Stasera in TV c'è Big Eyes: scopriamo la storia vera del film di Tim Burton

Big Eyes racconta la storia di una ritrattista vittima di un giogo familiare, dovuto a un marito arrogante, narcisista e prepotente. Ecco la vera vicenda dietro il film di Tim Burton.

Autore: Alice Grisa ,

Big Eyes è un film di Tim Burton del 2014 tratto da una storia vera ambientata in California, nel mondo dell’arte, a metà del secolo scorso.

Stasera, 14 giugno, in TV su Iris alle 21.10 c'è Big Eyes

I protagonisti, interpretati sul grande schermo da Amy Adams e Christoph Waltz, sono una coppia di pittori realmente esistiti, Margaret e Walter Keane. Il film parte con la storia narrata dal giornalista Dick Nolan, che comincia con Margaret Ulbrich, una donna che fugge da suo marito, insieme alla figlia, per provare ad avere successo come pittrice a San Francisco. Proprio qui, mentre s’improvvisa artista nei vicoli, incontra il collega Walter e lo sposa. Pochi anni dopo la coppia avrà un successo travolgente per i quadri di soggetti con occhi enormi dipinti non da Walter, come verrà fatto credere da lui al mondo, ma dalla moglie.

Margaret Keane ha partecipato al film, dove appare in un cameo.

La trama di Big Eyes

Dick Nolan, giornalista, racconta la storia di Margaret Keane, iniziata quando la donna, sfuggendo da un matrimonio fallimentare, si trasferisce con la figlia a San Francisco, sperando di diventare un’artista. Impossibilitata a trovare lavoro, ripiega sull’attività di artista di strada e, nel 1953 conosce Walter Keane.

Lui, personalità affascinante e carismatica, le racconta di aver viaggiato molto, di aver studiato pittura a Parigi e di essere un artista. Margaret, affascinata, s’innamora subito di lui e i due si sposano alle Hawaii.

I primi tempi dell’unione sono molto felici: entrambi dipingono e sperano di avere successo nel mondo dell’arte, sempre più attratto dalle grandi novità e dai nuovi stili degli anni ’50.

Grazie alle sue qualità imprenditoriali, Walter procura un’esposizione per i suoi quadri e quelli della moglie in un locale famoso, ma s’infuria quando scopre che il proprietario gli ha riservato solo un corridoio vicino al bagno. Fuori di sé, Walter colpisce l’uomo con un quadro di Margaret, causando scalpore e facendo interessare il giornalista Dick Nolan alla vicenda. La cassa di risonanza mediatica aumenta l’afflusso della gente nel locale e Walter si accorge subito che le opere di Margaret attraggono molto di più i visitatori rispetto alle sue. Per questo decide di spacciarle per proprie, senza chiederle il consenso e lei, seppur delusa dalla macchinazione, accetta, perché hanno bisogno di soldi.

Gli occhi sono lo specchio dell'anima. Per questo li ho dipinti così grandi.

Il successo di Walter cresce esponenzialmente e il pittore diventa uno degli artisti più acclamati del momento. Intanto, però, il loro matrimonio vacilla sempre di più: Margaret è stanca degli atteggiamenti prepotenti e dei soprusi del marito e cerca di trovare la forza di liberarsi a quel terribile giogo. Ci vorrà molto tempo, e l’aiuto di una comunità di Testimoni di Geova, per farle capire che solo la verità rende liberi e che, per far sopravvivere la propria arte e se stessa, deve emanciparsi da Walter e dalle sue bugie. Sempre più forte e consapevole, Margaret medita la ribellione e arriva a fare causa al marito, dipingendo in meno di un’ora un’opera nel tribunale delle Hawaii per dimostrare a tutti che era lei la vera artista.

Walter viene condannato a un maxi-risarcimento e Margaret è libera di far conoscere al mondo la propria personalità artistica.

La storia vera di Margaret e Walter Keane

Margaret Keane è nata a Nashville, nel Tennessee, e fin da bambina si è dimostrata attratta dal mondo del disegno e da bambini, angeli, donne e animali con gli occhi sproporzionati rispetto al viso. Il motivo di tanto interesse è legato a un danneggiamento del timpano avvenuto quando aveva 2 anni durante un intervento chirurgico. I problemi all’udito la portarono a concentrarsi sul senso della vista e a guardare gli occhi delle persone che le parlavano per capirli meglio. Margaret era nota alla parrocchia locale per i suoi disegni: a 10 anni eseguì il ritratto di due bambine, una che piange e una che ride, che regalò alla nonna.

A 18 anni frequentò per un anno la Traphagen School Of Design di New York City e successivamente cominciò a disegnare culle e abiti, per poi specializzarsi nei ritratti a olio o con colori acrilici.

Margaret incontrò Walter Keane nel 1953 a una fiera a North Beach. Entrambi erano sposati (lui con Barbara), e avevano dei figli. Walter, nato nel Nebraska, era un agente immobiliare e si era lanciato insieme alla moglie nel commercio di giocattoli educativi che insegnavano a parlare il francese, dopo un lungo viaggio in Europa.

Tra Walter e Margaret fu subito un colpo di fulmine (lei era affascinata dai suoi grandi occhi) e, dopo il divorzio, si sposarono sempre nel 1955 a Honolulu, alle Hawaii.

I primi anni di matrimonio furono felici. Walter, con il suo fascino, aveva colpito Margaret, e insieme parlavano di un modo per avere successo nel mondo dell’arte, vendendo i loro quadri. Poco tempo dopo, però, Walter – che aveva fiuto e grande propensione per gli affari – si era accorto che i soggetti dipinti da Margaret catturavano molta più attenzione che i suoi e così decise di spacciarli per quadri realizzati da lui. Margaret, vedendo suo marito che contrattava con commercianti e galleristi utilizzando i propri quadri, cominciò a risentirsi, ma Walter riuscì a convincerla che avrebbero avuto più soldi e successo se, per il mondo, l’autore dei quadri fosse stato lui.

Entrambi avevano bisogno di fondi per crescere la figlia che era nata dal loro matrimonio e Margaret decise di stare al gioco, anche se poi se ne sarebbe pentita profondamente.

Per dieci anni preparò dipinti dai grandi occhi per suo marito, “su commissione”: nel frattempo lui era sempre più irascibile e violento. In seguito Margaret si giustificò, come riporta il libro Big Eyes: The Film, the Art. 

Avevo paura di lui perché [minacciò] di distruggermi se avessi detto qualcosa.

Nel 1957 Walter iniziò a organizzare mostre ed esposizioni dei quadri dei Big Eyes come se fossero suoi. Era bravissimo a procurarsi affari e clienti, ma non era lui l’artista.

Negli anni '60, Keane era uno degli artisti più famosi dell'epoca. Sua moglie, al culmine della carriera del coniuge, dipingeva ininterrottamente 16 ore al giorno, adattandosi alle richieste di Walter che aveva commercializzato sempre di più le sue opere (portandole addirittura nei supermercati). Anche Andy Warhol aveva espresso la propria stima per l’artista.

Walter era sempre più dispotico e crudele con Margaret, costretta a dipingere in una stanza buia senza finestre e senza potersi mai assentare dal lavoro. L’uomo decideva i soggetti, in base a quello che a suo parere avrebbe potuto funzionare o meno sul mercato dell’arte. Margaret, in quel periodo, dipense una schiera di bambini con i grandi occhi tristi, in contesti bui e cupi.

I due rimasero sposati 10 anni e poi divorziarono, ma Margaret aveva promesso a Walter che avrebbe dipinto per lui anche dopo la fine del loro matrimonio. Verso gli anni ’70, però, dopo l’incontro con i Testimoni di Geova e l’indottrinamento secondo cui le bugie sono un peccato, la donna decise di iniziare a dire la verità.

Margaret si era trasferita alle Hawaii e i suoi quadri erano sempre più maturi e luminosi, mentre Walter si era spostato a La Jolla e, dopo le prime interviste di lei, attaccò la moglie dandole dell’alcolista e della fanatica religiosa. Walter rilasciò delle dichiarazioni a USA Today rivendicando le opere d’arte, e fu denunciato nel 1986 per calunnia da Margaret.

Big Eyes (2014)

24/12/2014 (en)
Dramma,

la vera storia di Margaret Keane (Amy Adams) e di suo marito Walter (Christoph Waltz), i cui dipinti dei bambini dai grandi occhi divennero un vero e proprio fe...

Margaret, per dimostrare la paternità delle sue opere, su richiesta del giudice, dipinse un quadro in aula, in 53 minuti. Walter, chiamato a fare lo stesso, si rifiutò giustificandosi con un dolore articolare. La corte diede ragione a Margaret e condannò il suo ex marito a risarcirla con 4 milioni di dollari (che lei non ricevette mai, perché lui aveva sperperato tutto).

Ora Margaret vive in California, mentre Walter, dopo essersi risposato e aver divorziato di nuovo in seguito alla separazione da Margaret, è morto nel 2000.

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