Iron Man 3: 15 curiosità sul film con Robert Downey Jr.

Il capitolo finale della trilogia sull'uomo di ferro di casa Marvel è diretto da Shane Black, penna d'oro del cinema action anni '80.

Autore: Emanuele Zambon ,

È un Tony Stark diverso, quello mostrato in Iron Man 3, terzo capitolo dedicato al supereroe ipertecnologico di casa Marvel. Meno spaccone del solito, decisamente preda dell'ansia, dovuta alle scorie degli accadimenti di New York che il magnate delle armi fatica non poco a metabolizzare.

L'eroe - semmai lo sia mai stato davvero - è smarrito, perso in atteggiamenti che denotano l'avanzare di un disturbo ossessivo compulsivo (da qui la realizzazione di innumerevoli armature, tutte classificate). Il personaggio alter ego di Robert Downey Jr. vive nell'insicurezza, nella paura che lo porta a fare i conti con l'insonnia. E il film diretto da Shane Black sembra riflettere gli umori del suo protagonista: più dark dei precedenti, rivela il progressivo abbandono dei toni da commedia brillante che invece avevano caratterizzato i lavori di Favreau (stavolta ingaggiato dagli studios solo in qualità di attore).

Un Iron Man insolito, quindi, meno riconoscibile e di conseguenza (forse) il meno amato della trilogia.

Il film di Black, nonostante le critiche ricevute per un villain ridicolo (il Mandarino di Ben Kinglsey), può dirsi un coraggioso e a tratti convincente tentativo di portare la saga di Iron Man verso lidi meno esplorati. Una pellicola in cui l'eroe, per la prima volta, è spogliato delle sue corazze e privato dell'appoggio dei colleghi Avengers. Dovrà cavarsela da solo, sfruttando più l'astuzia che i muscoli, quasi fosse un novello Ulisse sballottato al di là del proprio mondo abituale.

Una sfida, questa, accettata sia da Stark che dal regista Black, consapevole del rischio di disorientare i fan con un film volutamente diverso dai precedenti. Sfida vinta? Questione di gusti (fermo restando che il primo Iron Man resta irraggiungibile). Ciò che importa davvero in questa sede è andare allo scoperta degli aneddoti e delle curiosità riguardante questo threequel realizzato nel 2013, attualmente l'ultimo stand-alone sul personaggio veterano del Marvel Cinematic Universe.

15 curiosità su Iron Man 3

  1. (A circa trentaquattro minuti) Quando Maya (Rebecca Hall), Tony (Downey Jr.) e Pepper (Gwyneth Paltrow) stanno discutendo a casa Stark, sull'elegante camino della villa è visibile una calza natalizia destinata a JARVIS. Curiosamente, la calza presenta gli stessi colori di Visione (rosso, verde e giallo), l'androide che farà la sua comparsa nel MCU a partire da Avengers: Age of Ultron (2015).
  2. La scena post-credit originariamente prevedeva che Tony Stark volasse nello spazio per incontrare i Guardiani della Galassia. Iron Man, di conseguenza, avrebbe avuto un successivo cameo in Guardiani della Galassia (2014). L'idea venne però accantonata quando Robert Downey, Jr. espresse dubbi sulla volontà di continuare a impersonare Tony Stark nel MCU (cosa che invece ha poi fatto).
  3. Sebbene Tony Stark abbia creato ben quarantadue armature in questo film, ne utilizza solo alcune. Sono la Mark VII, XV (Sneaky), XVI (Nightclub), XXXIII (Silver Centurion), XL (Shotgun) e, infine, XLII. Nel finale del film lo osserviamo in procinto di indossare la Mark XXII (Hot Rod) durante la battaglia conclusiva, che però viene distrutta da uno dei nemici un attimo prima.
  4. Il primo giorno in cui Robert Downey, Jr. e Sir Ben Kingsley si sono incontrati sul set, hanno scattato una foto insieme per poi inviarla al loro comune amico Sir Richard Attenborough. Kingsley e Downey, Jr. sono stati entrambi diretti dall'attore di Jurassic Park e La grande fuga: il primo in Gandhi (1982), mentre Downey ha prestato il volto a Charlie Chaplin nel biopic Charlot - Chaplin (1992).
  5. Durante il party di Capodanno del 2000 (mostrato in flashback), Tony indossa una targhetta che riporta la scritta "You Know Who I Am". Questa è anche la frase apparsa nella bio di Twitter di Robert Downey Jr. per diverso tempo.
  6. Iron Man 3 è l'unico della trilogia a non includere brani degli AC/DC.
  7. Tranne che per il prologo, l'intero film è ambientato a Natale. È una tendenza di Shane Black, quella di ambientare i propri film (scritti o diretti fa lo stesso) durante le festività natalizie: così per Arma letale (1987), L'ultimo boy scout (1991), Spy (1996), e Kiss Kiss Bang Bang (2005).
  8. Jude Law è stato inizialmente considerato per il ruolo di Aldrich Killian, poi andato a Guy Pearce.
  9. Secondo il produttore Kevin Feige, il Mandarino è stato ispirato dal colonnello Kurtz di Apocalypse Now (1979): stiamo ancora ridendo.
  10. A differenza di Iron Man (2008) e Iron Man 2 (2010), la Industrial Light & Magic non è stato coinvolta nella realizzazione degli effetti visivi del film. Per l'effettistica, la produzione si è invece rivolta sia alla Digital Domain che alla Weta Digital.
  11. Rebecca Hall ha dichiarato che il suo personaggio aveva nella prima stesura dello script un maggior minutaggio come villain principale, Il suo ruolo, successivamente, è stato considerevolmente ridotto, con il ruolo di villain principale affidato a Pearce. Si è trattato di una strategia di merchandising: gli studios temevano che i bambini non avrebbero comprato una figura femminile villain.
  12. (A circa un'ora e trenta minuti) Trevor Slattery, noto anche come Il mandarino, sta guardando un match di Premier League fra Liverpool e Chelsea in televisione. Il villain esulta ad un gol del difensore Daniel Agger che fissa il parziale sul 3-0 per i Reds. Nella realtà l'incontro è andato in scena l'8 maggio 2012.
  13. Gemma Arterton, Diane Kruger e Isla Fisher sono state considerate per il ruolo di Maya Hansen. Jessica Chastain venne poi scelta ma non riuscì a girare il film a causa di precedenti impegni. Venne quindi sostituita da Rebecca.
  14. L'attacco alla mega-villa di Stark è un omaggio ad Arma letale 2: anche lì il protagonista Mel Gibson veniva attaccato da alcuni elicotteri nella sua casa sul mare.
  15. I primi tre film di questo franchise hanno visto un attore vincitore dell'Oscar nel ruolo del villain. Jeff Bridges ha interpretato Obadiah Stane in Iron Man (2008) e ha vinto l'Oscar come miglior attore per la sua performance in Crazy Heart (2009); Sam Rockwell ha interpretato Justin Hammer in Iron Man 2 (2010) e ha vinto un Oscar per Tre manifesti a Ebbing, Missouri(2017) come miglior attore non protagonista. Sir Ben Kingsley, che interpreta Il mandarino/Trevor Slattery, ha vinto l'Oscar come miglior attore per la sua interpretazione di Mohandas Karamchand Gandhi nel biopic Gandhi (1982).
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