Premio Strega, nella cinquina di finalisti ci sono tre scrittrici

Autore: Elisa Giudici ,

Il cambiamento delle regole del Premio Strega sembra davvero aver sortito effetto a giudicare dall'esito delle votazioni che hanno disegnato la cinquina di finalisti. Nella serata romana di Casa Bellonci si è tenuto il primo scrutinio pubblico per ridurre la rosa dei 12 titoli qualificati alla prima fase. I numeri hanno parlato, disegnando un'edizione che si annuncia agguerrita, indipendente e più femminile del solito. 

A guidare la classifica dei cinque finalisti che si contederanno la bottiglia di liquore Strega c'è Helena Janeczek, autrice di La ragazza con la Leica (Guanda), che ha totalizzato 256 voti. La tallona con 243 preferenze Marco Balzano, autore di Resto qui (Einaudi). Il divario si fa più profondo dal terzo posto in poi: La corsara, ritratto di Natalia Ginzburg (Neri Pozza) ha ottenuto 200 punti tondi, seguito dai 173 voti per Lia Levi con Questa sera è già domani (e/o, già vincitrice del Premio Strega giovani). Chiude la cinquina Carlo D’Amicis con il Il gioco (Mondadori), che distanzia con i suoi 151 voti la prima degli esclusi di sole due lunghezze.

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Chi è un po' avvezzo delle dinamiche (e delle polemiche) dello storico premio letterario italiano, riconoscerà facilmente gli elementi di novità tra i finalisti dell'edizione numero 72. Innanzitutto colpisce la maggioranza femminile espressa nel 2018: è la prima volta che accade nell'ultimo decennio, dove tra l'altro non sono mancati anni in cui un'unica scrittrice si contendesse il Premio con un quartetto di autori. Questa squilibrio si riflette anche sui vincitori: dall'inizio del Nuovo Millennio sono state solo due le autrici a portare a casa la bottiglia di Strega: Melania Gaia Mazzucco e Margaret Mazzantini. L'ultima vittoria al femminile risale al 2003. 

La maggiore espressione femminile è un effetto collaterale del profondo rinnovamento voluto in Casa Bellonci per scardinare un altro strapotere interno allo Strega: quello dei grandi gruppi editoriali. Scorrendo la lista dei vincitori si nota infatti un innaturale alternarsi dei big (Mondadori, Einaudi, Rizzoli, con sparute apparizioni di Bompiani e Feltrinelli) e una totale, cronica assenza di case editrici indipendenti. Solo qualche anno fa fece scalpore l'arrivo in finale di Elena Ferrante, lanciata da edizioni e/o, pur essendo di gran lunga la firma italiana vivente più famosa e letta a livello internazionale (e con una serie TV in arrivo). 
Quest'anno a contendersi la vittoria ci saranno titoli espressione di quel zoccolo duro di piccole case editrici che questo cambiamento l'ha chiesto a gran voce, in primis Guanda, Neri Pozza (da sempre critica verso lo Strega) e Edizioni e/o.

Di malumori e mormorii ieri sera ce ne sono stati molti in proposito: secondo indiscrezioni alcuni sono arrivati a definire la cinquina finalista tra le qualitativamente più scadenti degli ultimi anni, forse dimenticando che la qualità decrescente dello Strega è tema di dibattito e discussione da molto tempo, anche quando i protagonisti erano in prevalenza autori pubblicati dai grandi dell'editoria.

Premio Strega: ecco i 5 finalisti 

Chi sono dunque gli scrittori che hanno conquistato un posto nella finale del cambiamento? La favorita, stando alle prime votazioni, sarebbe Helena Janeczek, autrice di La ragazza della Leica. La scrittrice di origine tedesca naturalizzata italiana ha strappato la maggioranza dei voti (spogliati da Paolo Cognetti, vincitore nel 2017). Il suo romanzo a sfondo storico racconta la relazione umana e amorosa tra Robert Capa e la fotografa Gerda Taro, sbocciata durante la guerra di Spagna. Consapevole delle dinamiche maschili tipiche del Premio, l'autrice si è detta felice e soprattutto sorpresa dell'esito della prima votazione.

Guanda
La copertina di La ragazza con la Leica
Il favorito dell'edizione 2018 dello Strega è La ragazza con la Leica

La tallona al secondo posto Marco Balzano con Resto qui, altro titolo di carattere storico su cui molto ha puntato Einaudi, che racconta i tormenti del Trentino dagli anni del Fascismo sino al boom economico. Dopo tanti anni di polemiche, Neri Pozza strappa finalmente un biglietto per la finale con La corsara. Ritratto di Natalia Ginzburg, una sorta di ritratto di una delle figure culturali più influenti della recente storia italiana in cui si fondono tratti autobiografici dell'autrice Sandra Petrignani. Del toccante memoir di Lia Levi dedicato alla fuga del marito durante il Fascismo Questa sera è già domani vi avevo già parlato: l'autrice intanto si è aggiudicata la quinta edizione del Premio Strega Giovani. Chiude la cinquina il triangolo sensuale e giocoso raccontato da Carlo D'Amicis con Il gioco.

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