Il finale di Raccontami di un giorno perfetto è piuttosto agrodolce. Da un lato, infatti, risulta struggente e commovente, dall'altro conclude la storia di Violet e Theodore con una nota positiva. La pellicola Netflix, uscita il 28 febbraio 2020, è la trasposizione del romanzo del 2015 All the Bright Places scritto da Jennifer Niven, qui co-sceneggiatrice. Una storia d'amore che gli adolescenti potrebbero adorare, a patto che siano pronti a versare litri di lacrime visti i temi maturi e importanti che vengono affrontati. L'epilogo del film, uno young adult interpretato molto bene dai due attori protagonisti, ha in serbo per gli spettatori un gran colpo di scena.
Il primo trailer, diffuso il 6 febbraio 2020, già suggeriva che la relazione tra i due personaggi principali fosse piuttosto turbolenta, ma la conclusione del film riesce in qualche modo a spiazzare il pubblico.
- Di cosa parla Raccontami di un giorno perfetto
- Cosa succede nel finale di Raccontami di un giorno perfetto
- Raccontami di un giorno perfetto e il dramma della depressione
- Le frasi emblematiche di Raccontami di un giorno perfetto
Di cosa parla Raccontami di un giorno perfetto
La pellicola di Netflix segue le vicende di Violet Markey (Elle Fanning) e Theodore Finch (Justice Smith), due studenti delle scuole superiori che si conoscono in circostanze alquanto drammatiche: la ragazza, infatti, viene fermata dal suo compagno di scuola proprio nel momento in cui sta per buttarsi da un ponte. Violet non riusciva più a sopportare il dolore per la morte di sua sorella Eleonor, che aveva perso la vita in un incidente stradale. Grazie a Theo, tuttavia, non solo rinuncia a compiere l'estremo gesto, ma lentamente riscopre la voglia di vivere. Allo scopo di portare a termine un progetto scolastico, i due finiscono per collaborare alla stesura di una relazione su due o più meraviglie dello stato dell'Indiana, dove la storia ha luogo. Ed è così che la trama decolla.
Theodore si invaghisce di Violet sin da subito, colpito dalla sua sensibilità. Inizialmente, la ragazza si rifiuta di avere Theo come partner per il progetto della scuola. O meglio, non vorrebbe nessuno al suo fianco. Si scopre che la morte della sorella l'ha segnata tanto perché lei stessa era rimasta coinvolta nell'incidente stradale, salvandosi per volere divino. Sono la dolcezza e la pazienza di Theodore a tirare fuori dal guscio Violet; insieme intraprendono un vero e proprio viaggio alla scoperta di nuovi luoghi e, in primis, di loro stessi.
I due si innamorano. Sono diversi i posti che visitano l'uno in compagnia dell'altra, ma su tutti spicca il Blue Hole, un lago bellissimo e molto profondo. Lì, anche Theodore si apre a Violet: le racconta infatti di suo padre violento, che da bambino lo percosse così forte da lasciargli un segno indelebile sul fianco. Fin qui tutto sembra filare liscio, ma la stessa notte della gita al lago Violet e Theo non rientrano nelle rispettive case. Si coricano insieme e il mattino seguente, al loro ritorno, i genitori di Violet si arrabbiano con il ragazzo e lo allontanano.
Cosa succede nel finale di Raccontami di un giorno perfetto
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È da questo momento che la drammaticità della storia impenna. Finora, infatti, Theo era apparso come un ragazzo normalissimo e pieno di vitalità, ma nel profondo nascondeva una forte depressione: un disturbo che lo spinge a isolarsi, anche per diversi giorni. Semplicemente, spesso si sente perso e si "dimentica di vivere", tanto che appiccica dei post-it a una parete della sua camera come memorandum delle azioni quotidiane. Dice di aver bisogno di stare da solo, di allontanarsi da tutto e tutti. Poi il momento buio passa e lui torna. Un giorno, tuttavia, le cose non vanno così. Il ragazzo non si trova più, ma Violet intuisce il luogo in cui potrebbe essere. Si reca così al Blue Hole, dove trova la macchina di Theodore abbandonata e i suoi vestiti a terra. Di lui nessuna traccia: Violet capisce quindi che si è suicidato lasciandosi annegare.Raccontami di un giorno perfetto e il dramma della depressione
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Per gran parte di Raccontami di un giorno perfetto, i riflettori vengono puntati sui problemi di Violet: sul trauma che ha subito e sulla conseguente incapacità di gustare i piccoli piaceri della vita. La depressione di Theo viene svelata solo in un secondo momento e il colpo di scena finale, il suo improvviso suicidio, è un campanello d'allarme per tutti coloro che sono vicini a persone che soffrono di depressione. Il disturbo è talvolta molto silente, ma nel momento in cui riemerge è come uno tsunami che porta via tutto e non lascia nulla dietro di sé. Nel film Netflix sembra che sia Violet a star peggio, e forse è così per i primi dieci minuti (tant'è che ha intenzione di togliersi la vita), ma all'improvviso si scopre che Theo è come una bomba a orologeria pronta a esplodere.Le frasi emblematiche di Raccontami di un giorno perfetto
Il film Netflix con Elle Fanning e Justice Smith affronta il tema della morte, del suicidio e dei disturbi quali la depressione e il PTSD, ma è anzitutto una storia d'amore tra due adolescenti che riescono, condividendo i propri dolori, a riscoprire il piacere della vita. Non sorprende quindi che tra le frasi più celebri della pellicola la maggior parte siano romantiche.
Raccontami di un giorno perfetto
Il romanzo Raccontami di un giorno perfettoPer esempio quelle che dice Theodore alla sua amata: "Sei tutti i colori in uno, nel loro massimo splendore" e "Per quello che vale, mi hai mostrato qualcosa: esiste una giornata perfetta". Tuttavia, alcune battute di Raccontami di un giorno perfetto portano alla luce i grandi problemi che affrontano i protagonisti.
Per esempio, a un certo punto, Violet dice: "Ci sono posti luminosi anche nei posti più bui. Puoi essere quel posto luminoso". Oppure, Theo afferma: "A volte, ho bisogno di fare cose che mi ricordano che io ho il controllo", una frase che racchiude tutta la sua difficoltà nei momenti di totale eclissi. Sempre il personaggio interpretato da Justice Smith dice: "E se potessimo semplicemente tagliare il male e mantenere il buono?". Parole che riflettono la sua inquietudine, la sua sofferenza interiore.
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