Edward mani di forbice è una fiaba drammatica del 1990, in cui due giovanissimi Johnny Depp e Winona Ryder mettono in scena una love story innocente e in un certo senso incompiuta, ma pur sempre appassionante e struggente. A distanza di trent'anni, la pellicola diretta da Tim Burton rimane una delle opere più acclamate e caratteristiche del celebre regista: a metà tra la leggenda francese de La bella e la bestia e il romanzo inglese Frankenstein, il film dallo stile gotico è un racconto senza tempo sul tema del diverso, ma anche sull'amicizia e sull'amore.
Il cineasta statunitense ha una certa abilità nel raccontare storie di outsider, di personaggi che hanno un lato oscuro, talvolta mostruoso o inquietante. Basti pensare a Sweeney Todd (sempre con Depp nei panni del protagonista), o al più recente Miss Peregrine. Lo fa con una certa naturalezza, merito della sua passione per quelle che potremmo definire favole nere. Edward mani di forbice è una di queste e, a detta dello stesso Tim Burton, è il film che più incarna il suo lavoro personale. Ma di cosa parla precisamente l'opera? E qual è il suo significato? Ecco un'analisi della pellicola e delle tematiche affrontate.
Di cosa parla Edward mani di forbice
La storia ruota intorno a un giovane artificiale, Edward, creato da uno scienziato che muore poco prima di poterlo completare. Al posto delle mani, la "creatura" ha un paio di affilate forbici (da qui il titolo del film). Vive in una villa gotica, lontano dalla gente, e la sua insicurezza lo spinge a restare nascosto dal mondo esterno fin quando non sopraggiunge nella sua casa la rappresentante dei cosmetici Avon, Peggy Boggs. Nonostante il suo aspetto decisamente tetro e grottesco, Ed ha un cuore d'oro e non farebbe del male a una mosca. È un personaggio privo di malizia, ingenuo ma anche un po' incosciente.
È proprio la signora Boggs a cambiare la vita del giovane, portandolo nella ridente cittadina ai piedi della collina su cui si staglia la sua villa. Si nota subito un grande contrasto tra il sobborgo americano e la natura di Ed, fatta di solitudine, ombre e malinconia. Anche visivamente, la dissonanza tra il protagonista e il luogo in cui viene accolto è più evidente che mai: le casette della città, tutte uguali, sono colorate e curate quasi maniacalmente dai proprietari, e la stessa Peggy veste di rosa mettendo in risalto gli abiti neri indossati da Ed.
Tra la creatura e gli abitanti del posto c'è subito attrito, dovuto ai cittadini che non sono ben disposti ad avvicinare un estraneo tanto diverso. Edward, tuttavia, sente le farfalle nello stomaco quando incontra Kim, figlia adolescente di Peggy e suo marito Bill: per la prima volta prova amore, un sentimento sincero e disinteressato, ma non avrà mai la possibilità di vivere una storia con lei a causa della malvagità dei residenti.
Infatti, dapprima viene accusato da una fanatica religiosa di essere il diavolo, poi è ingiustamente arrestato per furto quando aiuta il fidanzato di Kim a rubare dei soldi (di fatto, in tale occasione si lascia manipolare e non si oppone per amore della ragazza). La situazione precipita quando Edward graffia accidentalmente Kim con le sue forbici e poi ferisce lievemente al volto Kevin, fratello di lei, nel tentativo di salvarlo da un incidente stradale.
Come finisce Edward mani di forbice
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Il giovane allora scappa prima che la polizia sopraggiunga, rifugiandosi nella sua villa gotica. Kim lo segue e i due si scambiano un bacio, ma solo dopo un tragico incidente: il ragazzo di Kim, con cui la giovane aveva rotto, raggiunge l'abitazione di Edward e lo attacca armato di pistola. Per via della sua natura mite e del suo buon cuore, Ed riesce a reagire solo dopo che il malintenzionato spintona via Kim.Edward allora lo infilza e lo spinge giù da una finestra. Per salvare la vita alla creatura di cui si era innamorata, visti i cittadini che nel frattempo erano arrivati sul posto, Kim prende un pezzo di ricambio di Edward e lo mostra loro, dicendogli che i due ragazzi si sono uccisi a vicenda.Temi e significato del film
In primis, Edward mani di forbice riflette il problema dell'emarginato sociale, che tende a estraniarsi o a essere allontanato da un insieme di individui. Il protagonista del film di Tim Burton è un diverso ed è consapevole di esserlo, ma è anche una creatura bisognosa di accettazione e integrazione. Da qui, l'opera invita a non soffermarsi all'apparenza, andando oltre l'aspetto per scoprire l'interiorità di un individuo. Se, infatti, da un lato Edward ha il volto sfregiato, un taglio di capelli che ricorda i Cure e delle forbici al posto delle mani, non è affatto cattivo e non rappresenta una minaccia. Piuttosto, è una persona che necessita di amare e essere amata, e che deve imparare a convivere con gli altri nonostante si senta un pesce fuor d'acqua.
Edward mani di forbice mostra come, talvolta, le proprie diversità possano essere veri punti di forza e di ricchezza: così le mani del giovane protagonista diventano forbici per creare sculture vegetali con i cespugli del vicinato. Inoltre, Edward utilizza le lunghe lame per creare degli strabilianti tagli di capelli alle vicine di casa, facendo pian piano breccia nel cuore di Kim, che, essendo fidanzata con un tipo rozzo e poco delicato, resta estasiata davanti alla dolcezza di quel giovane tanto strano e impacciato.
Edward mani di forbice è inoltre una critica poco velata al perbenismo: nella cittadina in cui viene accolto il personaggio interpretato da Johnny Depp, infatti, i residenti si scambiano sorrisi, sono sempre in ghingheri, hanno villette a schiera colorate e giardini curati. Sembra che abbiano vite perfette e siano personcine a modo, ma in realtà sono pervase di odio e hanno una chiusura mentale non indifferente. Sono individui superficiali, incapaci di andare oltre l'apparenza e accettare Edward così com'è, di vederlo per il suo buon cuore e non per le cicatrici che ha sul viso.
La creatura del film di Tim Burton deve fare i conti quindi con la cattiveria, la vendetta e l'invidia degli esseri umani, sebbene non abbia le armi giuste per contrastare tutta questa negatività che gli si rovescia addosso. Ed è infatti ingenuo, non conosce la perfidia dell'uomo. L'unica volta in cui lo si vede in preda alla rabbia è quando, dopo aver graffiato involontariamente Kim, viene offeso e umiliato per l'ennesima volta: a questo punto corre via strappandosi i vestiti che gli avevano regalato, girovagando per il quartiere furioso e distruggendo le sue opere.
In Edward mani di forbice viene infine mostrato come il desiderio di vendetta e la gelosia non portino a nulla di buono. Nonostante il ragazzo di Kim non abbia nulla di "anormale", non fa niente per impedire che il protagonista "diverso" rubi il cuore alla fanciulla. Questo perché, mosso dall'invidia, non ha più amore da dare a Kim: il suo unico obiettivo diventa quello di annientare Edward, arrivando persino a mandarlo in prigione e a minacciarlo con una pistola. Invece, la creatura non è mossa da avidità, desiderio o bramosia: è il simbolo della purezza e dei sani principi che, nel 1990 come oggi, sono sempre più una rarità.
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