Trailer del documentario M.I.A., la cattiva ragazza della musica

Autore: Tanina Cordaro ,

Dieci, cento, mille M.I.A.. È quello che dovremmo augurarci di avere nel mondo della musica (e non solo).

Cantante e artista visiva, Mathangi “Maya” Arulpragasam in arte M.I.A. è una delle donne più influenti in campo musicale.

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Il documentario di Steve Loveridge, M.I.A. – La cattiva ragazza della musica, racconta il suo lungo viaggio che, da rifugiata a Londra in fuga dalla guerra civile in Sri Lanka, la vede trasformarsi in famosa popstar.

I Wonder Pictures
la locandina del film dedicato alla popstar inglese M.I.A.

Inglese di origine hindu e tamil, M.I.A. è un’artista che mescola linguaggi musicali – Hip Hop, World Music, Elettronica, Punk -  a testi impegnati.

Inserita dalla rivista Time tra le 100 persone più influenti del pianeta nel 2009, M.I.A. ha raggiunto la vetta del successo grazie al suo essere anticonvenzionale e provocatoria.

Nel documentario c’è l’essenza del suo impegno politico -  dalle tematiche rivoluzionarie della resistenza tamil (di cui è pieno l’album di debutto Aular, dedicato al padre), alla denuncia delle politiche sull’immigrazione contenute nell’ultimo album AIM – e i momenti che hanno stupito e fatto discutere – dallo scandalo al Super Bowl del 2012, quando durante il duetto con Madonna alzò il dito medio alle telecamere in diretta nazionale, alla realizzazione di video iconici come Bad Girls, dedicato all’empowerment femminile, e Borders che mette in scena le tipiche situazioni di emigrazione clandestina.

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L’intera carriera di M.I.A. si racchiude in una frase "Se puoi usare un microfono, usalo per dire qualcosa". Come non darle ragione?

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