Come vi abbiamo raccontato nella nostra recensione di The Last of Us 2, la seconda stagione della serie TV è stata caratterizzata da un viaggio potente e divisivo che ha terminato la sua narrazione con un cliffhanger. Il settimo e ultimo episodio di The Last of Us 2, infatti, ha momentaneamente interrotto il percorso di Ellie, lasciando il pubblico nell’attesa di scoprire cosa accadrà in seguito.
Pur essendo giunti al termine di questo ciclo narrativo, The Last of Us è già stata rinnovata per una terza stagione, pronta a proseguire l’adattamento dell'omonimo videogioco di Naughty Dog. Nel frattempo l’episodio 2x07, trasmesso come i precedenti in esclusiva su Sky e in streaming solo su NOW ha continuato a sorprendere, inserendo dettagli nascosti e altre interessanti curiosità.
Anche nel settimo episodio, dunque, gli omaggi e gli easter egg non sono mancati, arricchendo la narrazione con citazioni e simbolismi legati alla storia originale. Scopriamo quindi di seguito quali sono stati gli elementi più significativi presenti nel finale di stagione di The Last of Us 2 e cosa si cela dietro alcuni momenti chiave.
Attenzione: se non avete ancora iniziato a vedere la seconda stagione e temete gli spoiler, procedete con cautela, perché questo articolo svela eventi cruciali della trama.
- 1. La sigla della serie TV
- 2. Il bracciale di Dina
- 3. Van Morrison
- 4. Il mostro alla fine del libro
- 5. Alice nel Paese delle Meraviglie
- 6. Il destino di Jesse
- 7. Il passato che ritorna
- 8. Abby e Jesse: doti da leader ma morale diversa
1. La sigla della serie TV
Nel settimo e ultimo episodio di The Last of Us 2, la sigla di apertura della serie TV ha nuovamente subito una modifica. Dopo la morte di Joel avvenuta nel secondo episodio, la sua sagoma era stata rimossa, per poi riapparire nel sesto episodio, quando il personaggio era tornato attraverso alcuni flashback. Tuttavia, nell’episodio finale, la sua figura è stata nuovamente eliminata, riflettendo la sua assenza nella narrazione.
Questa scelta visiva potrebbe suggerire un interessante dettaglio per le stagioni future. Se la serie continuerà a utilizzare la sigla per indicare la presenza o meno di un personaggio all’interno degli episodi, la comparsa o l’assenza di Joel nelle prossime sigle potrebbe diventare un indizio sulla sua eventuale partecipazione attraverso flashback o altri espedienti narrativi.
2. Il bracciale di Dina
Tra i dettagli che rendono il finale di The Last of Us 2 particolarmente fedele alla storia originale del videogioco, spicca il momento in cui Dina regala a Ellie il suo braccialetto portafortuna prima della sua partenza con Jesse. Un gesto significativo che riprende un elemento presente nel materiale originale e rafforza il legame tra le due ragazze. Curiosamente, questo semplice oggetto sembra aver aiutato davvero Ellie in alcuni dei momenti più critici della sua missione.
Dopo essersi separata da Jesse per andare alla ricerca di Abby, la protagonista ha affrontato situazioni estremamente pericolose, riuscendo sempre a cavarsela. Dapprima è stata travolta da una mareggiata e trascinata via dalle onde, poi ha rischiato di essere impiccata dai Serafiti, e infine ha avuto un disperato confronto con Owen, riuscendo a colpirlo per prima e salvarsi. Il bracciale pertanto assume quasi un valore simbolico: non solo un portafortuna, ma anche una rappresentazione del sostegno emotivo di Dina, che resta vicino a Ellie anche nei momenti più difficili.
3. Van Morrison
Nell'episodio 2x07 di The Last of Us, Ellie si reca nel camerino del teatro dove sta riposando Dina, dopo che Jesse le ha medicato la ferita alla gamba causata in precedenza dai Serafiti. Nella stanza si notano diversi poster musicali appesi alle pareti e tra i tanti si può vedere anche quello di Van Morrison. L'immagine è uguale alla vera locandina di un concerto tenuto dall'artista il 3 febbraio 1971 al Seattle Opera House, durante un suo tour. Un dettaglio ancora più interessante è che Morrison, sempre nel 1971 ha anche suonato al Paramount Theatre, il vero teatro a cui si ispira il fittizio Pinnacle Theater presente in The Last of Us. Un collegamento che aggiunge un ulteriore livello di autenticità e attenzione ai dettagli nella serie.
4. Il mostro alla fine del libro
Durante l’episodio 7 di The Last of Us 2, mentre Ellie e Jesse si trovano in libreria in attesa di incontrare Tommy, la ragazza prende un volume da regalare a Dina per il suo bambino. Si tratta de Il mostro alla fine del libro di Jon Stone e Michael Smollin. Una lettura per i più piccoli basata su Grover, il personaggio dei Muppet presente nel programma televisivo Sesamo Apriti (Sesame Street). La storia è semplice ma efficace: Grover, terrorizzato dall’idea che alla fine del libro si nasconda un mostro, cerca disperatamente di impedire al lettore di voltare le pagine. Tuttavia, quando arriva all’ultima, scopre che il mostro è lui stesso.
Questa premessa racchiude una potente metafora per Ellie e gli altri sopravvissuti del mondo di The Last of Us. Come Grover, Ellie sta intraprendendo un viaggio oscuro e violento, convinta di dover affrontare un nemico, ma rischia di arrivare alla fine e rendersi conto che la sua stessa ossessione l'ha trasformata. Allo stesso modo, molti dei personaggi hanno compiuto azioni brutali per sopravvivere, diventando “mostri” agli occhi degli altri, indipendentemente dalle loro intenzioni. Il libro, quindi, non è solo un dolce pensiero per il futuro bambino di Dina, ma anche un simbolo del dilemma morale che pervade l’intera storia.
5. Alice nel Paese delle Meraviglie
Nella libreria in cui sostano Jesse ed Ellie nel settimo episodio di The Last of Us 2, su un muro compare la scritta "In tutto c'è una morale, solo se riesci a trovarla", presente nel romanzo di Alice nel Paese delle Meraviglie. Questo dettaglio, ripreso sia nel videogioco che nella serie, non è casuale: The Last of Us è una storia in cui la moralità è sfumata, dipende dai punti di vista ed è spesso difficile da definire.
Proprio sotto questa frase, Jesse è seduto su una poltrona mentre racconta a Ellie di una ragazza di cui si è innamorato, ma che ha deciso di non seguire per rimanere fedele alla comunità di Jackson. Un sacrificio che lo definisce, mostrando come ha sempre anteposto il bene del gruppo ai suoi sentimenti. La posizione della scritta alle sue spalle e la presenza del Bianconiglio con l'orologio nel murale sembrano sottolineare il concetto di tempo perso e di scelte irrevocabili. Jesse ha perso un'occasione e non può nemmeno più tornare indietro, poiché da lì a breve morirà, rendendo questa tematica ancora più tragica.
Prima di tale epilogo, Jesse ed Ellie hanno un acceso confronto in quanto lui, che ha sacrificato l’amore per un principio, critica Ellie perché sta agendo solo per sé stessa senza considerare la comunità. Questa differenza li porta a separarsi: Jesse si dirige alla ricerca di Tommy, mentre Ellie continua la sua caccia ad Abby. Tuttavia, quando si ritrovano, Jesse è tornato indietro con Tommy per cercare Ellie e lei in seguito lo ringrazia. Jesse replica che se ci fosse stato lui al suo posto, lei avrebbe messo a ferro e fuoco il mondo per salvarlo. Vedendo quanto ha fatto Ellie pur di poter vendicare Joel, Jesse ha finalmente capito che, nonostante le loro divergenze, sono simili. Anche lui ha deciso di mettere da parte tutto e aiutarla, perché fa parte della comunità, proprio come Ellie è disposta a tutto per aiutare chi ama.
6. Il destino di Jesse
Il rapporto tra Jesse ed Ellie, nel corso di The Last of Us 2, è segnato da momenti in cui si ritrovano a dover collaborare nonostante le loro differenze. Nell'episodio 2x07 quando arrivano alla libreria, Jesse fa notare a Ellie con un tono quasi infastidito che, ancora una volta, il maltempo li ha bloccati insieme. Questo rimanda al secondo episodio della stagione quando, a causa di una tempesta di neve, trovano insieme rifugio nel locale dove Eugene coltivava marijuana. In entrambe le situazioni, Jesse ed Ellie devono affrontare un bivio: nel primo caso, dopo aver sentito via radio che Joel e Dina non rispondono a Jackson, scelgono di cercarli, ma prendendo due percorsi distinti che finiscono nello stesso luogo. Ellie arriva per prima al rifugio dove Joel viene ucciso, mentre Jesse giunge troppo tardi, quando tutto è già compiuto.
Nel presente, la storia si ripete, ma in un contesto diverso. Dopo aver sentito alla radio che Tommy è nei pressi della base dei W.L.F., decidono di raggiungerlo. Ma quando Ellie scorge in lontananza l’acquario, dove crede si trovi Abby, vuole cambiare direzione e andare da lei. Jesse cerca di fermarla, accusandola di essere egoista e di agire solo per vendetta, mentre lui pensa alla comunità. La risposta di Ellie è diretta: Joel era la sua comunità, e ora non c’è più. Qui emerge un parallelismo con il precedente confronto tra Joel ed Ellie: quando lui ammette di aver sacrificato la possibilità di una cura per salvarla, Ellie lo definisce un egoista. Così, come Jesse ora contesta a Ellie di non pensare agli altri, Ellie aveva accusato Joel di aver fatto lo stesso con l’umanità intera.
Alla fine, Jesse e Tommy ritrovano Ellie e tornano al teatro da Dina. A differenza di quanto avvenuto con Joel, questa volta Ellie ha la possibilità di chiarirsi con Jesse, ma la sua redenzione viene negata quando, poco dopo, Jesse muore per mano di Abby. Jesse perde la vita proprio per ciò che aveva cercato di evitare: le azioni di Ellie hanno messo in pericolo tutti gli altri. Nel tentativo di trovare Abby, Ellie uccide i suoi compagni Owen e Mel per difesa. Quando Abby scopre la morte degli amici, attacca il teatro con l’intenzione di eliminare chiunque ne sia responsabile. Il primo a cadere, senza avere alcuna colpa, è proprio Jesse: la scena chiude il ciclo aperto quando, durante la riunione del Consiglio, Jesse aveva votato contro la missione di vendetta di Ellie, temendo che avrebbe messo in pericolo la comunità. Ironia della sorte, è proprio per colpa di quella vendetta che finisce per morire.
7. Il passato che ritorna
Nel settimo episodio di The Last of Us 2, quando Ellie tiene sotto tiro Owen e Mel, li intima a indicare sulla mappa il luogo in cui si trova Abby, senza che l’uno sappia cosa segna l’altro per capire se mentono. Questo metodo richiama una scena della prima stagione della serie TV, in cui Joel, dopo aver catturato due membri dei Cannibali, li minaccia affinché segnino lo stesso punto sulla mappa, per rivelargli dove è tenuta prigioniera Ellie. Dopo aver ricevuto le informazioni utili Joel uccide i due uomini, mentre nel secondo caso Ellie reagisce per difendersi ma l'epilogo è comunque il medesimo. Quando Ellie spara a Owen, inoltre, il proiettile lo colpisce alla gola e la trapassa raggiungendo Mel, che si trova dietro di lui, ferendola fatalmente nello stesso punto. La tragedia è accentuata dal fatto che entrambi erano amici di Abby e, proprio quest'ultima in precedenza, aveva finito Joel con un ultimo colpo alla gola.
Un altro parallelismo con il passato, avviene quando Mel rivela la sua gravidanza. La ragazza chiede a Ellie se ha un coltello e la implora di tagliarle il ventre per salvare il bambino e reciderle, sempre con la lama, il cordone ombelicale. Ellie, scioccata dalla scena, non riesce a reagire. Questo passaggio crea un forte rimando alla nascita di Ellie stessa, mostrata in un flashback nel finale della prima stagione di The Last of Us. Anna, la madre di Ellie, dopo averla data alla luce taglia subito il cordone ombelicale poiché era stata morsa da un infetto, usando lo stesso coltello posseduto attualmente da sua figlia. In seguito, quando sul posto giunge Marlene, Anna le chiede di prendersi cura della neonata e di ucciderla prima che l’infezione la consumi. Un'azione che Marlene compie solo dopo una dolorosa esitazione in quanto, proprio come Ellie, si ritrova davanti a un drammatico e inaspettato scenario.
Seppur involontariamente, inoltre, Ellie uccide Mel, amica di Abby, che stava per diventare madre e poco dopo, al suo ritorno al teatro, Abby uccide Jesse, amico di Ellie, che stava per diventare padre. Una sorta di bilanciamento tragico tra le due fazioni, in cui la vendetta e la brutalità non risparmiano nemmeno coloro che avevano una nuova vita in arrivo.
8. Abby e Jesse: doti da leader ma morale diversa
Nella storia narrata nel finale di The Last of Us 2, Jesse e Abby rappresentano dei futuri leader per le rispettive comunità, ma le loro motivazioni e il modo in cui si rapportano al potere li rendono profondamente diversi. Jesse era il candidato naturale per succedere a Maria nella guida di Jackson. La sua assoluta devozione alla comunità lo spingeva a fare sempre la cosa giusta, evitando inutili violenze e sacrificando persino l’amore per una ragazza pur di rimanere fedele alla sua gente. Il suo senso del dovere era così evidente che veniva ironicamente soprannominato Capitan Wyoming da Dina e San Jesse dal Wyoming da Ellie.
Dall’altro lato, Abby viene ritenuta da Isaac come il miglior soldato dei W.L.F. e per questo la considera come sua erede al comando in quanto è unica e insostituibile, al contrario dei suoi compagni Owen, Mel e Manny. A differenza di Jesse, però, la fedeltà di Abby alla sua fazione nasce da una motivazione completamente diversa: la vendetta. Dopo la morte di suo padre avvenuta per mano di Joel, l'adesione ai W.L.F. da parte di Abby non nasce solo per combattere il sistema ed eventuali nemici, ma per prepararsi al meglio in attesa di trovare e uccidere l'assassino del padre.
Il contrasto tra Jesse e Abby è netto: Jesse vive per la comunità, Abby per la sua missione. La brutalità dei W.L.F., che uccidono senza scrupoli e torturano i nemici, è un riflesso del mondo che Abby ha accettato pur di raggiungere il suo obiettivo. Infatti, anche se in passato Isaac aveva lasciato la FEDRA per creare qualcosa di migliore, la violenza e la spietatezza dei W.L.F. dimostrano che il confine tra giustizia e tirannia è sottile. E come un macabro scherzo del destino, proprio Abby è responsabile della morte di Jesse. Alla fine, si rivelano entrambi destinati a guidare le loro comunità: eppure, mentre Jesse ha sacrificato se stesso per un bene più grande, Abby ha sacrificato tutto soltanto per sé stessa.

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Immagini di copertina e di questo articolo tratte dalla serie TV The Last of Us. Crediti: Sony Pictures Television, PlayStation Productions, Naughty Dog, The Mighty Mint, Word Games
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