I figli del sole: il film di Majid Majidi in concorso a Venezia 77

Dopo I ragazzi del paradiso, la prima pellicola iraniana a essere nominata all'Oscar per il Miglior film straniero, Majid Majidi racconta un'altra storia di bambini con I figli del sole, in concorso a Venezia 77.

Autore: Silvia Artana ,

I bambini sono (di nuovo) grandi e assoluti protagonisti nell'ultima fatica di Majid Majidi, #I figli del sole (di cui trovate il trailer in copertina). Dopo I ragazzi del paradiso (1998), che è stata la prima pellicola iraniana a ricevere la nomination all'Oscar per il Miglior film straniero, il regista porta sullo schermo la storia di 4 giovanissimi amici che insieme cercano di sopravvivere e di aiutare le loro famiglie.

Il filmmaker ha dichiarato che il "sorprendente mondo dei bambini" per lui è una fonte continua di emozione:

Sono ispirato da loro e dalla passione, originalità, immaginazione e libertà che permette loro di vivere avventure. Vedono ciò che gli adulti non riescono più a vedere e dimostrano un coraggio che gli adulti non hanno.

I figli del sole è stato presentato in anteprima al Fajr International Film Festival il 10 febbraio 2020 ed è arrivato in sala a Venezia 77 il 5 settembre. 

La trama de I figli del sole

Ali ha 12 anni ed è il capo di una piccola banda. Con i suoi amici Reza, Maman e Abolfazi lavora in un garage e mette a segno piccoli furti per fare in fretta del denaro, agli ordini di un anziano boss. Ed è proprio quest'ultimo a fare ad Ali una proposta che (all'apparenza) potrebbe cambiare la sua vita e quella dei suoi amici. 

L'uomo rivela al ragazzino che sotto al cimitero della città è nascosto un tesoro e incarica Ali e la sua banda di trovarlo e recuperarlo per lui. Ma per riuscirci, i 4 amici devono farsi accettare da una istituzione di beneficenza, la Scuola del Sole, che si adopera per dare un'occasione e una speranza ai bambini senza mezzi e che sorge proprio vicino al cimitero e al tesoro.

Ali e i suoi amici portano avanti caparbiamente la loro missione, ma l'ingresso nella scuola e l'incontro con uno degli educatori finisce per avere un impatto sulla loro vita che non possono ignorare.

Celluloid Dreams
Il poster de I figli del sole
Il poster del film I figli del sole di Majid Majidi, in concorso a Venezia 77

Il cast e il regista de I figli del sole

Come ha spiegato Majid Majidi, il cast de I figli del sole ha richiesto 4 mesi di tempo e oltre 3mila audizioni. Il regista ha osservato che la scelta degli interpreti è uno dei momenti più delicati e complessi di tutti i suoi film e che il processo di screening è "davvero doloroso e spezza il cuore", perché molto spesso i piccoli attori sono ragazzini che vivono davvero la realtà che portano sullo schermo:

È necessaria una grande quantità di tatto ed empatia, soprattutto con i bambini, per non mandare in frantumi i loro sogni. Alcuni [dei protagonisti de I figli del sole, n.d.r.] sono veri bambini di strada, come Abolfazi e sua sorella Shamila (Zhara). Sono immigrati afghani sullo schermo e nella vita reale. Vivono con le loro famiglie e dividono le loro giornate tra il lavoro in strada e nella metropolitana e la scuola per i bambini lavoratori.

Anche il protagonista del film, Ali, è un esordiente:

Rouhollah non aveva mai recitato prima. Era puro, con un'energia grezza, determinato a dare più di quanto ci si aspettasse da lui. Trovare il protagonista è stata un'impresa difficile. Ma Rouhollah ha avuto la meglio su tutti per la sua intensità, la sua volontà di ottenere la parte. Proprio come la sua controparte sullo schermo, determinata a trovare il tesoro e a salvare sua madre.

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Diversamente dai suoi attori, Majid Majid è un nome conosciuto nel circuito del cinema d'autore. Regista, sceneggiatore e produttore di origini iraniane (dopo un esordio come attore), ha raggiunto la notorietà internazionale con I ragazzi del paradiso. La pellicola è stata nominata all'Oscar per il miglior film straniero (per la prima volta nella storia dell'Iran), ma (coincidenza) ha perso contro La vita è bella di Roberto Beningni.

Negli anni seguenti, il filmmaker ha diretto diverse altre pellicole, tra cui Bārān, The Willow Tree e The Song of Sparrows. I figli del sole (Khōrshīd) è la sua ultima fatica e Majid Majid ha voluto dedicarla ai "bambini obbligati a lavorare per sostenere le loro famiglie", che nel mondo "a oggi sono 152 milioni":

Il messaggio del film è che siamo tutti responsabili nei confronti di questi bambini. Molti hanno un talento straordinario, tutti sono preziosi. È intollerabile che la loro condizione sociale ed economica li consegni a un futuro di scarse opportunità e poche speranze. 

Per il regista, I figli del sole dimostra proprio "le capacità e l’umanità di questi giovani" e vuole essere un monito al mondo e una nota di speranza per tutti i ragazzini che si trovano in questa condizione.

Fonti: Biennale Cinema 2020, Celluloid Dreams, The Hollywood Reporter

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