Sembra passata un'era geologica dall'ultima edizione della Berlinale, quando è stato presentato in concorso il nuovo film di Abel Ferrara, un lungometraggio intitolato Siberia. A pochi mesi di distanza il film arriverà nelle sale italiane, a partire dal 20 agosto 2020. Non sarebbe un grande avvenimento, se non fosse che Siberia è una delle primissime novità cinematografiche post pandemia globale a tentare la strada della distribuzione tradizionale. Il film arriva in sala dopo il lock down e nel pieno della difficile ripresa di quella parte del circuito cinematografico italiano che ha riaperto con poche pellicole e nessuna vera novità filmica a disposizione.
Rai Cinema rompe quindi gli indugi e torna a proporre novità cinematografiche in sala. C'è però qualcosa di estremamente rassicurante e famigliare in Siberia; si tratta infatti dell'ennesima pellicola che vede riunirsi la coppia formata dal regista e sceneggiatore statunitense Abel Ferrara e il suo attore feticcio Willem Dafoe. I due hanno lavorato insieme a molte pellicole come New Rose Hotel, Go Go Tales, 4:44 Last Day on Earth, Pasolini e Tommaso.
Rispetto a quest'ultimo lavoro, Ferrara decide di lasciare alle spalle la concretezza e la dimensione biografica esplorata in Tommaso, tornando a immergersi nelle sue atmosfere oniriche e allusive.
In Siberia come Jack London
Siberia infatti racconta l'angosciante viaggio notturno di Clint (Willem Dafoe), un uomo che è già fuggito da tutto, rifugiandosi in mezzo ai ghiacci della regione che dà il titolo al film. La solitudine e il clima rigidissimo però non gli regalano la pace spirituale che sperava. Per sopravvivere l'uomo gestisce un piccolo locale dai rari avventori, ma non riesce a lasciarsi alle spalle i dubbi angoscianti sul senso della sua esistenza e sulla morte.
Così decide di viaggiare con la sua slitta trainata da cani nel mezzo del bianco nulla, alla ricerca del mondo e della vita che si è lasciato alle spalle, sperando di mettere a fuoco il suo vero sé.
L'idea alla base del film è nata nel 2014, quando Ferrara stava ultimando le riprese del suo progetto dedicato allo scrittore e intellettuale italiano Pier Paolo Pasolini. Il cineasta ha dichiarato che Siberia è solo l'ultimo stadio della cinematografia, che in tanti anni di film e progetti è stata un progressivo avvicinarsi e immergersi sempre più nell'oscurità dell'animo umano.
Se l'ambientazione siberiana e l'inquietudine del protagonista Clint vi ha subito fatto venire in mente i romanzi di Jack London, avete fatto centro. Ferrara ha citato l'opera dell'autore di Martin Eden e Zanna Bianca come uno dei principali motivi d'ispirazione del progetto:
Immagini assurde, a dir poco strane, lontane dalla città, lontane dalla modernità. Le ho lasciate scorrere dentro di me. Un posto, una sorta di universo alla Jack London, mute di cani, una serie di incontri e di soste nel corso di un viaggio, segnati da luoghi e tempi selvaggiamente diversi. [...] Questo non è un addio a quello che ho fatto e abbiamo fatto sino ad ora – è una continuazione. A partire dal mio primo film mi sono immerso sempre più nell'oscurità.
Nel cast oltre a Dafoe ci sono altri volti ricorrenti del cinema di Ferrara come Dounia Sichov, Simon McBurney e Cristina Chiriac. Il film arriverà nelle sale italiane il prossimo 20 agosto 2020, in collaborazione con Nexo Digital.
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