Donne ai primi passi: la polemica per il poster del film su Netflix

Autore: Rina Zamarra ,

Netflix è finita nella bufera. La piattaforma streaming è stata accusata di sessualizzare l’immagine delle giovani protagoniste del film Donne ai primi passi della regista di origini senegalesi Maïmouna Doucouré. 

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Cosa è successo? Netflix ha pubblicato il poster del film francese, ma ha deciso di non utilizzare la locandina con cui la pellicola è stata presentata al Sundance Film Festival, dove ha vinto il premio World Cinema Dramatic Directing. 

Il film è stato scritto dalla stessa regista ed è ispirato a una sua vicenda personale. Donne ai primi passi ruota intorno alla 11enne Amy, una giovanissima ragazzina di colore affascinata dalla danza. Amy proviene da una famiglia di stampo tradizionale, di cui decide di infrangere le rigide regole pur di far parte di una dance crew di sue coetanee. 

Il film è stato accolto molto bene dalla critica e anche dal pubblico. In Francia, per esempio, è uscito nei cinema mercoledì 20 agosto 2020 con un poster che mostra le componenti della dance crew mentre corrono felici in strada. 

Netflix, invece, ha inizialmente preferito un poster con le quattro protagoniste in costume di scena e in pose ammiccanti (nel tweet qui sotto i due poster sono stati messi a confronto da un utente social)

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Gli utenti si sono talmente indignati da indire una petizione su Change per indurre la piattaforma a rimuovere il film. La petizione ha raccolto quasi 300mila firme. I firmatari chiedono alla piattaforma di eliminare il film perché "sessualizza una undicenne per il piacere dei pedofili e influenza negativamente i più giovani". Netflix ha risposto sostituendo il poster e divulgando una nota ufficiale per spiegare la propria decisione: 

Siamo molto dispiaciuti di aver utilizzato un’immagine inappropriata per il film Donne ai primi passi. Non era giusta e non era rappresentativa di questo film francese vincitore di un premio al Sundance. Abbiamo modificato sia il poster che la descrizione della pellicola. 

Persino l’attrice Tessa Thompson si era dichiarata delusa per la campagna di marketing scelta da Netflix. L’attrice, infatti, ha sottolineato su Twitter come l’immagine scelta non era adatta a promuovere il film, che lei ha visto e apprezzato al Sundance.

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La regista Maïmouna Doucouré, infatti, ha girato il film con l'intento contrario, vale a dire puntare il dito contro la sessualizzazione delle ragazzine. In un'intervista ha dichiarato: 

Oggi, più una donna è sexy e più acquista valore agli occhi dei social media. Quando hai 11 anni non capisci davvero tutti questi meccanismi, ma tendi a imitare e a fare la stessa cosa degli altri per ottenere un risultato simile. Penso sia urgente  un dibattito sull'argomento.

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