Senza girarci troppo intorno: Prey è un film fatto con un budget relativamente basso da un regista giovane, Dan Trachtenberg, e con attori semi-sconosciuti e alle prime armi. Inoltre il film ha un titolo che, in maniera coraggiosa, non usa il nome del franchise.
Insomma, Prey probabilmente è considerato un esperimento e forse come tale deve essere visto, al contrario del Predator del 1987, che nasceva nell'era del cinema muscolare e centrato pienamente sullo strapotere americano. Questo Prey in tutto e per tutto torna alle radici di quel film riproponendo una scenografia molto simile, lo stesso letale predatore e invece dei soldati a stelle e strisce, Prey mette in campo i nativi americani.
Se nel film di John McTiernan ci si esaltava per un nuovo personaggio fantascientifico, per i muscoli e le battute dell'ottimo Maggiore Dutch Schaefer (Arnold Schwarzenegger) in Prey lo sceneggiatore Patrick Aison insieme al regista sono riusciti a trovare la chiave di lettura più importante del franchise di Predator, che nessun altro film ha mai evidenziato così tanto e bene: la caccia. Entrambi i protagonisti di Prey, Predator e i Comanche, sono cacciatori naturali.
Predator e i Comanche sono facce della stessa medaglia.
A un certo punto, quelle che sembrano dover essere le vittime si trasformano in carnefici. I Comanche non rinunciano mai alla loro natura di cacciatori e non scappano, affrontano a viso aperto, e sul loro territorio, un nemico che non conoscono e che sfodera le più sofisticate armi mai viste. Al contrario di ogni altro film di Predator, o almeno nella parte iniziale, in Prey nessuno scappa: le paure e l'ignoto vanno affrontate a viso aperto.
È questa lettura che eleva un film di serie b (nel senso migliore del termine) a una pellicola che avrebbe meritato una proiezione cinematografica. Ed è per questo che Prey, a mio avviso, è il miglior film "adulto" del franchise. L'apripista Predator del 1987 resta ovviamente un cult assoluto insostituibile nei cuori dei fan.
Prey è a tratti esaltante e offre delle inquadrature di notevole fattura, aiutate da una scenografia naturale stupenda e da una fotografia, firmata Jeff Cutter, ben fatta. In più, l'estetica dell'alieno è realizzata nel migliore dei modi: il comparto degli effetti speciali e i costumisti hanno lavorato in maniera eccellente per rendere un personaggio iconico come Predator diverso e accattivante dal punto di vista visivo.
All'interno della programmazione di Disney+, consultabile nel nostro calendario sempre aggiornato, Prey è disponibile sulla piattaforma streaming di Topolino dal 5 agosto (p.s. non perdetevelo).
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