Black Spot 2: la spiegazione del finale della serie Netflix

Chi è Cernunnos, un uomo o un dio celtico? Cosa nascondono gli Steiner alla cava? Chi ha rapito Laurène quando aveva 18 anni e perché? Black Spot 2 risponde ad alcuni interrogativi, ma lascia anche diverse domande senza risposta.

Autore: Silvia Artana ,

Il debito della serialità moderna nei confronti de I segreti di Twin Peaks è un dato di fatto. E per #Black Spot (Zone Blanche) vale in modo particolare. La produzione franco-belga disponibile in streaming su Netflix è distante anni luce dalla creatura di David Lynch e Mark Frost, ma è impossibile non cogliere una enorme quantità di riferimenti e ispirazioni al mondo plasmato dal grande regista e dallo sceneggiatore.

Ambientata nella fittizia cittadina francese di Villefranche, un piccolo centro sperduto tra i boschi e circondato dalle montagne, dove la tecnologia funziona poco e il tasso di criminalità è 6 volte superiore alla media nazionale, Black Spot racconta la storia della detective Laurène Weiss e del suo quotidiano impegno per risolvere i numerosi crimini che funestano il paese.

L'arrivo nella cittadina del procuratore Franck Siriani e la chiusura della segheria innescano una serie di eventi che porta la detective a scoprire un losco giro di interessi gestito dal potente Gérald Steiner e ad avvicinarsi alla verità sul misterioso rapimento di cui è stata vittima quando aveva 18 anni.

La prima stagione si conclude con la rivelazione di una parte dell'intrigo e del responsabile della morte della giovane Marion, mentre Laurène sopravvive miracolosamente a delle ferite mortali grazie all'aiuto di una mitologica creatura nei boschi, chiamata Cernunnos.

La seconda si addentra ancora di più nei misteri di Villafranche, della foresta e dei suoi abitanti e libera e riavvolge tutti (o quasi) i fili della intricata matassa di segreti, mezze verità, menzogne e interessi che ha stretto la città in un nodo soffocante.

La spiegazione del finale di Black Spot 2

Il finale di Black Spot 2 porta a una resa dei conti tra i protagonisti e stabilisce nuovi equilibri. Ma lascia anche molte domande senza risposta.

Dopo avere a lungo subito la figura del padre Gérard, Bernard Steiner riesce finalmente ad affrancarsi dalla sua influenza. Il sindaco di Villefranche stringe un accordo segreto con gli uomini al soldo del genitore e insieme a loro gli tende un agguato e lo lascia gravemente ferito nei boschi. Bernard ottiene vendetta per sua figlia Marion, uccisa a causa degli intrighi nel nonno. E come lui la foresta, che Gérard stava distruggendo. Mentre l'uomo giace colpito alle gambe e impossibilitato a muoversi, un lupo (l'ultimo rimasto) si avvicina e lo attacca.

Bertrand prende di fatto il posto del padre a capo nella gestione degli affari di famiglia, che dietro un'apparenza di legalità nascondono un'attività di smaltimento illegale di rifiuti tossici. E per evitare che Siriani porti alla luce la vicenda, fa uccidere Delphine Garnier, la donna che il procuratore ama e la testimone chiave contro gli Steiner.

Nel mentre, la figlia di Laurène, Cora, e il gruppo di ecoterroristi che si fa chiamare i Figli di Arduinna piazzano delle bombe alla cava dove vengono sotterrati i bidoni con le sostanze inquinanti. Ma il piano non va come previsto e la ragazza, Roman e Rudy non riescono a fuggire prima dall'esplosione. Cosa ne è di loro?

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La parte meno sviluppata e lasciata all'interpretazione degli spettatori è quella relativa all'identità di Cernunnos e al rapimento di Laurène. Se da un lato sembra certo che la misteriosa creatura sia Sylvain, un ragazzo sequestrato insieme alla detective e incatenato con lei in una sorta di luogo sacro nella foresta, non è chiaro chi abbia preso i giovani e perché.

Un'ipotesi è che dietro al rapimento dei due ci sia Sabine Hennequin, la proprietaria del bar-ristorante-albergo di Villafranche e la leader dei Figli di Arduinna, e che i giovani siano stati catturati perché uno di loro diventasse il nuovo Cernunnos (al posto di un altro alla fine del suo ciclo) e continuasse a tenere in vita la leggenda del dio celtico e a proteggere la foresta. Evidentemente, Sylvain è risultato il candidato adatto, ma Laurène ha mantenuto un legame speciale con i boschi di Villafranche e lo stesso Cernunnos.

D'altra parte, se le cose stanno così, perché Sabine (o chi per lei) ha scelto proprio la detective e Sylvain? La teoria più plausibile è una sorta di predestinazione, che sembra trovare conferma in un altro dei colpi di scena che chiudono la stagione. Laurène e Sylvain condividono il 50% di DNA. Una rivelazione che apre la strada a un'ipotesi spericolata, ma non senza fondamento.

In uno dei vari flashback della serie, il padre della detective appare molto preoccupato che la storia del rapimento diventi (troppo) pubblica e chiede alla figlia di non parlarne. Inoltre, in un episodio viene rivelato che Sabine ha avuto un figlio che ha dato in adozione. E se il padre di Laurène fosse non solo coinvolto nel sequestro e nella vicenda di Cernunnos, ma avesse anche avuto una relazione con Sabine, da cui è nato Sylvain?

Purtroppo, le risposte non ci sono. Almeno, per il momento.

Black Spot: chi è Cernunnos?

L'intera vicenda di Black Spot ruota intorno a una misteriosa creatura dei boschi, Cernunnos. Tale figura appartiene alla mitologia celtica e rappresenta la natura divinizzata degli animali maschi cornuti, soprattutto i cervi. Cernunnos è rappresentato abitualmente con un grande palco di corna e viene anche chiamato Dio cornuto, Signore degli animali, Signore del mondo selvatico e Signore della caccia.

Secondo la leggenda, Cernunnos è collegato anche alla fecondità e alla virilità, alla guerra, alla morte e all'oltretomba.

Netflix
I protagonisti di Black Spot
Laurène, Martial e Sirianni torneranno in una nuova stagione di Black Spot?

Le informazioni su Black Spot 3

Black Spot ha lasciato molti interrogativi aperti, ma al momento non ci sono informazioni su eventuali nuovi episodi.

I siti francesi Télé Star e Première si mostrano scettici circa l'eventualità di rivedere Laurène e il resto della combriccola, a causa degli ascolti poco entusiasmanti (in patria) della seconda stagione della serie, prodotta da France 2. D'altra parte, i fan non sembrano intenzionati a rassegnarsi e hanno anche lanciato una raccolta firme online per avere altri episodi. 

Un problema che sembra avere tolto slancio a Black Spot è il fatto che la seconda stagione è arrivata a due anni di distanza dalla prima e ha avuto una complicata messa in onda, con gli episodi trasmessi in seconda serata e gli ultimi 3 compressi in una specie di maratona che è andata avanti fino a tarda notte.

D'altra parte, il creatore e il produttore della serie hanno mostrato ottimismo sulla possibilità di continuare a raccontare la loro storia. E anche la protagonista, Suliane Brahim, è sembrata sulla stessa lunghezza d'onda in una intervista a TV Mag:

A volte, è stato difficile fisicamente [girare Black Spot, n.d.r.]. Ma spero che ci sarà una stagione 3. Gli sceneggiatori non hanno risolto tutti i misteri.

Come sempre in questi casi, per sapere come andrà a finire non si può fare altro che aspettare.

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