Lacci, il film di apertura della Mostra del cinema di Venezia torna ad essere italiano dopo 11 anni

Sarà il nuovo film di Daniele Luchetti Lacci ad aprire la 77esima edizione della Mostra d'arte cinematografica di Venezia. Ritorno del cinema italiano o sintomo di una mancanza cronica di grandi pellicole?

Autore: Elisa Giudici ,

Il film che aprirà l'edizione numero 77 della Mostra d'arte cinematografica di Venezia sarà Lacci, il nuovo lungometraggio diretto da Daniele Luchetti. Tratto da un romanzo di grande popolarità di Domenico Starnone, Lacci vede nel suo cast un parterre di attori importanti sulla scena italiana, a partire da una presenza praticamente fissa del circuito festivaliero europeo: l'attrice Alba Rohrwacher.

Lei e Luigi Lo Cascio interpretano i due coniugi separati protagonisti della pellicola, affiancati da Laura Morante, Silvio Orlando, Giovanna Mezzogiorno, Adriano Giannini e Linda Caridi. Lo stesso scrittore Starnone, insieme a Francesco Piccolo e al regista Luchetti, firma la sceneggiatura dell'adattamento filmico. 

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Erano 11 anni che la Mostra non sceglieva un film italiano per aprire un'edizione. Il regista Luchetti ha commentato l'onere e l'onore che Lacci avrà, dovendo aprire un'edizione così delicata della Mostra, organizzata nel bel mezzo di una pandemia globale

Negli ultimi tempi abbiamo avuto paura che il cinema potesse estinguersi. E invece durante la quarantena ci ha dato conforto, come una luce accesa in una caverna. Oggi abbiamo una consapevolezza in più: i film, le serie, i romanzi, sono indispensabili nelle nostre vite. Lunga vita ai festival, dunque, che permettono di celebrare  tutti assieme il senso vero del nostro lavoro.

Dal romanzo a Venezia 77: di cosa parla Lacci 

Pubblicato con notevole successo di critica e di pubblico da Einaudi nel 2014, Lacci racconta la separazione di una coppia con figli sposatasi negli anni '60. Lui ha lasciato la moglie a Napoli con i figli per vivere una vita radicalmente diversa e libera a Roma, con una compagna più giovane. Viene però raggiunto da una lettera dell'ex, Vanda, che gli ricorda ironicamente di essere ancora stata sua moglie. Il titolo Lacci fa riferimento a quegli invisibili ma potenti legami familiari, di sangue e d'abitudine che è difficile spezzare. Il racconto di stampo drammatico illustra quanto si finisca per perdere sia cambiando radicalmente la propria vita sia tornando sui propri passi.

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Lacci

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Rimasto stregato sin dalla prima lettura del romanzo, Luchetti ha contattato Starnone per proporgli di farne un film. Sull'adattamento dell'opera e sul suo messaggio il regista ha così commentato: 

Lacci è un film sulle forze segrete che ci legano. Non è solo l’amore ad unire le persone, ma anche ciò che resta quando l'amore non c'è più. Si può stare assieme per rancore, nella vergogna, nel disonore, nel folle tentativo di tener fede alla parola data. Lacci racconta i danni che l'amore causa quando ci fa improvvisamente cambiare strada e quelli – peggiori – di quando smette di accompagnarci.

Lo scrittore Domenico Starnone ha già un proficuo e lungo rapporto con il cinema e la televisione. Nel 1995 firma la sua prima sceneggiatura con La scuola, adattamento di un suo romanzo diretto proprio da Luchetti. Lacci è la sua terza collaborazione con il regista dopo I piccoli maestri (1997). Negli ultimi 20 anni è stato coautore di numerosi copioni per Michele Placido, Sergio Rubino e Riccardo Milani. Ha vinto sia il premio Strega sia il Campiello nel 2001 con Via Gemito

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