Call of Duty: Black Ops Cold War, la recensione - Ritorno alla Guerra Fredda

Autore: Silvio Mazzitelli ,
Videogames
9' 11''

Torna l’annuale appuntamento fisso con Call of Duty, lo sparatutto di Activision che tiene compagnia agli amanti di questo genere sin dal 2003. La serie di COD ha sempre visto alternarsi, di anno in anno, due saghe principali e parallele, realizzate da due team di sviluppo diversi. Se l’anno scorso è toccato a Modern Warfare, creato da Infinity Ward, quest’anno tocca a Black Ops di Treyarch e Raven Software, che tornano con Call of Duty: Black Ops Cold War.

Dopo alcuni anni di COD con una formula apparsa stagnante, con Modern Warfare dell’anno scorso si è assistito a una certa rinascita della serie. La campagna per giocatore singolo è tornata a ricoprire un ruolo importante grazie anche a una maggior cura che l’ha resa più avvincente e meglio scritta rispetto ai capitoli precedenti; a questa si è aggiunta una rinnovata modalità multiplayer più articolata e con qualche interessante novità nel gameplay, ma, soprattutto, si è avuto il ritorno dell’azione frenetica e senza troppe complicazioni che ha delineato il successo della serie nel tempo.

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Il nuovo Call of Duty Black Ops Cold War sembra voler seguire la stessa direzione del precedente Modern Warfare, con un capitolo che è un ritorno alle origini. Il titolo recupera gli aspetti più amati dei precedenti capitoli e li rimodella per creare un’esperienza nostalgica, ma allo stesso tempo con un netto sapore di novità. Vediamo dunque se il titolo, ora disponibile per PlayStation 4, Xbox One, PC e anche nella versione migliorata per le nuove console PlayStation 5 e Xbox Series X/S, sia riuscito nella sua operazione di rinnovo.

Guerra Fredda

Dopo alcuni anni nei quali la serie Black Ops era ormai incentrata su ambientazioni poste in un futuro prossimo, adesso si torna nel passato: più precisamente nel 1981. La storia riprende alcuni dei protagonisti dei vecchi capitoli come Mason, Woods e Hudson, accompagnati da alcuni volti nuovi, tra i quali troviamo Bell, ossia il nostro protagonista. La cosa che infatti stupisce di questo capitolo è che per la prima volta nella saga saremo tenuti a “creare” un nostro personaggio. Ovviamente niente a che vedere con un gioco di ruolo, potremo infatti personalizzarlo a livelli minimi, ma è indubbio che trovare questa novità all’interno di Call of Duty ci ha sorpresi.

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Potremo infatti scegliere nome e cognome, background del nostro agente, cosa che andrà persino a cambiare alcuni dialoghi del gioco, e due tratti speciali che ci doneranno due bonus all’interno del gioco: il tratto Lupo Solitario, ad esempio, ci consentirà di scattare più a lungo, mentre Superstite ci darà un 25% di salute in più. Ce ne saranno in totale 15 tra cui scegliere, ma una volta decisi non si potranno più cambiare. Il nostro protagonista verrà comunque chiamato con il suo nome in codice Bell e sarà fondamentale per dare la caccia a Perseus, un agente segreto russo che sta elaborando un piano molto pericoloso per il mondo occidentale. Starà a noi riuscire a comprendere i suoi intenti e fermarlo prima che sia troppo tardi.

La storia di Black Ops Cold War ci porterà in diverse zone del mondo, tra Berlino Est, quando ancora c’era il muro, Vietnam, Cuba e molto altro, in un racconto che spazia anche nel tempo con diverse missioni ambientate in differenti epoche del passato. Tra gli ospiti speciali della campagna ci sarà anche una fedele rappresentazione del presidente degli Stati Uniti d’America dell’epoca, Ronald Reagan, che ci darà l’ordine di trovare e fermare Perseus, tra immagini di repertorio e filmati ben animati in CG.

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Ronald Reagan COD

Se la campagna del Modern Warfare dell’anno scorso era in tutto e per tutto fatta principalmente di scene d’azione molto spettacolari e dirette, Black Ops punta invece molto di più sulla discrezione tipica delle missioni in incognito. Chiariamoci: non mancano le sparatorie esagerate da film d’azione americano, in cui faremo fuori interi eserciti da soli o in coppia con un nostro compagno, ma l’approccio di questo capitolo è molto più vario e aperto di quello del predecessore.

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In alcune missioni dovremo infatti agire in incognito muovendoci silenziosamente per non attirare l’attenzione, come ad esempio in una delle prime, ambientata a Berlino Est, dove dovremo eludere i controlli della Stasi tedesca. L’aspetto più interessante del titolo è dovuto al fatto che la linearità tipica delle campagne dei COD qui si percepisce molto meno, grazie a qualche piccola aggiunta che aumenta leggermente la libertà d’azione del giocatore. Ci saranno ad esempio in molte missioni alcuni obiettivi opzionali che potrebbero cambiare leggermente il corso della storia. Avremo poi un’area che ci farà da base, dove potremo parlare con gli altri personaggi per scoprire nuovi dettagli e rileggere informazioni e indizi su Perseus.

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COD Cold War campagna

Da qui potremo poi selezionare le missioni da affrontare, potendo anche ripetere quelle già fatte per cambiare delle nostre eventuali scelte. Cold War eredita infatti da Black Ops II un sistema di scelta multipla che consente di avere due diversi finali (con due missioni conclusive completamente differenti) a seconda delle nostre scelte. In più aggiungete anche la possibilità di intraprendere due missioni secondarie, più corte di quelle principali, che aggiungono comunque alcuni dettagli interessanti alla storia.

La campagna di Black Ops Cold War è la più soddisfacente degli ultimi anni, grazie a una formula più libera e meno lineare di quelle precedenti e una storia molto intrigante, anche se non esente da alcune esagerazioni. In totale, se volete vedere tutti i finali, il conteggio del tempo necessario potrebbe superare anche le 8 ore prima della parola fine. Aggiungete poi la possibilità, per i vecchi nostalgici, di trovare dei cabinati dove si potrà giocare ad alcuni grandi classici del passato di Activision, come ad esempio Pitfall 1 e 2.

Il Multiplayer

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Multiplayer COD Cold War

Ance in questo nuovo Call of Duty: Black Ops Cold War non poteva mancare la consueta infornata di modalità per il multiplayer. Sul lato del multiplayer competitivo vediamo il ritorno di molte modalità classiche come Deathmatch a squadre, dominio o uccisione confermata, più molte altre. Troviamo anche alcune aggiunte interessanti come la modalità Scorta Vip, in cui due team si affrontano e a turno un team dovrà uccidere il vip mentre l’altro dovrà proteggerlo e scortarlo a un punto d’estrazione. Chi impersonerà il Vip avrà maggiore salute e altri bonus, ma la sua morte decreterà la sconfitta del team posto a sua protezione.

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Tutte queste sono le classiche modalità da 6vs6, ma non mancano alcune nuove aggiunte che permettono di giocare anche in 12vs12, come la modalità Armi Combinate: qui bisognerà conquistare 6 punti di controllo in ampie mappe ben strutturate dove il giusto posizionamento permetterà di assicurare la vittoria di uno dei due team. Ci sarà anche un’inedita modalità chiamata Bomba Sporca, in cui 10 team da 4 giocatori si affronteranno in un tutti contro tutti dove bisognerà raccogliere dell’uranio e trasferirlo in specifici punti.

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COD Cold War carri armati

Questa modalità sembra voler prendere in prestito alcune meccaniche da Warzone, il Battle Royal free-to-play di COD uscito a febbraio 2020, anche se in realtà nelle prime partite l’abbiamo trovata un po’ confusionaria. Warzone è presente anche nel pacchetto di Cold War, con alcuni contenuti legati al nuovo capitolo della saga che verranno aggiunti prossimamente.

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Lo stile di gioco del multiplayer di COD si mantiene sempre semplice e incredibilmente frenetico. I tempi di respawn sono molto più veloci e consentono di tornare in battaglia rapidamente dando al gioco una sensazione di azione continua. La progressione in queste modalità ci permetterà di ottenere nuove armi e abilità da utilizzare, consentendoci di personalizzare il nostro soldato come meglio crediamo. Utilizzando una specifica arma a lungo, potremo farla salire di livello in modo da sbloccare delle modifiche, cinque per arma, da equipaggiare. Tornano poi le Wildcard, che ci consentiranno di dare abilità piuttosto potenti al nostro alter ego, come ad esempio quella di equipaggiare un’arma con ben 8 modifiche.

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COD Modalità multiplayer

Tornano anche le “serie di punti”, stavolta ottenute non soltanto con le uccisioni, ma anche con altre azioni significative che ci consentiranno di sbloccare alcune armi speciali come l’arco da battaglia o di richiamare bombardamenti a tappeto ed elicotteri in nostro aiuto. Queste serie sono meglio bilanciate rispetto agli altri anni e non ne risulta un abuso eccessivo. Il gioco è quindi sempre divertente e veloce da giocare e spesso si rischierà di non riuscire più a staccarsene con la tipica scusa del “solo un’altra partita e poi basta”. Unica piccola pecca è data da un bilanciamento non perfetto delle armi, con alcune più efficaci di altre, cosa che, probabilmente, verrà corretta in futuro con una patch.

Ritornano gli Zombie e non solo

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COD Cold War Zombie

Altro grande classico della serie, ormai da diversi anni, è la modalità Zombie, che qui torna ancora una volta mettendoci contro orde di non morti. In questa modalità cooperativa formeremo un team di quattro giocatori e dovremo affrontare orde di zombie cercando di sopravvivere il più a lungo possibile, in livelli ambientati in un bunker polacco dove, durante la Seconda Guerra Mondiale, i nazisti avevano condotto misteriosi esperimenti.

La modalità è più articolata di una semplice modalità orda e, oltre a sopravvivere a zombie sempre più forti e vari in forma e potenza, dovremo anche riuscire a trovare oggetti per potenziare le caratteristiche dei nostri personaggi e la forza delle nostre armi, in modo da resistere più facilmente ai nuovi nemici che inevitabilmente arriveranno a cercare di mangiare le nostre carni vive. In cooperativa insieme a un gruppo di amici questa nuova modalità zombie risulta sempre divertente e godibile senza grosso impegno; un’alternativa più che valida alla campagna e al multiplayer classico.

Treyarch e Raven Software hanno poi inserito, anche questa volta, il minigioco Dead Ops Arcade, un twin stick shooter (sparatutto con visuale dall’alto) che potrà divertire, anche in questo caso, fino a quattro giocatori contemporaneamente, che dovranno uccidere zombie e altre creature infernali per un’insolita modalità decisamente più arcade.

Graficamente Call of Duty: Black Ops Cold War varia da configurazione a configurazione, ma anche su console come PS4 base e Xbox One classica riesce a far girare tutto a 60FPS stabili senza grossi cali, soltanto con qualche rinuncia nei dettagli grafici. Ovviamente, se avete una delle console di nuova generazione e un televisore che supporta il refresh rate, potete anche spingere il gioco ad andare a 120FPS. In alternativa, se preferite un elevato dettaglio grafico, queste configurazioni propongono anche un 4K a 60FPS.

Il verdetto

Prodotto Consigliato

Call of Duty: Black ops Cold War - PlayStation 5

Call of Duty Black Ops Cold War è un capitolo che, come successo per Modern Warfare lo scorso anno, riporta la saga di Treyarch e Raven Software ad alti livelli, sia nella campagna principale, più aperta e varia rispetto al l’intero passato della serie, che nel multiplayer, sempre divertente e ricco di modalità per tutti i gusti. C’è forse qualche difetto di bilanciamento molto minore nel multiplayer e qualche esagerazione di troppo nella campagna, ma in definitiva Cold War è uno dei COD più riusciti degli ultimi anni.

Commento

cpop.it

85

Cold War continua la rinascita della saga di Call of Duty, iniziata l'anno scorso con Modern Warfare, con un titolo di gran qualità in ogni suo aspetto.

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