Invincible - Stagione 3, recensione: giù la maschera

Invincible ritorna in streaming su Prime Video con la Stagione 3: la recensione dei primi episodi, per un percorso che già si prospetta epico.

Autore: Manuel Lucaroni ,

A distanza di un anno dall'arrivo in streaming dell'ultima parte della Stagione 2, Invincible torna in streaming su Prime Video: questa terza stagione, oltre a proporre eventi centrali per il proseguo delle trame, affronta alcune importantissime tematiche, approfondendo il mondo supereroistico creato da Robert Kirkman e la caratterizzazione di Mark Grayson come eroe.

Accedi a Prime Video con il tuo abbonamento Amazon Prime

In questa terza stagione, come svelato dalla sinossi ufficiale diffusa, Mark Grayson si trova ad affrontare il suo passato e anche il suo futuro, sfidandosi costantemente con le problematiche portate dall'essere un supereroe, ma anche da dinamiche legate alla sua vita personale. Invincible - Stagione 3 rappresenta uno snodo cruciale per la serie animata Prime Video, confermando la serie come uno dei migliori prodotti della piattaforma streaming, nonché (più in generale) del genere supereroistico. 

Invincible - Stagione 3: quando non serve (solo) salvare il mondo

La terza stagione di  Invincible riprende esattamente dove si erano interrotta la  Stagione 2: dopo aver lottato contro Angstrom Levy e conscio della minaccia costante dell'Impero Viltrumita, Mark cerca di fortificarsi nel corpo e nello spirito con una serie di allenamenti pianificati con Cecil e l'AGD. Invincible diventa sempre più forte, ma la sua bussola morale sembra essere piuttosto rigida e non includere nessun tipo di sfumatura: ben presto, le sue convinzioni lo porteranno a scontrarsi duramente con Cecil, dando il via ad una serie di dinamiche che rappresenteranno un vero e proprio punto di rottura non soltanto per la sua vita da supereroe, ma anche per la sua stessa famiglia e per i Guardiani del Globo.

Dividendosi nel ruolo di figlio, di fratello maggiore e di fidanzato, costantemente messo alla prova sotto il piano emotivo, Mark dovrà affrontare le conseguenze della rottura con Cecil, sperimentando sulla sua stessa pelle che spessissimo, purtroppo, è impossibile delineare in maniera chiara e inequivocabile quale sia la cosa giusta da fare. Affrontando minacce multiple, Mark si scontra costantemente con la sua condizione di essere umano, crescendo molto più come giovane in cerca del suo posto del mondo piuttosto che come vigilante dotato di poteri.

Il punto di rottura: l' Uomo sotto la maschera

La tematica portante di questa terza stagione di Invincible è intrinseca al genere supereroistico, e viene perfettamente messa in scena attraverso tutte le minacce (e in questa stagione sono veramente tantissime) che Mark e gli altri personaggi si trovano ad affrontare. L’ equilibrio che troviamo fra ciò che è giusto e ciò che è necessario è davvero molto fragile e i rapporti umani sono pieni di varie sfaccettature: essere un supereroe con straordinari poteri non protegge Mark dal tormento interiore a cui chiunque, riflettendo su come sia giusto vivere, è esposto, a prescindere dal suo status. 

Offrendo una storia supereroistica che fa della caratterizzazione dei personaggi la sua forza, questa nuova stagione di Invincible propone agli spettatori tematiche attualissime (tra riabilitazione dei criminali, liceità dell'uso della violenza) di cui tutt'oggi si discute nella nostra società, portandole in scena non soltanto attraverso un mondo narrativo che funziona benissimo, ma anche (e soprattutto) all'approfondimento psicologico dei personaggi, che emerge in modo travolgente nei loro legami.  Il leit motiv su cui la serie pare voglia far interrogare lo spettatore sembra essere sempre lo stesso: chi può essere considerato totalmente buono, e perché? 

Questo tormento accompagna il nostro protagonista per tutta la terza stagione, in un continuo mettersi in discussione; un modo, questo, per presentare un essere ‘invincibile’ (e la serie, giocando coi titoli iniziali, non fa che insistere su questo) ma fragile nell’essere umano, che invece di essere la sua debolezza è però elemento caratterizzante e di vera forza. Invincible – Stagione 3 propone una continua riflessione morale mettendo in scena il dramma interiore dei protagonisti, nonché i sentimenti che emergono dai rapporti che intrecciano uno con l'altra. 

Questa è la vera forza della serie creata da Robert Kirkman, il vero punto d'innovazione apportato in un mercato saturo (ma non ancora sazio) di supereroi; finalmente, abbiamo spazio anche per approfondire il passato di Cecil, (più simile a Mark di quanto si possa pensare) e dare ancora più forza alla svolta decisiva che prende il suo rapporto col giovane eroe. Immancabile anche un appunto sui villain, per nulla banali e mai chiamati a ‘riempire’ solamente la trama, ognuno con una psicologia coerente (più o meno interessante, questo è chiaro) e col grande merito di portare sempre Mark in una sfida, tutta interiore, con sé stesso, a cui la crescita speculativa del fratello Oliver fa da contraltare.

Forte di una solida e intrigante struttura narrativa, e facendo leva su elementi classici del suo genere, Invincible si conferma ancora una volta una serie per tutti, dove non manca l'azione, il dramma, il romanticismo, spunti filosofi, l'humor e quel tono duro e splatter, diretto e senza censura, che il pubblico sta sempre più amando negli ultimi anni. A livello tecnico, l'animazione è fluida e ben contestualizzato l'uso dei poteri: nell'ottima realizzazione vanno poi esaltate le scelte di regia (dalle scelte del terzo episodio alla gestione dei momenti più drammatici negli episodi conclusivi) e una perfetta colonna sonora, in grado di regalare anche a momenti d’azione un tono spesso poetico e riflessivo.

Di episodio in episodio, stagione dopo stagione, Invincible ha sprigionato tutte le sue potenzialità, prendendosi il grande merito non soltanto di nobilitare per l’ennesima volta l’animazione (che ormai non sia ‘roba da bambini’ lo sappiamo, ma è bene ricordarlo specie in un paese ancora lontano dalle grandi produzioni internazionali nel settore) proponendo una delle migliori storie di supereroi in circolazione, godibile su ogni livello interpretativo e di alta qualità anche a livello tecnico. 

In Invincible abbiamo davvero tutto, in una varietà mai troppo pomposa e che strizza l’occhio ai gusti del pubblico: da elementi splatter a quelli da teen drama, passando per azione e dramma, senza mai far risultare nulla banale, anche quando, effettivamente, si mettono in campo i consueti schemi narrativi con protagonisti i supereroi. Una cornice perfetta affinché, al centro, ci siano uomini e donne, ragazzi e ragazze, i loro problemi e la loro umanità, perduta o da difendere, per trovare un senso al proprio percorso di vita. Dopo questa terza stagione, non sorprende più che Invincible sia diventato un vero e proprio fenomeno mediatico: un motivo in più per recuperare di corsa (nel caso ancora non lo aveste fatto) tutta l’opera a fumetti, in vista di una già attesissima quarta stagione.

Commento

Voto di Cpop

95
La terza stagione di Invincible arriva in streaming su Prime Video e spinge all'estremo le potenzialità della serie; la narrazione prosegue con un ritmo sostenuto e continui colpi di scena, pur non tralasciando l'approfondimento dei personaggi e coinvolgendo emotivamente lo spettatore con drammi psicologici e adrenalinica azione.

Pro

  • Un eroe complesso in cui potersi rispecchiare
  • Profondità psicologica dei personaggi e intensità emotiva delle loro relazioni
  • Tematiche tipiche del genere supereroistico che inducono a riflettere sulla società odierna
  • Una trama capace di sorprendere pur proponendo elementi familiari
  • Scelte di regia in grado di amplificare il contenuto proposto deliziando e stimolando lo spettatore
Non perderti le nostre ultime notizie!

Iscriviti al nostro canale Telegram e rimani aggiornato!