Sarebbe semplice armarsi di un po' di cattiveria e di un filo di logica, appena quelle necessarie per sparare a zero su un film cinematograficamente indifendibile come After. Ammantarsi di una supposta superiorità per divertirsi a fare a pezzi un'operazione decisamente di basso livello però sarebbe una mossa meschina e miope. È bene quindi innanzitutto snocciolare un po' di numeri, per dare l'idea del fenomeno letterario e virale di cui stiamo parlando. La ex fanfiction romantica su Harry Styles pubblicata dalla giovane Anna Todd sulla piattaforma Wattpad (che ora ha persino uno studio di produzione, come si evince dai titoli del film) è arrivata in Italia grazie all'occhio lungo di Sperling e Kupfer. Per l'uscita del film, la casa editrice ha anche ristampato il libro in edizione speciale, con copertina movie tie-in e contenuti esclusivi.
Ad oggi, Sperling certifica la vendita di oltre un milione di copie e trecentomila copie del romanzo nel solo Stivale. Un risultato impressionante, anche considerando il successo internazionale del primo volume della saga (che ha già superato i 10 milioni di copie vendute), dato che stiamo parlando di un paese allergico alla lettura come l'Italia.
Il primo paragone che viene da fare - dati i numeri editoriali, il genere romance, le radici "fanfiction" del materiale di partenza e il pubblico di riferimento - è quello con Twilight. Nel frattempo però sono passati più di 10 anni da uno dei cicli cinematografici che più è piaciuto odiare a un certo tipo di pubblico e i risultati non sono stati esattamente quelli attesi. Per esempio i due protagonisti della saga, gli attori Kristen Stewart e Robert Pattinson, irrisi per il loro coinvolgimento nel progetto, sono star di primo livello e interpreti ormai consolidati, amatissimi da registri autoriali di un certo livello e apprezzati anche dalla critica.
Se la saga dei vampiri "luccicanti" giace già dimenticata (per nostra fortuna, dati i messaggi non proprio edificanti che lanciata dal punto di vista sentimentale e sessuale, specie al pubblico femminile), tra le sue ceneri continuano a brillare braci apparentemente inestinguibili. Quella quadrilogia è stata una palestra per tanti giovani attori e tecnici, ora molto affermati, che nascondono un esordio insospettabile in quella saga. Il punto quindi è: cosa può sperare di lasciarci After da qui a 10 anni?
L'amore sì, il cinema no
Ad occhio e croce, purtroppo, direi poco. Se Twilight veniva azzoppato tanto dai suoi messaggi sinistri quanto dalla sua pessima produzione, After sembra purtroppo seguirlo in questo senso. Il che è un vero peccato, non tanto per il prodotto in sé, quanto per l'assunto che c'è dietro, nemmeno troppo nascosto da chi pilota questa operazione. Ovvero che per il pubblico dei romance e dei film sentimentali non valga la pena di fare di più del minimo sindacale. Dietro la sua allure patinatissima, aiutato anche dal non dover ricorrere ai costosi effetti speciali per riprodurre animali fantastici ed epiche battaglie, After si rivela ancora un volta come l'ennesimo film che può già contare su una solida fanbase femminile e non fa nulla per piacere al resto del pubblico. È semplice supporre che, proprio per questo motivo, al posto di venire curato per soddisfare appieno almeno il proprio target, maschera appena il disprezzo che prova per lo stesso.
In questo senso la scelta di una giovane regista donna non è una vittoria, ma una sconfitta: Jenny Gage ha alle spalle appena un cortometraggio e un mediometraggio. Non sembra mai avere la stoffa per potersi far notare in qualche modo o dare al film il carisma di cui avrebbe bisogno per affrancarsi dal suo stigma di film romantico adolescenziale. Forse la ricerca di una regista adatta o con più esperienza non si è nemmeno spinta poi troppo lontano, così come la scrittura della sceneggiatura. Pur lavorando sul materiale di base, lo script di After non si spinge mai a tentare di migliorarlo dal punto di vista narrativo o cinematografico. Ironicamente a funzionare di più per un piccolo riscatto qualitativo della pellicola è la censura preventiva a cui viene sottoposta l'intera operazione.
Mi spiego meglio: la protagonista di After è una ragazza appena maggiorenne, che approda al college fidanzata ma viene travolta dall'attrattiva fatale per un ragazzo problematico e irritante, il figlio del rettore dell'istituto. La conseguenza logica di queste premesse dovrebbe essere una storia bollente, ma è palese che il primo comandamento dell'intero produzione è non alienarsi in alcun modo il pubblico di giovani, giovanissime spettatrici che si attendono nelle sale cinematografiche.
Quindi il film è talmente castigato da avere risvolti quasi comici; vedi per esempio il fatto che Hero Fiennes Tiffin nei panni di Hardin quando si toglie la maglietta viene pudicamente inquadrato dalle spalle in su. Evitando persino di dare una fuggevole occhiata al suo addominale, After vive di scene al contempo erotiche e oltremodo pudiche, come se la regia si distraesse e inquadrasse il punto sbagliato della scena. Una persona compie l'azione di svestirsi e le inquadri il volto? È cinematograficamente poco naturale, almeno secondo il principio che vuole la cinepresa seguire naturalmente il movimento, così come l'occhio umano.
Tuttavia sempre per mantenere il film aperto a tutti, Hardin viene trasformato da bel tenebroso a una delle figure maschili più propositive e meno tossiche viste in questo genere di film di recente. In almeno tre passaggi chiede il consenso alla protagonista Tessa prima di procedere a un approccio fisico e si accerta anche successivamente che lei non abbia cambiato idea. Dà dimostrazione di ascoltarne attivamente pensieri e desideri, mostrando di apprezzarla soprattutto per la sua intelligenza, ancorché testata sul prontuario più stereotipato di testi della letteratura inglese che possiate immaginare.
Infine - e qui ammetto di esserne stata davvero positivamente sorpresa - poco prima del grande momento estrae un preservativo e il film lascia a intendere che lo stia indossando, chiedendo poi un'ultima volta a Tessa se è sicura di voler fare sesso con lui. Siamo anni luce avanti rispetto al disturbante Edward Cullen, che ti osserva (senza il tuo consenso) anche mentre dormi e non ti molla un attimo, dando in escandescenza se non fai esattamente quel che dice. Insomma, qualche nota positiva c'è persino in questo film malfatto. Tuttavia i protagonisti di After Josephine Langford e Hero Fiennes Tiffin non sembrano avere il talento per costruire a partire da questo film una carriera solida, pur essendo molto attraenti e affascinanti. Ricordiamoci però che anche per gli interpreti di Twilight erano in pochi a crederci davvero e sappiamo già come è andata a finire.
After sarà nei cinema italiani a partire dal 11 aprile 2019.
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