5 titoli in scadenza su Netflix da vedere entro febbraio 2023

Di mese in mese Netflix rinnova il suo catalogo dedicato agli abbonati. Ma oltre all’aggiunta di film e serie TV, alcuni titoli lasciano la piattaforma. 

In questo articolo troverete una selezione, tra film e serie TV, che vi consigliamo di vedere al più presto poiché non saranno più disponibili in streaming su Netflix.

La scelta è stata ardua, ma ecco di seguito una top 5 dei titoli più interessanti in scadenza su Netflix da recuperare o da rivedere.

Attenzione: Il giorno indicato è l'ultimo nel quale il titolo sarà presente nel catalogo.

• I morti non muoiono | 1 febbraio
• The great wall | 15 febbraio
• Split | 15 febbraio
• Ma cosa ci dice il cervello | 17 febbraio
• Il tuttofare | 18 febbraio

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I morti non muoiono | 1 febbraio

I morti non muoiono è un film del 2019, diretto da Jim Jarmusch. Con uno stile unico, Jarmusch si distacca dai suoi lavori precedenti e presenta un film che cattura l'attenzione del pubblico con una combinazione di molto toni seri e solo apparentemente ironici.

I morti non muoiono è ambientato nella fin troppo tranquilla cittadina di Centreville dove, all’improvviso, qualcosa inizia a non andare come dovrebbe: i morti si risvegliano e gli abitanti dovranno combattere per la sopravvivenza. Tuttavia, scena dopo scena, il film si rivela una vera e propria opera politica sulla quale, alla fine, c'è poco da ridere e molto da riflettere.

• Perché vederlo: I morti non muoiono non è un "semplice" zombie movie con gli spettacolari Adam Driver e Bill Murray. Jarmusch si serve di una sceneggiatura non così originale per mettere alla berlina l'assuefazione dell'essere umano alle mostruosità, ormai incapace di reagire a esse e schiavo delle proprie debolezze. Inoltre, il regista si diverte a giocare con lo spettatore lanciando ogni tanto battute che spoilerano qualche elemento del finale. I morti non muoiono non è una commedia horror come Benvenuti a Zombieland, per intenderci. Ci trasmette invece la verità, piuttosto dura da accettare, che finché non facciamo i conti con i nostri problemi, siamo già degli zombie. In ultimo, la colonna sonora ha come filo conduttore la canzone The Dead Don’t Die di Sturgill Simpson.

The Great Wall | 15 febbraio

The Great Wall (titolo originale in cinese 長城S, Cháng Chéng) è un film del 2016 diretto da Zhang Yimou. Di genere fantasy, la trama di The Great Wall si ispira a una leggenda sulla costruzione della Grande Muraglia Cinese. 

The Great Wall è il primo film in lingua inglese del cinese Zhang Yimou, considerato uno dei registi più importanti di quella che viene comunemente chiamata "quinta generazione". Yimou è conosciuto per titoli di successo come Hero, Ju Dou, La foresta dei pugnali volanti e Lanterne rosse.

I due personaggi principali sono interpretati da Matt Damon, nel ruolo di William Garin, e Pedro Pascal nei panni di Pedro Tovar. Insieme a loro anche Jing Tian che interpreta il comandante Lin Mae e Willem Dafoe è il personaggio di Sir Ballard.

• Perché vederlo: circa 150 milioni di dollari per la produzione di un'epica battaglia soprannaturale. Se cercate un titolo che vi dia del puro intrattenimento a suon di orde di misteriose creature ed epiche battaglie, The Great Wall è perfetto. The Great Wall è un blockbuster storico-fantastico di co-produzione Cina/Stati Uniti assolutamente ben riuscito. Zhang Yimou in questo film dimostra di essere padrone del genere “wuxia” ovvero quella tipologia di storie della tradizione cinese che mescolano il fantastico con fatti storici reali.

Split | 15 febbraio

Split è un film del 2016 diretto da M. Night Shyamalan. Split fa parte di una trilogia ideata dal regista stesso. Gli altri titoli sono Unbreakable - Il predestinato del 2000 e Glass del 2019. Split è il secondo in ordine di visione e si ispira, molto liberamente, alla figura di Billy Milligan, un criminale statunitense affetto da disturbo dissociativo dell'identità realmente esistito. 

Il protagonista è interpretato da uno strepitoso James McAvoy che giostra tra le nove personalità (su un totale che ne conta almeno 23) per tutta la durata della pellicola. Gli altri nomi del cast sono Anya Taylor-Joy nel ruolo di Casey Cook, Betty Buckley interpreta la Dr.ssa Karen Fletcher e Bruce Willis torna a vestire i panni di David Dunn, già protagonista del film Unbreakable - Il predestinato del 2000.

• Perché vederlo: Shyamalan utilizza lo spunto narrativo di un criminale realmente esistito per creare un film che si tiene magistralmente in bilico tra il thriller psicologico e l'horror. Split non è semplicemente la storia di una persona con disturbo dissociativo di personalità di nome Kevin Wendell Crumb, bensì è un tassello di una visione molto più ampia. Parlando di Marvel o DC, lo definiremmo "universo". Shyamalan, regista statunitense di origini indiane, è anche sceneggiatore di ogni suo film. Probabilmente il titolo che lo ha reso celebre è Il sesto senso, ma è la collaborazione con Bruce Willis e Samuel L. Jackson in Unbreakable – Il predestinato che ha dato il "la" a questa splendida trilogia da vedere tutta d'un fiato.

Ma cosa ci dice il cervello | 17 febbraio

Ma cosa ci dice il cervello è un film del 2019 diretto da Riccardo Milani che vede Paola Cortellesi di nuovo protagonista dopo il successo che i due hanno avuto con Come un gatto in tangenziale.

Questa volta, il duo esplora temi come il mancato rispetto delle regole (e sopratutto delle persone) attraverso una commedia "morale" all'italiana. La vita segreta della protagonista come agente dei Servizi segreti è utilizzata come espediente narrativo per mettere in evidenza la psicologia frustrata dell'italiano medio.

• Perché vederlo: Ma cosa ci dice il cervello offre molto più che una trama divertente e ben realizzata. Il regista Milani esplora la realtà del nostro Paese dove, per alcuni, non rispettare le regole sembra essere motivo di orgoglio. Attraverso la storia di Giovanna, una donna che finge di lavorare quietamente al Ministero ma che in realtà è un agente segreto e una madre impegnata, il film ci mostra le piccole e grandi umiliazioni che molte persone devono sopportare nella vita quotidiana. Durante una rimpatriata con vecchi amici di liceo, Giovanna infatti scopre che anche i suoi amici più cari (interpretati da Stefano Fresi, Vinicio Marchioni, Lucia Mascino e Claudia Pandolfi) sono costretti a subire soprusi ogni giorno. E lo fa dando a questi personaggi dei lavori fondamentali per il bene comune come quelli nell'istruzione e nella sanità pubblica o nei tribunali. Questo film fa ridere attraverso un linguaggio popolare e un tono leggero, ma in alcuni punti, l'amarezza resta. Paola Cortellesi interpreta un personaggio in antitesi con tutto questo, Giovanna infatti è una donna che aiuta il suo paese in assoluto silenzio.

Il tuttofare | 18 febbraio

Il tuttofare è un film del 2018, debutto alla regia dello sceneggiatore Valerio Attanasio che ne ha curato anche il soggetto. Attanasio, già co-sceneggiatore di Smetto quando voglio e di Gianni e le donne, trae ispirazione letteraria per la trama di Il tuttofare: Lazarillo de Tormes del 1554 di autore ignoto, primo romanzo picaresco, narra le vicende di un giovane vagabondo disposto a tutto pur di sopravvivere in una Spagna del XVI secolo devastata dalla crisi economica.

Il tuttofare racconta una storia che fa parte di tutta la generazione del regista, classe 1978, ovvero quello di un mercato del lavoro che offre ai giovani ben poche opportunità oltre quella di essere sfruttati dalla vecchia guardia. Il protagonista è Sergio Castellitto che, con la sua interpretazione di Toti Bellastella, dà vita a un personaggio divertente ma non molto simpatico, che non cerca di conquistare il pubblico e di certo non invita all'emulazione.

• Perché vederlo: Il tuttofare è il palcoscenico recitativo del talentuoso Castellitto. L'attore infatti si muove con naturalezza e maestria tra le scene e i dialoghi con disinvoltura. È evidente quanto Attanasio, al suo primo film, si sia fidato completamente dell'esperienza del suo attore principale. In un equilibrio perfetto tra realtà e grottesco, Il tuttofare presenta delle situazioni tragicomiche eppure è in grado di basarle sempre su un chiaro realismo. Anche il finale ha una non-moralità estremamente attuale.