Come vanno i film Italiani all'estero? Lo studio di ANICA e APA

Autore: Giuseppe Benincasa ,
Attualità
2' 35''

L'Associazione Nazionale Industrie Cinematografiche Audiovisive e Digitali (ANICA) e l'Associazione Produttori Audiovisivi (APA) hanno presentato i risultati della ricerca congiunta intitolata "Le serie e i film italiani sui mercati esteri: circolazione e valore economico". La ricerca è stata condotta in collaborazione con l'istituto di ricerca eMedia, con il sostegno dell'Agenzia ICE nell'ambito del MIA (Mercato Internazionale Audiovisivo 2023).

L'obiettivo principale della presentazione è stato sottolineare l'importanza delle industrie audiovisive per lo sviluppo economico e culturale dell'Italia e per la percezione internazionale del Paese.

Principali risultati della ricerca

Dai dati emersi, risulta chiaro che le coproduzioni internazionali giocano un ruolo fondamentale nella circolazione estera dei titoli audiovisivi italiani. Nel triennio 2020-2022, si è registrato un aumento del 51% delle opere realizzate in collaborazione con produttori stranieri, coinvolgendo 25 Paesi all'anno, rispetto ai 16 del triennio precedente (2017-2020).

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Il valore complessivo degli apporti esteri per opere cinematografiche e televisive ha raggiunto i €103 milioni nel triennio 2020-2022, evidenziando un aumento del 49% rispetto ai €69 milioni registrati nel triennio 2017-2019.

Crescita del settore

Il numero stimato di serie e film italiani con circolazione estera nel 2022 varia tra 183 (stima minima) e 203 (stima massima), con un valore complessivo legato all'export che oscilla tra €106 milioni (stima minima) e €156 milioni (stima massima). Questo rappresenta una significativa crescita rispetto al 2017, quando la circolazione estera contribuiva solo a un terzo del valore attuale.

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La crescita del settore è attribuita a quattro fattori principali che hanno influito positivamente tra il 2017 e il 2022:

  1. Domanda Globale: L'incremento della domanda di titoli a livello mondiale ha stimolato la produzione e la circolazione di contenuti audiovisivi italiani.
  2. Operatori VoD Globali: L'ingresso sul mercato degli operatori globali di video on demand (VoD) ha giocato un ruolo significativo nella produzione di serie e film di finzione, documentari e animazione.
  3. Tax Credit: L'estensione del Tax Credit alle produzioni video-televisive, implementata nel 2017 e potenziata durante la pandemia di Covid-19, ha incentivato ulteriormente l'industria.
  4. Investimenti Esteri: L'ingresso di capitali esteri ha favorito relazioni internazionali più ampie, spingendo le imprese nazionali verso una crescita significativa.

Prospettive future

Nonostante la crescita positiva, la ricerca avverte che l'impatto positivo di questi fattori potrebbe ridursi nei prossimi anni. Pertanto, è cruciale il dialogo continuo tra gli operatori del settore e le istituzioni per sostenere il potenziamento delle capacità produttive e distributive dell'industria audiovisiva italiana. L'obiettivo è continuare a favorire la crescita del valore economico e culturale che il settore audiovisivo nazionale può portare all'Italia a livello internazionale.

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In chiusura, il Direttore Generale ICE Lorenzo Galanti ha concluso:

Dobbiamo lavorare in maniera sempre più sinergica affinché gli investimenti internazionali nelle produzioni italiane aumentino ancora ed essere competitivi nell'offrire servizi di qualità. ICE può giocare un ruolo chiave su mercati di riferimento come Europa, Nord America e Asia, grazie alla sua comprovata capacità di promozione e di valorizzazione del Made in Italy nel mondo.

In conclusione, la ricerca evidenzia la positiva crescita del settore audiovisivo italiano all'estero e sottolinea la necessità di continuare a supportare e potenziare questo trend per garantire un impatto duraturo sullo sviluppo economico e cult

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