Bombshell - La voce dello scandalo: coraggioso film femminista post #MeToo o furba operazione verità?

Autore: Elisa Giudici ,

It's a visual medium, è un medium visivo: una verità televisiva che Roger Ailes ha trasformato nella pietra angolare alla base di un impero mediatico che domina le vite dell'elettorato conservatore statunitense. Fox News, l'emittente internazionale di proprietà della famiglia Murdoch, è stata plasmata nel corso dei decenni da Ailes, divenendo una formidabile macchina economica e mediatica, la perla più preziosa dell'impero del magnate statunitense.

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Il simbolo dell'approccio Fox all'informazione è sempre stata la fulgida chioma bionda delle sue presentatrici e giornaliste. Belle, bellissime, fasciate in abitini mozzafiato e mai coperte da scrivanie astutamente costruite con piani trasparenti. Gonne più corte, gambe più belle: non c'è altro modo a parer di Ailes per tenere agganciata 24 ore su 24 l'attenzione del pubblico a casa. All'inizio di Bombshell né lui né i Murdoch hanno ancora realizzato quale sia il potere di una macchina che ormai procede con il pilota automatico, pronta a diventare la piattaforma di lancio della campagna elettorale di Donald Trump. 

Lionsgate
Le tre protagoniste del film condividono l'ascensore
Il trio di protagoniste è la risorsa più preziosa di Bombshell

Il film scritto da Jay Roach e prodotto da Annapurna Pictures è entrato in lavorazione subito dopo la morte di Ailes. L'uomo più potente di FOX - a cui anche le altre emittenti liberal guardavano con timore e rispetto - si è spento poco dopo lo scandalo che ha posto fine alla sua carriera, rivelando al mondo che dietro le bellissime gambe e le chiome fulgide delle presentatrici di Fox News c'era (e forse ancora c'è) un ambiente tossico, violento, pronto a farsi rappresentare dalle donne che ne sono il volto, salvo poi annichilirne indipendenza e aspirazioni, sacrificandole in nome dei più bassi istinti sessuali o di un'alleanza con candidato sempre più accreditato alla Casa Bianca. 

Bombshell: la vera storia delle donne che fecero tremare Fox News

Gretchen Carlson e Megyn Kelly sono diventate il simbolo della milionaria causa legale che un gruppo di professioniste ha intentato contro l'allora potentissimo Roger Aisles per molestie sessuali. La loro battaglia (e vittoria) è diventata cruciale per i destini del #MeToo, prima che il movimento avesse un nome e assumesse una portata globale. Entrambe belle, bionde, ambiziose, ottimamente inserite nell'ambiente repubblicano e famose a livello nazionale come volti di Fox News, Gretchen e Megyn si sono trovate a lottare insieme, unite da un segreto che ha segnato le vite di entrambe. 

Lionsgate
Gretchen incontra un hater al supermercato
Bombshell finisce per contentrarsi più su Fox News come realtà mediatica che sulle sue vittime

In cambio di posizioni di rilievo nel palinsesto di Fox News infatti Roger Ailes, in tempi e modi diversi, ha preteso da loro assoluta lealtà. Dove lealtà sta per sudditanza sessuale, ottenuta con ricatto e con la violenza: scoperai con me e con chi ti dico io, o ti puoi scordare di andare in onda. Discreto ma vendicativo verso ogni tradimento, Ailes ha costruito il suo impero abusando delle donne alle sue dipendenze, mettendole una contro l'altra, affinché non si rivoltassero contro di lui. 

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Nel film Gretchen (interpretata da Nicole Kidman) e Megyn (Charlize Theron) non sono nemmeno amiche, anzi: si studiano da lontano, considerando l'altra una rivale ambiziosa e arrivista. A far scoppiare lo scandalo è Gretchen, all'indomani del licenziamento. Messa da parte per le lamentele della controparte maschile (pronta a schernirla e umiliarla in diretta), la giornalista "ha fatto i compiti": è pronta a scendere in guerra contro l'ex protettore, sicura che altre donne abbiano vissuto lo stesso incubo e che si faranno avanti insieme a lei. 

Le cose non vanno come sperato: Ailes è troppo potente e tante all'interno del network lo sostengono apertamente. Tra le più famose, solo Megyn tace e non prende le difese di Roger. Il film ha speso buona parte del primo tempo a raccontarci il suo anno d'inferno trascorso da quando ha "osato" porre una domanda scomoda al candidato Donald Trump durante il dibattito televisivo tra candidati alle primarie repubblicane. L'esperienza rende la battagliera Megyn restia a mettersi in prima linea, spingendola ad appurare la verità in prima persona. 

Lionsgate
Megyn e una collaboratrice osservano le news sul un pc
Charlize Theron si rivela ancora una volta un'abile produttrice di sé stessa

Il film non ha bisogno nemmeno di sottolineare quanto l'atteggiamento aggressivo e denigratorio di Trump nasca e cresca in un contesto fertilizzato da decenni dai programmi FOX, che non a caso al suo interno si rivela ugualmente tossica per le donne che ci lavorano. Basta la giustapposizione delle due realtà con cui deve fare i conti Megyn Kelly a rendere il tutto evidente.

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Al fianco dei due personaggi realmente esistenti c'è una terza donna, una giovane millennial che sogna di diventare conduttrice. Si tratta di un personaggio fittizio, interpretato da Margot Robbie, simbolo delle tante vittime di Ailes. Obeso, anziano e costretto ad utilizzare il deambulatore, il potente uomo ha continuato a ricattare e violentare le sue dipendenti fino all'esplosione dello scandalo. 

Bombshell: operazione verità o operazione furba? 

Dietro a Bombshell c'è Jay Roach, regista e produttore del film, affiancato dalla stessa Charlize Theron. L'attrice non è nuova a produrre ruoli che si rivelano poi centrali per la sua carriera: stavolta si è portata a casa una nomination all'Oscar, nonostante il trucco prostetico indossato per somigliare di più a Megyn Kelly vanifichi in parte i suoi sforzi recitativi. 

Di Bombshell si è giustamente parlato per le splendide performance delle tre protagoniste, le tre vittime che - in tempi e modi diversi - realizzano di essere tali e di poter chiedere giustizia. Kidman, Theron, Robbie sono una più brava dell'altra, alle prese con ruoli dai presupposti controversi, almeno dal punto di vista liberal che regna a Hollywood. Le donne di Fox sono portabandiera dell'ideologia conservatrice e maschilista di cui sono vittime, quasi porgessero il coltello al loro stesso carnefice.

Sono ambiziose e professioniste, ma in qualche modo marchiate a vita dall'aver lavorato in un'emittente nota per la sua scarsa etica giornalistica. Vivono in un mondo tossico, ma all'interno del mondo giornalistico statunitense sono a loro volta tossiche. Gli si riconosce merito (o le si riconosce come vittime) con molta riluttanza. 

Lionsgate
Margot Robbie e Kate McKinnon
Margot Robbie interpreta un personaggio fittizio inserito tra le vere vittime di Ailes

Dietro le loro performance però c'è la direzione di Jay Roach e la sceneggiatura di Charles Randolph. Qui arriva l'informazione cruciale: Randolph ha partecipato attivamente alla scrittura di La grande scommessa, film di Adam McKay che ancora una volta si rivela profondamente influente nella Hollywood di oggi. Bombshell ne replica presupposti e in parte lo stile, mancando però della spregiudicatezza e della maestria dell'originale. Al montaggio serratissimo dell'originale si preferisce uno stile tutto camera a spalla e zoom, che richiama la TV dei reality (con tanto di commento in camera di Charlize Theron) e che dà all'operazione una sgradevole patina televisiva di bassa fatture.

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È nella sua sceneggiatura che Bombshell si rivela fallace: magari non malintenzionato, ma decisamente lontano dall'essere in grado di raccontare degnamente le sue protagoniste. Le quali hanno più volte lamentato che il film è al contempo assolutorio in una certa misura con Ailes e colpevole di prendersi libertà narrative che mettono in cattiva luce le protagoniste.

Show hidden content Si ha un certo senso di disagio vedendo Margot Robbie incolpare Charlize Theron del suo stupro, rinfacciandole di non essersi fatta avanti. Non solo la scena sembra poco verosimile, ma mette le protagoniste una contro l'altra, esattamente come faceva il suo aguzzino. In questo e altri passaggi Randolph manca completamente di tatto o comprensione per cosa voglia dire per una vittima - 20 giorni o 20 anni dopo - farsi avanti e parlare. 

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Bombshell è un film prezioso per le performance delle protagoniste e per la storia che racconta, a cui però non fa pienamente giustizia, anzi. Rafforza l'impressione che il #MeToo abbia appena scalfito la superficie. Se un film del 2020, pur ammantato delle migliori intenzioni, finisce poi per interessarsi quasi più al colpevole che alle vittime, che non esita a mettere una contro l'altra (non interpellando nemmeno le vere protagoniste in fase di lavorazione per avere il loro riscontro e consiglio) allora c'è ancora molto da fare.

Qual è la significato del titolo di Bombshell?

Bombshell è un termine inglese con molteplici significati, spesso traducibile come bomba, esplosione. In ambito giornalistico viene utilizzato per definire una notizia di grande portata o richiamo, quella che in italiano definiremmo una notizia bomba.

In un'altra accezione viene però utilizzato per definire una donna davvero avvenente, esattamente come quando in italiano si parla di bomba sexy.

Bombshell - La voce dello scandalo è disponibile su Amazon Prime Video. 

Commento

Voto di Cpop

65
Bombshell vale la visione per lo splendido trio di protagoniste e le loro performance, che spesso salvano il film da passaggi che ne rilevano la scarsa empatia verso la causa che vorrebbe sostenere.

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