#Scream Queens si sta attorcigliando su sé stesso, sta diventando la parodia della parodia, sta giocando scorrettamente con le regole dei gialli e mescolando i generi, sta saltando da tragedia a splatter, da horror a commedia demenziale mentre i personaggi – come figurine – si aggregano progressivamente alle schiere dei verdi.
Sì, perché Green Meanie non è uno solo e l’episodio Rapunzel Rapunzel non ne è che l’ennesima conferma. Già il titolo era sufficiente per evocare qualcosa di impressionante e morboso, che non tarda ad arrivare insieme a un’illogica ventata di passato.
Il genere thriller e extreme-medical vira quasi nella soap: Scream Queens ha troppi metalivelli per considerarsi un Beautiful 2.0 ma le trame erotico-relazionali di questo episodio fanno invidia agli incroci tra Brooke, Ridge e Taylor.
Il passato bussa all’ospedale della #Munsch e stavolta, lì fuori, c’è qualcuno che non ci saremmo aspettati di rivedere.
Scream Queens e i capelli dal passato
Ricordate #Grace?
Ecco, Grace non torna (per ora): per la risoluzione dell’enigma dei verdi assassini c’è già #Zayday, la facciata perbene di tutta la scatola di Scream Queens. Ma in compenso arriva qualcun altro: Wes Gardner, il papà di Grace che, dopo la rottura della storia a base di sesso e birra con il decano Munsch, si è abbandonato alla depressione e giunge al C.U.R.E. affetto da un enorme tumore addominale.

In fase di intervento chirurgico però, i dottori dell’istituto scoprono che non si tratta di quella patologia, ma di un ammasso nonsense di capelli che stava ostruendo l’intestino di Gardner. Il padre di Grace sarebbe affetto da tricofagia ossessivo-complusiva: per superare la lontananza della figlia e i fallimenti lavorativi nonché amorosi avrebbe cominciato distrattamente a mangiare capelli, un tratto di lui che al decano piaceva molto.

Wes si riprende al volo dopo l'operazione per invitare a cena la Munsch, scatenando la gelosia di #Brock Holt.

Una Lolita è meno estasiante di quanto possa sembrare
Il medico, dal suo canto, si sta rendendo conto che avere a che fare con una Lolita è meno elettrizzante di quanto si possa pensare: #Chanel Oberlin non conosce M.A.S.H., non sa nulla sulla guerra del Vietnam, non ha mai sentito parlare dei Blink 182 (!) e soprattutto guarda il cellulare annoiata ogni quattro parole “impegnate” del medico che tanto tiene a presentare al mondo come il suo fidanzato.
La superficialità rosa e patinata di Chanel rimane indiscutibilmente la ciliegina sulla torta di questa seconda stagione come della prima: naive, frivola e leggera, Chanel è più vera dei “veri veri” e, nel suo piccolo, nonostante la sua filosofia sessuale (“Sono giovane e carina, quindi posso anche non fare niente a letto, non è che devo essere brava”) cerca di superare le barriere anagrafiche con Brock anche in modi particolarmente fantasiosi.

Su suggerimento di Hester (ovvero, per chi se ne fosse dimenticato, Red Devil), Chanel organizza una festa a Brock a tema “dopoguerra” senza pensare che, se quella fosse davvero l’epoca del fidanzato, lui avrebbe 80 anni.
In ogni caso, il momento è utilissimo per un siparietto trash di Chanel in technicolor: Chanel Oberlin è vestita come l’iconica donna dei manifesti “We Want You”, #Chanel #5 è Shirley Temple con i boccoli e l’abitino rosa, le altre Chanel sono infermiere, casalinghe o bambine che giocano con l’hula-hoop.

La scenetta è davvero divertente come la musica boogie di sottofondo, anche se dopo questa “dimostazione d’amore” Holt avrà l’idea geniale: chiedere alla Munsch, che nel frattempo ha ripreso ad andare a letto con Wes, di diventare la sua amante.
Hey, sexy lady
La vera sex(y) lady dell’episodio, star indiscussa, è proprio lei: #Jamie Lee Curtis e il suo decano Munsch. Non sembra passato così tanto tempo da quando la vedevamo in pelliccia, capelli cortissimi e minigonne inguinali in Una poltrona per due. In Scream Queens la Curtis (a 58 anni) non ha perso un grammo del suo fascino cinico e crudele e neanche del suo fisico perfetto, allenato a colpi di aerobica delle videocassette anni ’80.
Lo scontro tra i supporti digitali del passato e del presente è uno degli altri grandi temi di Scream Queens: mentre la Munsch si rimette in forma con gli esercizi del passato splendido e glorioso, Chanel si costruisce orecchie da cane con Snapchat ma non sembra attirare l’attenzione di Brock.

È bellissima, magra e sexy ma la Munsch sembra avere qualcosa che lei non ha, tanto da apparire al medico nei momenti pre-orgasmici.

Proprio durante un rapporto sessuale tra il decano e Wes, Green Meanie li attacca seminudi a letto, affondando il coltello tra le lenzuola. Gli amanti riescono a salvarsi, ma il killer per l’ennesima volta sfugge a Cathy.
La scoperta di altri Green Meanie
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Mentre altrove si consumano storie più o meno sessuali, un’altra (non) coppia si avvia verso i più funesti presagi: parliamo proprio di Zayday e Chamberlain, divisi dal cellulare e spacciati (o quasi) sempre per colpa del cellulare. L’appiccicoso Chamberlain lika e riempie di cuori tutte le foto di Zayday, commenta tempestivamente ogni suo post, le invia il buongiorno, il richiamo del buongiorno e il richiamo del richiamo del buongiorno: le Chanel, maestre di seduzione, gli bloccano il telefono in modo che non possa più scrivere a Zayday e quindi arrivare al suo cuore con una sexy indifferenza.Purtroppo quel blocco impedirà a Zayday di avvisare Chamberlain e Chamberlain di avvisare Zayday prima che sia troppo tardi.
Il grottesco mondo dei costumi è un’incursione alla Dario Argento nell’episodio: tra maschere di coniglio di pezza, maiali terrificanti, volti demoniaci e abiti polverosi, Zayday si avventura nel negozio sinistro e inquietante dove i Green Meanie hanno acquistato i loro involucri verdi.

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Il proprietario, una macchietta stralunata alla David Lynch, permette a Zayday di risalire alla madre di #Cassidy Cascade, Jane Hollis.La donna serve un tè a Zayday (che ha pensato brillantemente 1) di andare a trovare la donna 2) di non chiamare la polizia 3) di berlo) drogandola, ma solo dopo averle rivelato di essere responsabile di parte dei massacri: in particolare, aveva chiesto al fratello di compiere la strage di Halloween. Il movente era la vendetta: l’ospedale che le aveva portato via il marito non poteva riaprire in nessun modo. Mamma e figlio, per impedirlo, erano e sono disposti a tutto, anche a seminare il sangue tra le corsie.Zayday sviene e si risveglia in pericolo. Però va molto peggio a Chamberlain, che sistemando la massa di capelli estratta a Wes trova un terrificante indizio.Proprio come Zayday, raggiunge Wes Gardner a casa sua (ma perché le vittime vanno dirette dagli assassini senza avvisare nessuno? Non hanno imparato nulla dai film horror e dai B-movie?): il papà di Grace ammette di essere uno dei Green Meanie.Il movente è classicissimo e allo stesso tempo sorprendente: classico perché s’ispira alla brutalità della vendetta, sorprendente perché scopriamo che Grace è rinchiusa in un manicomio, fortemente traumatizzata dagli eventi della Wallace.
Mancano due episodi alla fine e rimaniamo con un interrogativo: i Green Meanie sono finiti?
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