Ha governato tutti i mari del mondo per circa 21 milioni di anni, salvo poi sparire misteriosamente.
Parliamo del megalodonte, la più grande specie di squalo mai esistita con una lunghezza di circa 18 metri (60 piedi) e tre volte più grande dei normali squali bianchi attualmente in circolazione nei mari. I ricercatori, però, non sono mai riusciti a scoprire le cause della sua estinzione, risalente a circa 2,5 milioni e mezzo di anni fa.
Molti conosceranno il megalodonte anche perché questo esemplare di squalo è stato il protagonista di Shark - Il primo squalo, un film con Jason Statham uscito nei cinema italiani lo scorso mese di agosto. La pellicola ha ottenuto un incredibile successo commerciale, incassando in tutto il mondo oltre 521 milioni di dollari.
Evidentemente la curiosità che ruota intorno a questo grosso squalo è notevole, e ora un team di ricercatori dell'Università della California, Merced, spera che un nuovo studio possa gettare luce sul mistero della scomparsa del megalodonte.
L'antico squalo è stato descritto come un super predatore, perché se fosse in circolazione potrebbe nuotare ad altissima velocità e uccidere una grande varietà di prede, come tartarughe marine e balene, in modo più che rapido grazie alle sue forti mascelle.
Sora Kim, docente di paleoecologia della UC Merced che sta conducendo lo studio, ha dichiarato:
Esistono molte teorie sul perché il megalodonte si sia estinto. Gli scienziati hanno sostenuto che i cambiamenti delle prede disponibili per il megalodonte, insieme ai cambiamenti climatici, hanno portato alla sua fine. Queste, però, sono solo ipotesi. Non ci sono studi rigorosi che lo dimostrino in modo definitivo.
Attraverso un progetto triennale finanziato con una sovvenzione di 204mila dollari dalla National Science Foundation, la professoressa Kim spera di conoscere la dieta, l'habitat e la fisiologia del megalodonte, in modo da poter comprendere se questi abbiano avuto un ruolo nella scomparsa dello squalo. Il team spera che i denti del grosso squalo possano contenere la chiave per decifrare il mistero.

Come gli squali moderni, il megalodonte aveva uno scheletro fatto di cartilagine piuttosto che di ossa, il che sta a significare che gli squali non lasciano dietro si sé grandi resti fossili. Tuttavia, i denti del megalodonte erano fatti di fosfato di calcio ed in questo caso i reperti fossili sono pieni di resti dentali capaci di aiutare i ricercatori.
Eseguendo delle "impronte digitali isotopiche" su ossigeno, stronzio, calcio e altri oligoelementi rinvenuti nei denti fossili del megalodonte, Kim e i suoi colleghi saranno in grado di rispondere a delle domande fondamentali sullo squalo, a cui finora i ricercatori non hanno saputo dare risposta.
Studi precedenti hanno concluso che le enormi specie di mega-squali che governavano gli oceani furono spazzate via in un evento catastrofico di estinzione più di due milioni di anni fa. Mentre la causa dell'evento rimane poco chiara, gli esperti suggeriscono che i cambiamenti nel livello del mare causati dalle glaciazioni abbiano provocato la perdita delle aree costiere e portato all'estinzione del megalodonte.
Non ci resta che aspettare i risultati dello studio per scoprirne di più sul grande predatore dei mari.
Via: Daily Mail
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