Monuments Men: la verità dietro gli eventi che hanno ispirato il film

George Clooney dirige Matt Damon, Cate Blanchett e un cast stellare in Monuments Men, film liberamente ispirato a eventi realmente accaduti durante la Seconda Guerra Mondiale.

Autore: Giacinta Carnevale ,

Diretto e interpretato da George Clooney nel 2014, Monuments Men è un film drammatico basato sulla vera storia del più grande saccheggio di opere d’arte mai avvenuto prima. La pellicola racconta di come un gruppo di storici dell’arte, reclutati dall’esercito statunitense durante la Seconda Guerra Mondiale, è riuscito a mettere in salvo diverse opere sottraendole dalla pazzia distruttrice di Hitler.

Il cast stellare annovera attori del calibro del premio Oscar Matt Damon, Billy Murray, Cate Blanchett, John Goodman, Jean Dujardin e Hugh Bonneville.

Realizzato con un budget iniziale di 70 milioni di dollari, Monuments Men ha avuto un buon successo di critica e di pubblico ed è riuscito ad incassare oltre 150 milioni di dollari in tutto il mondo.

La sceneggiatura del film, scritta da George Clooney e Grant Heslov, si basa sull'omonimo libro scritto da Robert M. Edsel nel 2009 ed edito in Italia da Sperling & Kupfer nel 2013.

Le riprese del film si sono svolte tra la Germania e il Regno Unito in città come Berlino, Potsdam, Goslar e Rye. Inizialmente il personaggio di James Granger, interpretato da Matt Damon, era stato affidato a Daniel Craig che tuttavia dovette rinunciare al ruolo perché era già impegnato in altri progetti.

Se siete curiosi di sapere di più sulla pellicola di George Clooney, a seguire trovate la trama del film e gli eventi realmente accaduti che l'hanno ispirato. 

La trama di Monuments Men

Durante la Seconda Guerra Mondiale, a Gand, in Belgio, alcuni religiosi stanno provando a portare in salvo dalla furia dei nazisti alcune opere tra le quali c'è anche una pala d'altare di enorme valore. Nel frattempo a New York Frank Stokes (George Clooney), studioso d'arte, riesce a convincere il presidente degli Stati Uniti a riunire un piccolo plotone di esperti d'arte, curatori di musei e architetti da far arruolare nell'esercito per poter ritrovare tutte le opere storiche sottratte da Hitler.

Il gruppo viene composto così da due storici, un esperto d'arte, un architetto, uno scultore, un mercante, un pilota britannico e un soldato ebreo tedesco per le traduzioni e si fanno chiamare i "Monuments Men". Tutti i componenti del plotone sotto la guida di Stokes arrivano in Inghilterra per l'addestramento base. Secondo le informazioni prese da Stokes, le opere trafugate sono state nascoste molto probabilmente in Francia. Il gruppo si reca così in Normandia dove i soldati americani hanno scovato alcuni tedeschi che rubavano diversi dipinti.

Stokes scopre, grazie al suo collaboratore Sam Epstein, che erano diretti a Siegen, in Germania. Nel frattempo James Granger (Matt Damon), altro Monuments Men, va a prestare soccorso a Parigi dove incontra Claire Simòne (Cate Blanchett), esperta d'arte che lavora presso la Galleria Nazionale del Jeu de Paume.

Granger prova a farsi dare dalla donna alcune informazioni su dove si trovano realmente le opere che sono state rubate ma Claire è abbastanza riluttante. L'uomo però riesce a scoprire che molte delle opere sono state rubate anche agli ebrei deportati nei campi di sterminio. 

20th Century Fox
Monuments Men

Una volta appreso della fuga dei nazisti, Stokes decide di cambiare strategia e manda due dei suoi uomini in Belgio mentre altri si mettono in viaggio verso la Germania. Un altro componente, Donald Jeffries invece va dal colonnello Langton per chiedergli il permesso di andare a Bruges, città occupata dai tedeschi, così da poter recuperare la scultura della Madonna col Bambino, la celebre opera di Michelangelo.

Ma il colonnello gli nega il permesso in quanto avrebbe messo troppo a rischio tutta la città di Bruges. Jeffries allora decide di fare di testa sua e entra nella cittadina belga di nascosto ma viene ucciso nella Chiesa di Nostra Signora dalle truppe tedesche che poi scappano con la statua. Perso un membro del gruppo, i Monuments Men dovranno lottare contro il tempo per cercare di impedire che vengano distrutti oltre mille anni di cultura e per farlo metteranno a rischio le loro vite. 

La vera storia dei Monuments Men 

Il film di George Clooney è liberamente ispirato alla vera storia dei Monuments Men, così venivano infatti chiamati i membri del Monuments, Fine Arts, and Archives, una task force creata e voluta dal Presidente Franklin D. Roosevelt per proteggere il patrimonio culturale, storico e artistico dei paesi europei, vittime dei saccheggi e dei furti da parte delle truppe naziste.

Nella pellicola vengono raccontate le vicende di sette componenti ma in realtà il plotone era formato da quasi 400 persone, sia uomini che donne, che provenivano da 13 paesi diversi. Tra di loro c'erano direttori di musei, esperti d'arte, architetti, educatori, professori universitari, artisti e curatori. La task force è rimasta attiva quasi per un decennio, dal 1943 al 1951, riuscendo a recuperare opere per un valore che si aggira intorno a 5/6 milioni di dollari

Gran parte di questi inestimabili capolavori sono stati ritrovati in Baviera, nel castello di Neuschwanstein, ed era così pieno di opere e dipinti che i Monuments Men ci misero ben sei settimane prima di riuscire a svuotarlo completamente. Nel 1945, al termine della guerra, nella miniera di Salgemma di Altaussee, in Austria, vennero ritrovate oltre 6 mila opere tra statue, libri, quadri, oggetti preziosi e monete di ogni genere.

Monuments, Fine Arts, and Archives program
Alcuni membri dei Monuments Men

Tra i ritrovamenti più importanti ad opera dei Monuments Men ci fu la Madonna con Bambino, realizzata da Michelangelo tra il 1503 e il 1504, l’ Astronomo di Jan Veemeer (1668), proveniente dal Louvre, e il Polittico dell’Agnello Mistico, dipinto da Jan van Eick nel 1432.

I Monuments Men, oltre a salvare le opere d'arte, proteggevano anche musei e chiese vulnerabili e lavoravano con altre unità militari e funzionari per dissuadere i bombardieri alleati dal distruggere obiettivi di un'elevata importanza culturale. Durante la Seconda Guerra Mondiale molte delle opere più famose al mondo vennero spostate per evitare che finissero nelle mani dei nazisti.

Ad esempio la Gioconda prima di tornare al Museo del Louvre venne spostata per ben sei volte in quanto il dipinto di Leonardo Da Vinci era tra gli oggetti più ambiti dai tedeschi. Le truppe di Hitler infatti avevano creato delle liste di opere e oggetti che dovevano essere rimossi e trasportati in Germania. C'era inoltre un documento conosciuto con il nome "Operazione Nerone" in cui il Führer ordinava che tutte le opere d'arte trafugate venissero distrutte in caso lui fosse stato ucciso dagli americani.

Molti dei Monuments Men hanno perso la vita durante la loro missione anche se in maniera differente e meno romanzata rispetto a come mostrato nella pellicola di George Clooney. Nel film infatti vediamo Donald Jeffreis venir ucciso dai tedeschi mentre difende la Madonna col Bambino. In realtà l'uomo, che si chiamava Ronald Balfour, è rimasto vittima di un incendio mentre stava tentando di salvare la pala d'altare di Gand. 

Purtroppo molte opere trafugate dai nazisti non sono state mai ritrovate e tra queste ci sono il Ritratto di un giovane uomo di Raffaello Sansio, La vista sul Canal Grande di Venezia di Bernardo Bellotto e diversi quadri di Monet e Van Gogh. Quel che è certo è che grazie al lavoro dei Monuments Men ancora oggi possiamo godere di straordinari capolavori artistici. 

E voi cosa ne pensate dell'incredibile storia dei Monuments Men che ha ispirato il film di George Clooney?

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