Netflix riduce la qualità dello streaming per 30 giorni in Europa

Gli operatori vogliono evitare un collasso delle reti che potrebbe compromettere il proseguimento di attività essenziali come i servizi sanitari e lo smart working.

Autore: Matteo Tontini ,

Netflix limiterà la qualità dello streaming in Europa, per risparmiare larghezza di banda in questo periodo difficile di epidemia da nuovo coronavirus. Viste le ristrettezze adottate dai governi per far fronte al contagio, molte persone si trovano isolate in casa e, per combattere la noia, guardano film e serie TV sulla piattaforma (consumando banda).

L'appello di ieri di Thierry Breton, commissario europeo per il mercato interno, rivolto ai gestori delle principali piattaforme streaming è stato dunque accolto da Netflix, che inizierà a ridurre i bitrate dei contenuti trasmessi in Europa per i prossimi 30 giorni. In questo modo si spera di evitare un sovraccarico che potrebbe compromettere attività essenziali come quelle svolte dai servizi sanitari.

Stando alle stime ufficiali, il provvedimento permetterà di ridurre del 25% il traffico dati di Netflix sulle reti europee. La riduzione si aggiunge agli altri metodi che Netflix sta sperimentando dal 2011 per mantenere lo streaming costante nelle aree a bassa larghezza di banda. Il gigante dello streaming, infatti, utilizza già uno strumento che regola automaticamente la qualità dei contenuti video in base alla larghezza di banda accessibile.

YouTube segue a ruota Netflix

Anche YouTube ha accolto la richiesta di Thierry Breton. L'aggregatore di video ha dichiarato che la definizione standard diventerà predefinita per 30 giorni su tutte le clip, affermando inoltre:

Continueremo a lavorare con i governi e gli operatori di rete per ridurre al minimo lo stress sul sistema e per offrire al contempo una buona esperienza utente.

Al momento, la limitazione è stata chiesta soltanto in Europa, ma visto il diffondersi della malattia negli Stati Uniti non è da escludere che anche lì saranno presi provvedimenti. La pandemia ha colpito molti Paesi del mondo ei governi sono stati costretti a chiudere scuole, attività commerciali e ristoranti per prevenire i contagi; il tempo trascorso dalle persone davanti ai contenuti streaming è aumentato di oltre il 20% lo scorso fine settimana. Il picco in Australia e Spagna, dove è aumentato del 40%.

Al momento, comunque, non ci sono stati segni di congestione delle reti in Europa e gli operatori sembrano in grado di fronteggiare la situazione.

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