Nel cuore dell'industria dell'intrattenimento, un'insolita alchimia creativa sta ridefinendo i confini tra videogiochi e televisione di qualità. Neil Druckmann e Craig Mazin, due menti apparentemente agli antipodi ma unite da una visione narrativa audace, hanno trasformato The Last of Us da fenomeno videoludico a serie HBO acclamata dalla critica. Con l'arrivo di The Last of Us Stagione 2, la coppia creativa si prepara ad affrontare sfide narrative ancora più complesse, in un viaggio che mette alla prova le convenzioni della narrazione seriale.
Le sfide di The Last of Us Stagione 2
Adattare The Last of Us Parte II rappresenta una sfida significativamente maggiore rispetto al primo capitolo. Il gioco sovverte elementi fondamentali amati dai fan: allontana Joel ed Ellie l'uno dall'altra, spinge la narrazione verso estremi scioccanti e costringe i giocatori a provare empatia per l'antagonista Abby (interpretata da Kaitlyn Dever nella serie). Nonostante il gioco sia stato acclamato come uno dei migliori mai realizzati al suo debutto nel giugno 2020, le sue provocazioni narrative hanno scatenato un'ondata di furore online che ancora persiste.
Pedro Pascal, che interpreta Joel, descrive la nuova dinamica con Ramsey come "dolorosa":
Mentre io e Bella siamo uniti per sempre, non averla vicino a me per ogni parte della seconda stagione è stata una crudele separazione. Positivo per la mia natura co-dipendente, terribile per il mio cuore.
Per Bella Ramsey l'esperienza è stata diversa:
È stato come se Ellie maturasse e crescesse. Io e Pedro eravamo letteralmente sempre insieme durante tutta la prima stagione. Questa stagione è stata molto più isolata per Ellie. È stata un'esperienza più solitaria, ma non lo dico in senso negativo.
Pur rimanendo fedeli ai momenti chiave del secondo gioco, i due showrunner hanno introdotto significative modifiche. Tramite un lungo articolo di Variety scopriamo che Joe Pantoliano interpreterà Eugene, un personaggio che nel gioco viene solo menzionato quando Ellie e la sua amica Dina (interpretata da Isabela Merced nella serie) trovano il suo covo pieno di cannabis abbandonato. Simile all'episodio stand-alone di Bill e Frank della prima stagione, Mazin ha visto in Eugene un'opportunità per espandere la portata della storia oltre il gioco.
Druckmann si è mostrato entusiasta di queste opportunità creative:
Mi emoziono quando vedo queste possibilità. Penso: 'Oh, non conosco così bene Eugene!' La storia che abbiamo raccontato nel gioco era in qualche modo superficiale. Il modo in cui questo personaggio viene introdotto arriva davvero al cuore di Joel ed Ellie e del loro rapporto.
Neil Druckmann ha confermato che la Stagione 2 racconterà una versione diversa della storia vista in The Last of Us Part II, pur mantenendone intatto lo spirito.
Il co-presidente di Naughty Dog ha ammesso che inizialmente non era sicuro che apportare queste modifiche fosse la scelta giusta, complice la preoccupazione di deludere i fan che si aspetterebbero un adattamento più fedele, ma il supporto di Craig Mazin e dei suoi collaboratori più stretti lo avrebbero persuaso definitivamente a procedere su questa strada:
Adoro le modifiche che abbiamo fatto. È una versione diversa di quella storia, ma c'è ancora il suo DNA. Forse sono più che emozionato: sono davvero curioso di vedere quale sarà la loro reazione».
Quanto a lungo The Last of Us possa continuare rimane una domanda aperta. Mazin e Druckmann hanno sempre pianificato di dividere la Parte II in più di una stagione, ma non sono sicuri di quante altre ce ne saranno.
Mazin ha detto:
Sembra che ci siano ancora una o due stagioni. Sta diventando più difficile da realizzare, perché ogni episodio diventa più grande. Non vuoi aspettare quattro anni per un finale di 17 episodi, o quanti siano.
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