Al rilascio della quarta stagione di Skam Italia, dedicata a Sana, non si parla d’altro che della quinta. Per ora non si parla né di rinnovo né di cancellazione, ma il successo di pubblico di questo gioiellino adattato da Ludovico Bessegato dal format norvegese fa ben sperare, anche se andrebbero verificati i permessi sui diritti prima di sviluppare una quinta stagione “autoctona” (in Norvegia la serie, il cui titolo significa "vergogna", si è fermata alla quarta).
In realtà c’è qualcuno che si è sbilanciato, seppur leggermente, ed è Ludovico Bessegato, creatore e regista della serie italiana.
Bessegato, milanese classe 1983, è stato intervistato da Fanpage. Al momento vuole solo godersi il successo annunciato di questa stagione, focalizzata su Sana e sulla cultura musulmana in Italia.
Non si sa mai in questo mondo, hanno addirittura continuato Prison Break quando tutti credevano che il protagonista era morto, quindi non si può mai dire che è una serie è veramente finita. Ti posso dire che in questo momento non è una cosa a cui sto pensando perché voglio godermi l'uscita di questa quarta stagione, che è stata molto lunga ed è stata messa a dura prova anche dal Covid-19 nella sua chiusura. Adesso voglio un attimo stoppare la testa, sedermi sul divano e godermi questa cosa con chi l’ha realizzata con me.
Allo stesso tempo, però, dipendesse da lui, ci sarebbe margine.
Poi fra poco capiremo, anche perché non dipende da noi. Se ci verrà richiesta, se ci saranno le condizioni, perché no, però ancora non lo possiamo sapere e comunque non dipende da me.
Dipende da una serie di fattori, tra cui soprattutto gli accordi con l’emittente norvegese, che detiene i diritti, e con i numerosi player coinvolti.
Poi ci sono i percorsi personali degli attori, ci sono Netflix, Tim e Crossproductions, ci sono i norvegesi, ci sono tante realtà molto grosse che devono parlarsi e capirsi. E soprattutto deve succedere una cosa che ancora non è successa: ce lo devono chiedere.
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Bessegato nel corso dell’intervista non si è trattenuto dall’esprimere preoccupazione su quello che sarà dei set e delle produzioni, nello scenario della pandemia globale che ha colpito tutto il mondo dal gennaio 2020.
Ci sono tante cose che devono allinearsi, prima di tutto in questo momento tornare a parlare di ripartire su un set è utopia, non è semplice capire se e quando potremo tornare a girare perché siamo ancora molto lontani dalla fine di questa Fase 2.
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