Pirati dei Caraibi - La Vendetta di Salazar, la recensione: una sorpresa

Dopo parecchi sequel stanchi e ripetitivi, la saga dei pirati capitanati da Jack Sparrow tira fuori dal cappello un quinto capitolo incredibilmente riuscito: la recensione di Pirati dei Caraibi - La Vendetta di Salazar.

Autore: Elisa Giudici ,

Quali ingredienti servono per risvegliare dal suo torpore una saga che già al suo terzo capitolo dava segni di stanchezza? Arrivati al quinto film, quello di Disney sembrava ormai accanimento terapeutico su un franchise morente. Invece se i morti non parlano, come suggerisce il titolo originale di Pirati dei Caraibi - La Vendetta di Salazar, Disney ha dimostrato di poter ridare vita e smalto a franchise in secca e a corto d'idee, confermando di essere lo studios migliore nella gestione di saghe così lunghe e articolate.

Con la stella di Johnny Depp parecchio offuscata e dopo aver percorso in lungo e in largo tutti i topoi di mari, sirene, mostri, scheletri e maledizioni, cosa poteva mai tirare fuori dal cappello Jack Sparrow per tornare a conquistarci? La risposta è un film a metà strada tra il sequel e il remake del primo, celeberrimo capitolo. Non a caso troviamo (di nuovo) nelle vesti di supposti protagonisti due giovani attori poco noti (Brenton Thwaites e Kaya Scodelario). Lui è niente meno che il figlio di Will Turner (un Orlando Bloom tornato in veste di special guest nella saga), lei una giovane astronoma e matematica accusata di essere una strega. Prevedibilmente i due, uniti dall'incontro con Jack Sparrow, finiranno sotto l'ala protettiva del capitano della Perla Nera, che farà da guardiano del loro nascente amore.

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Pirati dei Caraibi - La Vendetta di Salazar: la recensione del quinto capitolo della saga
Il franchise di Jack Sparrow sembrava ormai morente...invece è tornato in pompa magna!

Per scrollarsi di dosso un po' di polvere, il quinto capitolo di Pirati dei Caraibi ha dalla sua due armi potentissime: una sceneggiatura solidissima e il coraggio di osare. Nella prima mezz'ora il film si limita a riproporre gag e avventure passate, ma con un fasto e una grandezza produttiva mai viste. Poi scende in campo Jeff Nathanson, l'autore del soggetto e della sceneggiatura de La Vendetta di Salazar, che di fatto scrive la biografia di Sparrow, a partire dal suo nome. Se sappiamo tutto del suo presente, perché non scoprire il passato di Jack, la vera storia della sua bussola che non punta il nord, del suo bizzarro outfit, persino del suo soprannome?

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La recensione di Pirati dei Caraibi - La Vendetta di Salazar, quinto capitolo della saga
Geoffrey Rush saprà davvero stupirvi nei panni di un Barbossa più intenso che mai

È una mossa più che vincente, anche perché permette di limitare la zavorra più pesante del film, ovvero Jack Sparrow stesso, nato come ruolo simbolo di Depp e poi divenuto stanca replica di sé stesso, con l'attore che anche qui non dà una performance brillante e si limita a girare i suoi bravi reaction shot e a fare il bizzarro. Per fortuna Nathanson sa dove andare a pescare per rimediare, ovvero conosce il vero tesoro della saga: i suoi personaggi ricorrenti. Se La Vendetta di Salazar è così riuscito è proprio perché dà dignità e spazio a personaggi come Will Turner e Capitan Barbossa, donandogli storie che li facciano uscire dal ruolo ormai stretto di gregari di Jack.

Man mano che il film assesta i suoi colpi di scena, ci rendiamo conto di quanto questi personaggi siano sfaccettati e intriganti al pari del protagonista putativo della saga, di quanto siamo affezionati anche a loro. Tanto che, in cambio di un grande sacrificio, il film riesce a trovare una risoluzione potente e emozionante, ricollegando tutte le storie finora narrate senza negare il tempo che passa. La costante non è Jack Sparrow - che non a caso è l'unico a essere rimasto fuori dal tempo, a non cambiare mai - ma il "vero tesoro" che ogni pirata prima o poi scopre di avere. 

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La recensione senza spoiler di Pirati dei Caraibi - La Vendetta di Salazar
Le battaglie navali tornano ad essere avvincenti e maestose in Pirati dei Caraibi - La Vendetta di Salazar

Un altro dei pregi di Pirati dei Caraibi - La Vendetta di Salazar e quello di far rivivere davvero lo spirito avventuroso e marinaresco delle ciurme di pirati. Il merito va dato al duo norvegese di registi Joachim Rønning e Espen Sandberg, che si erano fatti notare nel 2012 con Kon-Tiki, ad oggi il film più imponente mai realizzato in Norvegia. In questo capitolo è tutto enorme, ma senza diventare barocco e opulento come la nave di Barbossa: sequenze come quella degli squali, della danza in punta di cannone di Jack e quella corsa sull'acqua degli sgherri di Salazar sono fresche, brillanti e davvero degne di un film per famiglie riuscito e appassionante. 

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Pirati dei Caraibi - La Vendetta di Salazar
Javier Bardem è il cattivo che ogni franchise si merita

La ciliegina su una torta già deliziosa è il Salazar di Javier Bardem, ancora una volta alle prese con un cattivo davvero malefico e con un disperato bisogno di un parrucchiere. Dopo Skyfall e Pirati dei Caraibi, si comincia a sospettare che non sia lui ad essere particolarmente bravo a scegliersi i migliori capitoli di franchise di lungo corso, ma che sia la sua presenza ad alzare - e di parecchio - il livello della pellicola. 

Pirati dei Caraibi - La Vendetta di Salazar sarà nelle sale a partire da 24 maggio 2017 e avrà una scena dopo i titoli di coda, per cui rimanete in sala fino alla fine del film! 

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