I Goonies è uno di quei film che hanno segnato la generazione anni '80. La trama semplice, il senso di mistero, le mille peripezie vissute dai protagonisti e i messaggi che lancia sotto la superficie di "avventura per ragazzi" lo rendono un classico da rivedere nel tempo. Non importa quanti anni si abbiano e se l'etichetta imponga che, superata una certa soglia di età, si debba guardare qualcosa di più impegnativo.
La pellicola, incentrata sull'affiatato gruppetto di amici di Goon Docks, è ricordata come una delle più emblematiche di quel periodo. È divenuta un vero e proprio cult e attinge a piene mani da opere passate: ha un mostro (John Matuszak) che è una replica di Charles Laughton ne Il gobbo di Notre Dame del 1939, la caccia al tesoro di Willy l'Orbo (con tanto di galeone pirata alla fine del film) richiama L'isola del tesoro, e Data, il più giovane dei Goonies (Ke Huy-Quan di Indiana Jones) nonché l'inventore del gruppo, sfoggia versioni ridimensionate di gadget à la James Bond.
I Goonies venne diretto da Richard Donner ma la sceneggiatura, scritta da Chris Columbus, fu ricavata dal soggetto di Spielberg (che è anche produttore del film). E come ogni pellicola in cui ci ha messo lo zampino il "caro Steven", da Super 8 a Ritorno al Futuro, abbonda di scene belle ed emozionanti dal punto di vista visivo. In occasione dei suoi 35 anni abbiamo dunque voluto rendere omaggio all'opera in un articolo in cui ti consigliamo i 10 film da vedere se l'hai amata.
- Stand by Me
- E.T. l'extra-terrestre
- IT (Capitolo 1 e 2)
- Gremlins
- Super 8
- Ritorno al Futuro (Saga)
- La storia infinita
- Tesoro, mi si sono ristretti i ragazzi
- Ragazzi perduti
- Breakfast Club
Buona lettura!
Stand by Me
Non dovrebbe sorprendere nessuno che Stand By Me sia tratto da un racconto di Stephen King (intitolato Il corpo), scritto con quell'acuità che sembra quasi autobiografia. È proprio "il corpo" che spinge i giovani protagonisti a partire per la loro avventura; più precisamente è la sorprendente notizia, origliata da uno dei quattro, secondo cui nei fitti boschi dell'Oregon vicini a Castle Rock ci sia il cadavere di un ragazzino di 12 anni, mai rinvenuto dalla polizia.
Gordie, Chris, Teddy e Vern, determinati a diventare gli eroi della città ritrovandolo, intraprendono un viaggio in cui i loro punti di forza e di debolezza si fondono per riuscire nell'impresa. Tutti insieme, nessuno viene lasciato indietro: proprio come i Goonies. Stand By Me ha un ritmo lento, quasi poetico, che fa dei dintorni verdeggianti di una cittadina americana e dell'amicizia tra i protagonisti la sua colonna portante (di fatto non ci sono scene al cardiopalma, a parte quella sul ponte della ferrovia).
E.T. l'extra-terrestre
Con E.T. - e il precedente Incontri ravvicinati del terzo tipo (1977) - Spielberg ha ridefinito il genere fantascientifico. Gli extraterrestri non avrebbero più dovuto essere una minaccia per l'umanità, ma semplicemente altri abitanti di un universo così grande da poter ospitare tutti. Seguendo questa scia, attraverso l'amicizia tra il piccolo Elliot ed E.T., il regista ha commosso milioni di persone in tutto il mondo. Non per il laconico addio finale e non per l'ardore con cui il protagonista tenta di proteggere in tutti i modi l'alieno. A emozionare gli spettatori è (anche qui) il sincero rapporto di amicizia che va a instaurarsi tra due creature così diverse tra loro, ma allo stesso tempo legate indissolubilmente (pure sul piano fisico).
Dopo il divorzio dei suoi genitori, nel 1960, Spielberg colmò il vuoto causato dall'avvenimento con un alieno immaginario che gli facesse compagnia. Nessun cineasta avrebbe potuto realizzare un'avventura di fantascienza in modo così convincente in un ambiente domestico e familiare, proprio perché l'idea prende forma da un'esperienza intima e personale.
IT (Capitolo 1 e 2)
Anche in IT, come ne I Goonies e nei due film sopraccitati, l'ambientazione anni '80, la crescita personale degli eroi e la grande amicizia tra i giovani protagonisti sono ciò che colpisce maggiormente il pubblico. Ma non soltanto: la capacità di rivolgersi contemporaneamente a grandi e piccoli e le tematiche trattate le rendono pellicole che parlano schietto, senza fronzoli.
Se in IT l'antagonista è il clown Pennywise, un'entità malvagia che minaccia gli abitanti di Derry, sono i mostri umani che finiscono per lasciare un segno permanente nel cuore dello spettatore: i bulli che tormentano i Perdenti, i cittadini razzisti e antisemiti che pestano a sangue un omosessuale, un padre che molesta sessualmente la propria figlia.
Gremlins
Cos'hanno in comune I Goonies e Gremlins? Anzitutto il fatto di avere alle spalle entrambi Chris Columbus e Steven Spielberg. La commedia natalizia dalle tinte horror di Joe Dante racconta la storia di Billy, un adolescente sfortunato che riceve l'adorabile mogwai Gizmo per Natale, ignora completamente le istruzioni di non bagnarlo o dargli da mangiare dopo mezzanotte, e guarda, insieme alla sua fidanzata Kate, il caos che si scatena quando il "tenero" mostriciattolo inizia a procreare animaletti molto più pericolosi.
Gremlins merita di essere visto ogni anno durante le festività, come promemoria dei grandi successi con pupazzi e animatronics di quegli anni.
Super 8
Passano gli anni, ma l'influenza di Steven Spielberg (qui produttore) non cambia. Super 8 è probabilmente quanto di più vicino abbiamo a Stranger Things: dal setting anni '80 al mostro, fino ad arrivare al coinvolgimento del governo e al gruppo di amici protagonisti (quindi si allaccia anche a I Goonies).
Nell'arco dei suoi 112 minuti, un ragazzo orfano di madre e i suoi inseparabili compagni affrontano alcune delle più grandi prove che la vita possa mettergli davanti: il primo approccio con la ragazza per cui hanno una cotta, la produzione di un film fai-da-te sugli zombie e l'incontro con un alieno meno pericoloso di quanto possa sembrare.
Ritorno al Futuro (Saga)
Come gli altri film riportati, Ritorno al Futuro è un'avventura per ragazzi emozionante e divertente: la saga è una fusione di fantascienza, azione, romanticismo e commedia che avrebbe potuto essere un disastro terribile se non fosse stato per l'audacia dello sceneggiatore e regista Robert Zemeckis (e del produttore e sceneggiatore Bob Gale) di intersecare scrupolosamente presente e futuro.
Ma soprattutto, come I Goonies, è considerato un'icona del cinema anni '80. È la fantasia di ogni bambino che diventa realtà e Zemeckis sfrutta le sue possibilità con attenzione e furbizia, dando spazio a un notevole umorismo dato dal divario generazionale delle varie situazioni in cui finiscono il protagonista Marty e l'anziano e bislacco scienziato Emmett Brown.
La storia infinita
Altro capolavoro dei mitici eighties, la pellicola è tratta dall'omonimo romanzo di Michael Ende e come le precedenti elencate nasconde sotto la superficie avventurosa e fantastica una complessità emotiva che solo i più grandi potrebbero cogliere, sebbene si classifichi sempre come film per ragazzi. D'altro canto Atreyu non è solo "l'io idealizzato" di Bastian, ma il suo alter ego, le cui avventure riflettono il processo che il giovane lettore intraprende per superare la morte di sua madre.
All'inizio del film, il padre dice a Bastian di smettere di sognare a occhi aperti e di iniziare ad affrontare i suoi problemi, il che si rivela un consiglio terribile perché è proprio l'immaginazione alimentata dalla lettura del libro che permette al ragazzino di andare oltre il lutto.
Tesoro, mi si sono ristretti i ragazzi
Pensando ai film anni '80 per giovani, viene spontaneo menzionare la pellicola diretta da Joe Johnston e prodotta da Disney verso la fine del decennio: Tesoro, mi si sono ristretti i ragazzi. È una delle commedie fantascientifiche di maggior successo di quel periodo, merito di un buon equilibrio tra effetti speciali, divertimento e relazioni tra personaggi.
Nel film, il professor Szalinski si rende conto di aver dedicato anni e anni allo sviluppo di una macchina sperimentale in grado di ridurre a dimensioni microscopiche qualsiasi oggetto solo quando rischia di perdere i suoi figli. Il messaggio "i propri cari sono il dono più importante" viene lanciato a caratteri cubitali. Anche l'amicizia ha un ruolo chiave: sebbene inizialmente non scorra buon sangue tra la famiglia del protagonista e i vicini di casa, infatti, l'avventura/sventura li porta a mettere da parte ogni screzio.
Ragazzi perduti
Gli anni '80 sono stati un periodo fruttuoso per i film adolescenziali, grazie a successi come Sixteen Candles - Un compleanno da ricordare e The Breakfast Club di John Hughes, mentre E.T. e I Goonies dominavano la scena delle pellicole pre-teen. Proprio Richard Donner, regista del film incentrato sui ragazzini di Goon Docks, avrebbe dovuto dirigere Ragazzi perduti. Una produzione che parte da una premessa interessante: se Peter Pan e i Bimbi Sperduti non fossero cresciuti perché erano vampiri?
Sebbene il target di riferimento non sia lo stesso dei film succitati (IT a parte), in Ragazzi perduti manca il senso di terrore che si insinua nelle pagine di un romanzo come Intervista col vampiro di Anne Rice e si classifica come horror "soft".
Breakfast Club
In Breakfast Club non c'è un viaggio fisico, né un'avventura emozionante vissuta dai giovani protagonisti. Cinque studenti di una scuola superiore, a causa di punizioni a vario titolo, sono costretti a trascorrere l'intera giornata in biblioteca: non hanno nulla in comune e non sono nemmeno curiosi di conoscersi.
Non all'inizio, almeno. Ma la giornata trascorre lenta, la biblioteca diventa un posto opprimente e i giovani finiscono per esporre e confrontare i rispettivi problemi di vita. Nulla di ciò che accade in Breakfast Club è così sorprendente e le esperienze personali che i ragazzi si scambiano sono più o meno prevedibili. Tuttavia la pellicola non ha bisogno di rivelazioni sconvolgenti: riguarda giovani disposti a mettersi a nudo, che fanno emergere questioni familiari autentiche e delicate.
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