"Benji, apri il portello". Solitamente, quando una frase del genere viene pronunciata, indica una richiesta piuttosto normale: la portiera di un'auto, il meccanismo di sblocco di una stanza oppure di un condotto. Quando di mezzo c'è Tom Cruise, però, tutto cambia. Sì, perché il portello in questione è quello di un Airbus A400M in procinto di decollare.
È superfluo aggiungere che il tutto avviene nella scena iniziale di Mission: Impossible - Rogue Nation, il quinto capitolo della saga dedicata alle avventure dell'agente segreto Ethan Hunt.
Ci vuole un pazzo per beccare un pazzo, il cinema action lo sa bene. Cruise, però, sembra non aver ancora trovato un rivale (ma neppure un collega di Hollywood) in grado di batterlo sul piano della follia. E dire che il Solomone Lane del film è un villain che sembrerà pure il sosia di Paolo Bonolis, ma possiede di certo le stimmate dell'invasato.
La trama di Mission Impossible - Rogue Nation
Giunta al quinto capitolo, alla saga di M:I occorre trovare un pretesto per non risultare ripetitiva e annoiare lo spettatore con scene già viste. Allo stesso tempo deve mantenere (anzi, riproporre) gli elementi chiave del franchise: doppi e tripli inganni, maschere in lattice, moto rombanti, imprese impossibili e messaggi che si autodistruggono (forse) dopo 5 secondi.
Dopo un'emozionante scena iniziale (davvero uno dei punti più alti della saga in termini di spettacolarità) che vede Ethan Hunt appeso all'esterno di un jet militare in fase di decollo perché impegnato a scongiurare una vendita di una partita di gas nervino ad alcuni terroristi, il film diretto da Christopher McQuarrie fa luce sull'esistenza del Sindacato, un'organizzazione criminale internazionale alla cui esistenza si rifiuta di credere la Central Intelligence Agency (CIA), inviperita con L'Impossible Mission Force di Hunt per il modus operandi dell'agenzia.
Lo stesso Ethan viene catturato dal Sindacato ma riesce a fuggire da una camera di tortura, allestita da Janik Vinter (soprannominato "il dottore delle ossa"), grazie all'aiuto dell'agente infiltrato dell'MI6 Ilsa Faust, enigmatica figura chiave dei futuri accadimenti.
Sparito dalla circolazione Hunt, la CIA coglie l'occasione per sconfessare lui e l'IMF tutta, non sapendo che dietro alcune operazioni terroristiche si nasconde l'ex agente dell'MI6 Solomon Lane, deus ex machina del Sindacato che ha reclutato mercenari e spie date per morte.
A mali estremi, estremi rimedi
Hunt, ormai ricercato, chiede e ottiene l'aiuto dell'ex collega Benji Dunn per scovare Lane durante l'opera Turandot in un teatro di Vienna. Sebbene riesca a fermare tre cecchini, tra cui la stessa Ilsa, Ethan non riesce a scongiurare la morte del Cancelliere d'Austria.
Viene dato l'ordine di eliminare Hunt dai piani alti della CIA. Così Brandt recluta l'agente Luther Stickell (altro vecchio amico del protagonista) per trovare l'ex uomo di punta dell'IMF prima che la Special Activities Division della CIA lo uccida. Avvalendosi di uno schizzo di Ilsa lasciato da Hunt, Brandt e Stickell riescono a rintracciare lui, Benji e la Faust in Marocco, dove si infiltrano in un server segreto, nascosto sotto una centrale elettrica, conservato per raffreddamento a liquido. Hunt si lancia in un record di apnea pur di cambiare i dati di accesso e permettere a Benji di entrare nella camera blindata. Dopo aver rubato quella che credono essere la lista con i nomi di tutti gli agenti del Sindacato, Ilsa prende i dati contenuti in una chiave USB dopo aver messo k.o. i due amici/colleghi e scappa; Ethan e alcuni membri del Sindacato, iniziano a inseguirla in motocicletta, senza però acciuffarla. Fortunatamente però, Benji aveva già fatto una copia dei dati.
Ilsa ritorna a Londra per consegnare i dati e completare finalmente la missione, ma il suo superiore dell'MI6, Attlee, la costringe inspiegabilmente a continuare. Arrivata da Lane, insieme scoprono che Attlee ha cancellato i dati nel drive che conteneva una red box del governo Britannico (che richiede la biometria del Primo Ministro per effettuare l'accesso). Così gli ex agenti dell'IMF si incontrano con Ilsa, ma quando gli uomini di Lane rapiscono Benji, viene ordinato ad Hunt e soci di consegnare una copia decriptata del drive a Lane. Ethan, a quel punto, decide di rischiare il tutto per tutto affrontando Lane dopo aver escogitato un piano.
Come previsto da Ethan, Brandt rivela le loro posizioni ad Hunley. Durante un'asta di beneficenza, Hunley, Brandt e Attlee portano il Primo Ministro in una stanza privata per proteggerlo da Ethan. Una volta avuta la conferma dell'esistenza del Sindacato, un progetto classificato a compiere missioni in segreto, Attlee quindi spara un dardo con una droga tranquillante al Primo Ministro. Subito dopo si porta le mani al volto, che scopriamo essere ricoperto da una maschera che cela quello di Ethan. La droga fa sì che il Primo Ministro fornisca tutti i dati e i codici di accesso per il disco. Quando arriva il vero Attlee, Ethan droga anche lui, e lo costringe ad ammettere di essere stato l'iniziatore del Sindacato senza nessun permesso, e di averlo tenuto segreto da quando Lane aveva compromesso il progetto.
Stickell intanto scopre che il file effettivamente contiene l'accesso a miliardi di sterline. Ethan, che nel frattempo si trova al rendez-vous con i tirapiedi di Lane (in contatto radio a distanza) distrugge il file e rivela a Lane di aver memorizzato i dati, in modo tale da ricattarlo a rilasciare Benji e Ilsa in cambio di ciò che sa. Benji fugge da Stickell e Brandt mentre Ethan e Ilsa si sono divisi per non essere raggiunti dagli uomini di Vinter. Ilsa uccide Vinter con una coltellata dopo un aspro scontro; Ethan dal canto suo tende una trappola a Lane, attirandolo con l'inganno in una cella anti-proiettili dove viene gassato (restituendogli così il "favore" di inizio film) e imprigionato.
Il film si conclude con Hunley e Brandt che si ritrovano dinanzi al comitato. Hunley richiede il ripristino dell'IMF, affermando che aveva voluto bloccarlo precedentemente per permettere ad Hunt di operare sotto copertura; i senatori, un po' confusi, accettano comunque il ripristino dell'agenzia.
Come avrà avuto modo di scoprire chi è corso al cinema per vedere Mission: Impossible - Fallout, il villain Solomon Lane avrà modo nel film di pareggiare i conti con Hunt, costituendo l'unica eccezione della saga come villain apparso in due titoli consecutivi.
Il cast di Mission: Impossible - Rogue Nation
Il cast di Mission: Impossible - Rogue Nation si avvale della presenza di uno "zoccolo duro" costituito dalla star della saga Tom Cruise e dalle vecchie conoscenze Simon Pegg e Ving Rhames (presente, assieme a Cruise, fin dal primo capitolo della serie datato 1996).
Jeremy Renner, invece, torna dopo il successo del precedente Protocollo fantasma (è stato poi fatto fuori da Fallout, con la sua assenza compensata in qualche modo da Henry Cavill). Alec Baldwin, invece, è il direttore della CIA, Alan Hunley, mentre a Sean Harris va il compito di incarnare il subdolo villain della pellicola (a dire la verità, risulta più convincente nel capitolo successivo).
La vera, affascinante, sorpresa del film è però rappresentata dalla new entry Rebecca Ferguson: la sua Ilsa Faust possiede il fascino di una femme fatale dei noir in bianco e nero.
Iscriviti al nostro canale Telegram e rimani aggiornato!