Stasera in TV c'è Act of Valor, scopri le vere missioni militari su cui si basa il film di Mike McCoy, Scott Waugh

Il war movie di Mike "Mouse" McCoy e Scott Waugh è la cronaca di due missioni top-secret dei SEALs, interpretati da veri militari: se queste operazioni sono di finzione, quelle che le hanno ispirate esistono eccome.

Autore: Alessandro Zoppo ,

Dimenticate Redacted e The Hurt Locker: Act of Valor degli ex stuntmen Mike "Mouse" McCoy e Scott Waugh è un film di pura propaganda per l'arruolamento nelle forze speciali della Marina statunitense.

Stasera 2 dicembre in TV c'è Actor of Valor dalle 21.25 su Cielo

Il copione di Kurt Johnstad, lo sceneggiatore di 300, è la cronaca di una doppia operazione militare eseguita in giro per il mondo dalle United States Navy Sea, Air & Land Forces.

Emilio Rivera, Roselyn Sánchez, Alex Veadov, Jason Cottle e Nestor Serrano sono gli unici attori professionisti del cast, chiamati a recitare accanto a nove veri SEALs con una metodologia simile a quella adottata da Clint Eastwood per Ore 15:17 - Attacco al treno.

L'iperrealismo è la cifra stilistica del war movie di McCoy e Waugh: alla base c'è una missione da compiere che del falso documentario ha in realtà poco o nulla.

Le missioni top-secret di Act of Valor – la liberazione dell'agente della CIA Lisa Morales rapita in Costa Rica dai terroristi di Abu Shabal e del trafficante Mikhail "Christo" Troykovich e l'assalto al largo della Baja California – sono finte, ma questa trama è ispirata alle vere storie raccontate ai due registi dai militari delle forze armate.

Nel 2007, McCoy e Waugh hanno girato un documentario promozionale di sette minuti per la SWCC (Special Warfare Combatant-craft Crewmen), il corpo della Marina specializzato nelle incursioni dietro le linee nemiche nelle zone a rischio.

In quell'occasione, i due (noti come Bandito Brothers) hanno trascorso parecchio tempo a stretto contatto con i SEALs e le loro famiglie, hanno ascoltato i loro racconti e deciso di renderli protagonisti di un action al motto di "It Pays to Be a Winner".

I piloti, gli aviatori e gli equipaggi dei sottomarini sono tutti militari autentici. I registi li hanno frequentati per mesi al Commando guerra speciale della Marina di San Diego in California. I veri "atti di valore" che hanno ispirato la sceneggiatura di Johnstad sono cinque.

I SEALs del film sono guidati da Rorke e Dave: il primo è un tenente che nel 2006 è stato in Iraq a Ramadi, la roccaforte della guerriglia irachena ad ovest di Bagdad conquistata dieci anni più tardi dall'ISIS; il secondo è un militare di alto rango con un passato da surfista.

I "problemi" nelle Filippine

L'attentato a Manila apre il film non a caso: l'ambasciatore degli Stati Uniti nelle Filippine viene ucciso dagli uomini del ceceno Abu Shabal.

Tra Usa e il Paese asiatico vige lo storico Visiting Forces Agreement (VFA), un accordo militare firmato vent'anni fa che stabilisce precise regole per le truppe statunitensi che operano sul territorio per effettuare esercitazioni militari e che recentemente è stato stracciato dal Presidente Rodrigo Duterte.

La collaborazione con le forze speciali messicane per contrastare i cartelli della droga nel nord del Paese latinoamericano, al confine con gli States, echeggia invece la guerra alla droga e i problemi reali che si manifestano su entrambe le frontiere: i narcos portano cocaina e metanfetamina a nord, gli Usa armi e soldi a sud.

Lo spettro della Somalia

L'invio dei due SEALs Ajay e Ray in Somalia rimanda al piano di "peacekeeping" Restore Hope e all'operazione Gothic Serpent del 1993, quando il Comando Congiunto delle Operazioni Speciali, col culmine della battaglia di Mogadiscio, arrivò in Africa per porre fine alla guerra civile e alla presidenza del signore della guerra Mohamed Farrah Aidid, ucciso il primo agosto del 1996.

Proprio nei giorni scorsi, la Somalia è tornata ad essere teatro di scontri, stavolta contro i terroristi di al-Shabaab bombardati per ben 25 volte (nel silenzio generale) nel corso del 2020, rivela l'Agi.

L'identikit dei militari di Act of Valor (nei titolo appaiono soltanto i loro nomi, non i cognomi) fa pensare che abbiano preso parte a questi conflitti, senza considerare che la cattura di Osama Bin Laden è avvenuta proprio per mano dei SEALs nel nord-est del Pakistan.

Il più esperto, il capitano Duncan Smith, ha 53 anni (all'epoca delle riprese), di cui 27 di servizio in Marina. La sua presenza è stata decisiva: come racconta nelle note di regia, è stato il tramite tra l'esercito e la produzione per raccontare nel modo più autentico possibile il lavoro e il codice di comportamento delle unità speciali.

A proposito di realismo, il film va ben oltre quanto il pubblico abbia mai visto. Nessun altro film aveva mai veramente colto il cuore dei SEALs, il lavoro di squadra, la tecnologia avanzata, l'addestramento.

La Marina ha messo a disposizione per le riprese campi di tiro, apparecchi aerei, imbarcazioni e altre location, infrastrutture e mezzi (persino il sottomarino nucleare SSGN), a patto che la produzione non interferisse con le manovre militari previste.

Le scene d'azione sono state girate con il direttore della fotografia Shane Hurlbut, che ha suggerito l'utilizzo di una Canon 5D per la definizione delle immagini e le dimensioni ridotte. I due registi hanno utilizzato autentiche armi da fuoco, come una mitragliatrice da tremila scariche al minuto. La scelta non ha spaventato Hurlbut.

Durante le riprese ci sono state alcune coincidenze fortunate. Per esempio un'arma da fuoco s'inceppava e bisognava ricaricarla. Si vedono veri proiettili svolazzare di qua e di là. È un film viscerale. Era confortante sapere che i SEALs raramente mancano un obiettivo.

L'estremo realismo di Act of Valor non è piaciuto ad Eric Greitens, ex militare diventato governatore repubblicano del Missouri dal 2017 al 2018.

Greitens ha scritto il libro The Heart and the Fist: The Education of a Humanitarian, the Making of a Navy SEAL, un memoir nel quale racconta la sua vita in Marina.

L'autore ritiene che la maggior parte delle missioni dei SEALs e le loro modalità operative devono restare segrete.

È essenziale per la sicurezza dei SEALs stessi, ed è essenziale per la nostra capacità di condurre queste operazioni in futuro.

Un'ultima curiosità: nei titoli di coda, si legge che il film è stato prodotto "in associazione con" Tom Clancy.

Lo scrittore di techno-thriller scomparso nel 2013, famoso per i romanzi di spionaggio dedicati al personaggio di Jack Ryan, fece molto discutere per alcune sue dichiarazioni post-11 settembre.

Dopo l'attentato alla Torri gemelle, Clancy aveva accusato i democratici e l'amministrazione Clinton di corresponsabilità nelle stragi per aver "svuotato" di fondi l'esercito e la CIA.

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