È forse l'edizione più difficile nella storia recente del festival cinematografico più antico al mondo. La Mostra del cinema di Venezia ha deciso di lottare e non capitolare di fronte alla pandemia che ancora imperversa a livello globale. Venezia 77 non salta e non diventa virtuale. Il diretto Alberto Barbera ha promesso una Mostra con meno pellicole e meno presenze per ragioni di distanziamento sociale e sicurezza, ma con un allure internazionale e cinematografica il più possibile invariata. Promessa che, nei fatti e nei titoli, si è riusciuta a mantenere solo in parte.
La giuria, presieduta da Cate Blanchett, avrà un selezione comunque ricca di film tra cui scegliere il Leone d'Oro dell'anno nerissimo del cinema in sala. Dalla presentazione tenutasi oggi in diretta streaming si capisce chiaramente che il Presidente della Biennale Roberto Cicutto e il Direttore Alberto Barbera hanno lavorato duramente per cavare - come si suol dire - un ragno dal buco.
I numeri di una Venezia più sperimentale e femminile che mai
La selezione veneziana è di certo lontana dai fasti degli anni passati: Hollywood (via major e via Netflix e piattaforme streaming) è praticamente assente, così come un blocco importante di registi europei rilevanti ma con film ancora non pronti o "bloccati" per la prossima annata dal Festival di Cannes.
Barbera ha quindi saggiamente deciso di giocarsi la carta della sperimentazione. Senza grandi nomi di richiamo, ha potuto inserire 8 donne registe nel concorso su 18 titoli totali, con una rappresentanza femminile che sfiora il 28% sull'intero cartellone.
I numeri, come ampiamente anticipato, sono più contenuti del passato: 62 film che rappresenteranno 50 nazioni. Altri risultati prevedibili: dilagano gli italiani, tra opere oggettivamente molto attese (Miss Marx di Susanna Nicchiarelli) e titoli che hanno tutta l'aria del riempitivo.
Hollywood ha paura, Venezia no
La generale impressione scorrendo i 18 titoli del concorso è che sarà un'annata di scoperta e novità. Per il pubblico che cerca nomi di richiamo bisogna stavolta rivolgersi alla sezione Fuori concorso, dove si annidano i registi più famosi. Su tutti merita una menzione Luca Guadagnino con il suo documentario dedicato a Salvatore Ferragamo. Non è difficile prevedere che il regista si tratterrà anche per il Leone d'Oro alla carriera della sua musa e amica Tilda Swinton, regalando un po' di glam a un'edizione assetata di star. I fedelissimi Abel Ferrara, Frederick Wiseman e Lav Diaz aiutano portando qualche nota internazionale di spicco.
Impossibile non rilevare la desolante assenza di cinema statunitense e in particolare di pellicole hollywoodiane: le grandi major e realtà come Netflix hanno ceduto alla paura, dimostrandosi avare e poco riconoscenti verso una Mostra che negli anni passati ha sempre garantito loro uno spazio sotto i riflettori, oltre che un trampolino di lancio di lusso verso la stagione dei premi e degli Oscar. Vedremo se qualcuno ne approfitterà, come per esempio Chloé Zhao con il suo Nomadland: la regista (che dirigerà anche The Eternals per i Marvel Studios) pare sia già molto chiacchierata in vista di dell'edizione degli Oscar 2021.
Da rilevare anche una presenza molto contenuta del cinema francese, che ha praticamente bloccato la quasi totalità delle sue uscite in vista del 2021. Nazioni tradizionalmente molto presenti come l'Iran, il blocco sudamericano e quello dell'estremo oriente hanno saputo approfittare dell'occasione, inviando anche film di registi molto giovani e poco noti.
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Barbera però ha concluso la conferenza stampa con una nota di speranza, lasciando ad intendere che dietro le quinte si lavora ancora nel tentativo di potersi assicurare qualche titolo ritardatario di spicco.
Concorso ufficiale
- In Between Dying - Hilal Baydarov
- Le sorelle Macaluso - Emma Dante
- The World to Come - Mona Fastvold
- Nuevo Orden - Michel Franco
- Amants - Nicole Garcia
- Laila in Haifa - Amos Gitai
- Dorogie Tovarischi (Dear Comrades) - Andrei Konchalovsky
- Spy No Tsuma (Wife of a Spy) - Kyoshi Kurosawa
- Khorshid (Sun Children) - Majid Majidi
- Pieces of a Woman - Kurnél Mundruczó
- Miss Marx - Susanna Nicchiarelli
- Padrenostro - Claudio Noce
- Notturno - Gianfranco Rosi
- Never Gonna Snow Again - Małgorzata Szumowska, Michał Englert
- The Disciple - Chaitanya Tamhane
- Und Morgen Die Ganze Welt (And Tomorrow the Entire World) - Julia Von Heinz
- Quo Vadis, Aida? - Jasmila Zbanic
- Nomadland - Chloé Zhao
Fuori concorso
- Molecole - Daniele Segre (film di pre-apertura)
- Lacci - Daniele Luchetti (film d’apertura)
- Lasciami andare - Stefano Mordini (film di chiusura)
- Sportin’ Life - Abel Ferrara
- Crazy, not Insane - Alex Gibney
- Greta - Nathan Grossman
- Salvatore, shoemaker of Dreams - Luca Guadagnino
- Final Account - Luke Holland
- La verità su La dolce vita - Giuseppe Pedersoli
- Narciso Em Ferias - Renato Terra, Ricardo Calil
- Paolo Conte, via con me - Giorgio Verdelli
- Hopper/Welles - Orson Welles
- City Hall - Frederick Wiseman
- Mandibules - Quentin Dupieux
- Di Yi Lu Xiang (Love After Love) - Ann Hui
- Assandia - Salvatore Mereu
- The Duke - Roger Mitchell
- Night in Paradise - Park Soon-Jung
- Mosquito State - Filip Jan Rymsza
Fuori concorso – Proiezioni speciali
- 30 Monedas – Episodio 1 - Alex De La Iglesia (serie HBO)
- Princesse Europe - Camille Lotteau
- Omelia contadina - Alice Rohrwacher
Orizzonti
- Apples - Christos Nikou (film d’apertura)
- La Troisieme Guerre - Giovanni Aloi
- Milestone - Ivan Ayr
- The Wasteland - Ahmad Bahrami
- The Man Who Sold His Skin - Kaouther Ben Hania
- I predatori - Pietro Castellitto
- Mainstream - Gia Coppola
- Genus Pan - Lav Diaz
- Zanka Contact - Ismael El Iraki
- Guerra e pace - Martina Parenti - Massimo D’Anolfi
- La Nuit Des Rois - Philippe Lacôte
- The Furnace - Roderick Mackay
- Careless Crime - Shahram Mokri
- Gaza Mon Amour - Tarzan Nasser, Arab Nasser
- Selva tragica - Yulene Olaizola
- Nowhere Special - Uberto Pasolini
- Listen - Ana Rocha De Sousa
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