In tanti hanno paragonato il secondo film di Julia Ducournau Titane - il vincitore della Palma d'Oro al Festival di Cannes 2021 - ad alcuni cult della filmografia di David Cronenberg come Videodrome e Scanners. Così come il suo collega, la regista francese realizza un racconto crudo, esagerato e ironico della fragilità della carne umana su grande schermo.
Stasera in TV alle 23.00 su Rai4 in chiaro c'è Titane: è bene astenersi se si è impressionabili, in Titane infatti i corpi sono fatti per essere perforati, feriti, tagliati, schiacciati e strizzati dal nastro adesivo, squarciati dalla violenza e dal sesso, tenuti insieme dal titanio e dal metallo. La creazione di un corpo ibrido, dove la carne si fonde al metallo cromato e spesso cede a quest'ultimo la supremazia, è uno dei temi di questo film eccessivo e che sfida continuamente lo spettatore a indignarsi e scandalizzarsi. Una tematica che torna prepotentemente nell'iconico finale di Titane.
Per sapere come si chiude il film, continuate la lettura, ma solo se non temete gli spoiler. Altrimenti potete leggere la recensione di Titane senza anticipazioni.
La morte di Alexia e la nascita di suo figlio
L'inganno di Alexia, che veste con abiti maschili e lavora come pompiere fingendo il figlio scomparso del caposquadra Adrien per poter vivere nella stazione dei vigili del fuoco e scappare dalla polizia, viene messa a dura prova dalla gravidanza. Il suo corpo cambia e il suo volume aumenta e diventa sempre più difficile nascondere il suo sesso femminile. Alexia continua a fasciarsi il petto e l'addome con il nastro adesivo, anche se diventa progressivamente più doloroso. Nonostante le attenzioni e la possessività di Vicent rendano nervosa Alexia, la sua situazione mentale fragile convincono la ragazza a restare al fianco del suo finto padre nei panni di Adrien. Dal canto suo Vincent sembra ancora credere di aver ritrovato suo figlio scomparso da bambino. Improvvisamente si fa viva la ex moglie di Vincent e madre del ragazzino scomparso. La donna ha sentito del ritorno del figlio perduto e vuole rincontrarlo, ma si trova davanti una Alexia in uno stato di gravidanza ormai avanzato e impossibile da nascondere. La ex moglie rimane sorpresa e stizzita, ma decide di non fare parola di quanto successo o chiedere ulteriori chiarimenti, preferendo che l'ex marito continui a vivere nell'illusione che il figlio sia tornato da lui.
Il corpo di Alexia continua intanto a cambiare e a trasformarsi sempre più in un ibrido con una macchina. Placche metalliche appaiono al posto della pelle e dai seni sgorga olio motore nero al posto del latte materno. Una sostanza simile le fuoriesce dai genitali quando le si rompono le acque. Nelle ultime concitate scene di Titane Alexia partorisce con grande sofferenza, assistita da Vincent che capisce finalmente la verità. Lo sforzo per dare alla luce suo figlio è tale che il corpo di Alexia - in parte cromato - si squarcia. La donna muore, ma non prima di aver rivelato a Vincent di amarlo e di avergli detto il suo vero nome. Nell'ultima inquadratura vediamo il neonato uscito dal corpo di Alexia, di cui Vincent si prende cura: ha la spina dorsale fatta di titanio.
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