La Nasa e l'asteroide Bennu, quello che c'è da sapere

Autore: Giuseppe Benincasa ,
Attualità
2' 27''
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La NASA ha recentemente compiuto un importante passo avanti nell'esplorazione spaziale, grazie alla missione Osiris-Rex, che ha consentito il recupero di campioni dall'asteroide Bennu. Questa straordinaria missione è stata la terza nella storia a compiere una manovra di campionamento di asteroidi e la prima degli Stati Uniti. Vediamo cosa c'è da sapere su questa impresa spaziale senza precedenti.

L'asteroide Bennu e la missione Osiris-Rex

Bennu è un asteroide di tipo B, caratterizzato da una composizione ricca di carbonio e acqua. La sua importanza risiede nella possibilità che materiali come questi abbiano portato elementi organici e minerali ricchi d'acqua sulla Terra, contribuendo alla formazione della vita. Questo ha reso Bennu un obiettivo di grande interesse per la NASA.

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La missione Osiris-Rex è stata lanciata nel 2016 con l'obiettivo di raggiungere Bennu e prelevare campioni dal suo suolo. La sonda ha impiegato due anni per mappare l'asteroide dall'esterno, prima di compiere una manovra di "touch-and-go" nell'ottobre 2020. Durante questa manovra, un braccio robotico ha prelevato campioni di materiale da Bennu.

Il ritorno a casa dei campioni

Dopo aver raccolto i campioni, la missione Osiris-Rex ha fatto ritorno sulla Terra. Il 24 settembre 2023, una capsula contenente i preziosi campioni è atterrata nel deserto dello Utah. Questo è stato un momento epico nella storia dell'esplorazione spaziale, segnando il primo ritorno di campioni di asteroide americano sulla Terra.

La capsula è stata trasportata in elicottero in una camera speciale allestita presso il Dugway Proving Ground del Ministero della difesa degli Stati Uniti. Qui è stata collegata a un flusso continuo di azoto per mantenere i contaminanti terrestri lontani e preservare l'integrità dei campioni.

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Per chi vuole vedere alcune immagini, la Nasa ha trasmesso un interessante video:

Le prime analisi

Le prime analisi dei campioni hanno rivelato alcune sorprese. Si è scoperto che c'è molto più materiale di quanto inizialmente previsto. Gran parte dei campioni è contenuta all'interno della testa del braccio robotico, che è stata sigillata all'interno della capsula tre anni fa. Ma attualmente si sta lavorando ai residui rimasti all'interno della capsula esterna.

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Parte della polvere raccolta è già sottoposta a rapidi test iniziali con vari strumenti scientifici. Queste prime indagini forniranno importanti dettagli sulla composizione chimica e morfologica dei campioni, nonché un inventario dei minerali presenti.

Prospettive future

I campioni di Bennu continueranno ad essere analizzati nei prossimi mesi, sia negli Stati Uniti che in laboratori internazionali, tra cui l'Italia (negli Istituti Nazionali di Astrofisica di Padova, Arcetri e Roma.). Questi materiali offriranno preziose informazioni sulla formazione del Sistema Solare e sulle condizioni che hanno permesso la vita sulla Terra.

In definitiva, la missione Osiris-Rex rappresenta un passo significativo nella nostra comprensione dell'universo e ci aiuterà a valutare meglio i potenziali rischi asteroidi per il nostro pianeta. La NASA è entusiasta dei risultati ottenuti e continua a perseguire la conoscenza dell'origine del Sistema Solare e della vita stessa.

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Copyright immagini di copertina: nikocingaryuk (via 123RF)

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