War of the Worlds: una guerra completamente nuova nell'episodio pilota

Autore: Chiara Poli ,

Un attacco micidiale, ma profondamente diveso da quelli visti nei precedenti adattamenti de La guerra dei mondi. La devastazione del film di Spielberg e i raggi laser del classico del 1953 sono un lontano ricordo: oltre a spostare l'azione dove il romanzo la prevedeva, e cioè in Europa - precisamente nel Regno Unito, come sede principale della narrazione - la serie TV di Howard Overman cambia radicalmente approccio.

La guerra è sempre più micidiale e, con molti meno sforzi bellici, il nemico invasore ottiene un risultato ancora più impressionante. Basta l'episodio pilota di #War of the Worlds per capire che siamo di fronte a una nuova generazione, alla guerra 2.0.

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Quella frequenza identificata dall'osservatorio francese e non riconducibile a qualcosa di naturale è la chiave di tutto.

Il dottor Ward (Gabriel Byrne) sembra essere l'unico, almeno per quanto ci riguarda - cioè fra i personaggi che ci vengono presentati nel pilot - a intuire cosa sta per succedere. Correndo contro il tempo, salva la vita alla sua ex moglie, e si macchia del delitto - sebbene involontario - del nuovo compagno di lei. Bill Ward entra in scena senza ambiguità: è un uomo egoista, pronto a mettere i propri bisogni e quelli di chi gli sta a cuore davanti agli altri.

Per controbilanciare la questione, come ogni bravo personaggio a tutto tondo che si rispetti, cerca di mettere in guarda il Governo...

Ma il Governo - ecco un'altra grande differenza rispetto alle precedenti versioni - sa già tutto. E si guarda bene dal lanciare l'allarme.

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Correre il rischio di perdere il 90% e oltre della popolazione, evidentemente, è meno importante di evitare il diffondersi del panico.

E questo la dice lunga sui nostri governanti. 

Perché questa scelta? Indicando di mettersi al riparo sottoterra o in luoghi con le caratteristiche adatte (come l'ascensore per Ward: luoghi facilmente individuabili), i terrestri avrebbero dimostrato una superiorità morale che qui, per la prima volta, la guerra dei mondi non vuole sottolineare.

I protagonisti di War of the Worlds

Il romanzo di H.G. Wells si fonda sull'arrivo di alieni ostili che, senza alcuna spiegazione o apparente motivo, vogliono distruggerci.

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Finora ogni tentativo di sopravvivenza all'attacco da parte dell'umanità era incentrato sulla superiorità morale di chi, prima di attaccare, si trova quantomeno una sorta di "valido motivo". Stavolta no: la difesa dei cittadini inermi non è importante. Basta che i capi siano al sicuro, il resto della popolazione può tranquillamente essere sterminata lì, sul posto, dove si trova.

In un istante. Senza esplosioni e senza sangue... E così accadrà.

Perché War of the Worlds non vuole più raccontarci quanto siano cattivi e crudeli gli alieni: si gioca tutto, fin dal principio, sulle nostre reazioni a riguardo. E, fra Bill che lascia morire il suo rivale in amore e il Governo che lascia morire l'intera cittadinanza, il livello delle nostre reazioni non lascia spazio ai dubbi.

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Gli alieni sono ancora come i marziani del romanzo: spietati, invasori, distruttori. Ma anche noi non scherziamo: abbiamo distrutto il nostro pianeta, la nostra casa, abbiamo invaso i popoli più deboli cercando di cancellarne l'identità - se non l'intera esistenza - abbiamo agito in modo spietato rispetto ai nostri simili, all'ambiente, agli animali. 

E ora è arrivato il conto da pagare.

Overman aveva parlato fin dal principio di un grido contro il razzismo, la discriminazione, la violenza ingiustificata. Ha inserito anche il messaggio ambientalista in questa nuova e originale versione di una storia che tutti noi abbiamo già conosciuto.

E ora, dopo questo forte cambiamento rispetto a tutti gli altri che, nel corso dei decenni, avevano avuto da dire la loro sull'opera di H.G. Wells, non possiamo che aspettare con impazienza il prosieguo delle avventure di Bill e degli altri sopravvissuti, lunedì prossimo su FOX.

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Per sapere se ci meritiamo ancora una possibilità, o se ci siamo spinti troppo oltre per ottenerne una...

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