Il martirio di Amanda Seyfried e Ethan Hawke: la recensione di First Reformed

Paul Schrader torna ad indagare l'abisso di un uomo di fede, tormentato dalla passione per una donna e la corruzione della sua Chiesa: la recensione di First Reformed con Amanda Seyfried e Ethan Hawke.

Autore: Elisa Giudici ,

Sono tre i grandi temi di questa edizione della Mostra del Cinema di Venezia: l'amore (vedi il film di Guillermo Del Toro), la politica e l'ambiente. Il film d'apertura Downsizing è un ottimo esempio di questi due ultimi temi, ma è con il primo film in concorso, First Reformed, che il discorso di fa più duro e radicale. D'altronde stiamo parlando di Paul Schrader, lo sceneggiatore di Taxi Driver e regista di The Canyons. Che sia un uomo senza mezze misure e di rigore lo si capisce sin dalla postura e dall'abbigliamento e la sua attitudine rigorosa si riflette nel suo protagonista.

Un prete in lotta con l'uomo e alla ricerca di Dio: Ethan Hawke in First Reformed

Ethan Hawke affronta forse il suo ruolo più tormentato di sempre, quello di un religioso di una chiesa riformata in profonda crisi spirituale. Toller ha un problema con l'alcol e con Dio. È la morte di suo figlio a far vacillare l'ex cappellano militare, a farlo deviare verso gli alcolici e la stesura di un diario spirituale. 

Dopo aver conosciuto la giovane Mary (una Amanda Seyfried che ha girato durante la sua gravidanza), una fedele incinta preoccupata per l'estremismo del marito, tutto cambia. Dopo aver tentato senza successo di aiutare il coniuge di Mary - un'attivista per l'ambiente disperato e depresso per la grave crisi climatica globale - Toller farà sua la causa ambientalista, sempre più disgustato dal compromesso secolare e corrotto che la sua Chiesa è costretta ad affrontare per ottenere fondi. 

A tormentarlo però è anche il rapporto con con la moglie Mary, una futura mamma che cerca il suo appoggio spirituale e da cui il religioso si sempre progressivamente sempre più attratto. Radicalizzazione e passioni represse lo precipiteranno verso un finale che è un vero e proprio martirio.

Un prete militante, una donna da amare: First Reformed a Venezia 74

Che il tormento spirituale del suo protagonista e il disgusto verso Chiese che somigliano sempre più ad aziende siano suoi, Schrader non ha bisogno di dichiararlo. Traspare da ogni sequenza di questo film duro, rigoroso, talvolta potentissimo. Non ha paura di pigiare il piede sull'acceleratore, Schrader, mentre torna a prendersela contro il Sistema, la Macchina, proprio come in Taxi Driver (film che ha più di una connessione con quest'opera), né mette mai davvero il piede in fallo.

Venezia 74
Ethan Hawke e Amanda Seyfried si guardano intensamente negli occhi in una scena di First Reformed
Ethan Hawke e Amanda Seyfried sono i tormentati protagonisti di First Reformed

Quando però First Reformed si fa allegorico e metaforico - soprattutto con il suo finale enigmatico davvero tutto da interpretare - forse Schrader perde il legame emotivo e spirituale con lo spettatore, ma dopo la mancanza di coraggio di Payne nel fare domande e dare risposte in Downsizing, Schrader sembra scavare più in profondità e con sguardo più acuto nella crisi, ambientale e spirituale, d'America.

First Reformed è insomma un film sicuramente di marca autoriale, con due star protagoniste convincenti ma mai insostituibili nei loro ruoli. Non arriva a strappare lo status d'imperdibile (soprattutto se non amate film che lasciano libertà d'interpretazione allo spettatore) ma di certo segna il ritorno in grande spolvero del suo regista, con una pellicola all'altezza della Mostra veneziana.

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