Power Rangers, la recensione: torna il cinema per ragazzi, quello vero

Autore: Elisa Giudici ,

Cinque liceali di una cittadina statunitense come tante trovano in una miniera abbandonata cinque monete speciali e un'astronave aliena: da reietti della società scolastica e ospiti fissi del corso di recupero del sabato per ragazzini problematici, i cinque lavoreranno duro per diventare i Power Rangers, leggendari guerrieri pronti a difendere la vita sulla Terra dalle mire della terribile Rita Repulsa. 

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La recensione del film che riporta i Power Rangers al cinema
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C'è da dire che rispetto ai tanti franchise anni '80 e '90 che una Hollywood sempre più priva d'idee ha rispolverato negli ultimi anni, la storica serie TV dei Power Rangers - capace di tenere incollata una generazione di bimbi e adolescenti alla TV - era forse il materiale di partenza più ingrato. Dire che è invecchiata malissimo è un eufemismo, tanto che forse per apprezzarla non bisogna aver superato l'età putativa dei suoi protagonisti, per immergersi con convinzione in una narrazione dai toni molto naif e camp. 

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Il remake 2017 però segue la strada aperta da Piccoli Brividi qualche anno fa, un altro glorioso franchise anni '90 approdato più che dignitosamente al cinema. La scelta è chiaramente quella di non tradire l'impianto narrativo e il pubblico originale: Power Rangers è un fiero esponente del cinema per ragazzi, genere difficilmente rintracciabile in un momento storico in cui la parola d'ordine di ogni film è trasversalità. 

Le storie e i problemi di Jason(Dacre Montgomery), Trini (Becky Gomez), Kimberly (Naomi Scott), Zack (Ludi Lin) e Billy (RJ Cyler) sono chiaramente dedicate a un pubblico che si può facilmente identificare nei loro piccoli, grandi drammi e viverli senza ridimensionamenti dovuti all'età o all'esperienza. Anche se la sceneggiatura e i dialoghi non riescono mai davvero a slegarsi da battute e dialoghi da cliché, sono accattivanti il giusto e modellati egregiamente su cinque protagonisti belli e dannati, reietti dalla società, inclini a prendere decisioni sbagliate e amanti della ribellione. A ognuno di loro il film dedica qualche accenno al dramma personale che li ha spinti a chiudersi in sé, impiegando molto tempo per raccontare e esaltare la forza del gruppo di amici e compagni di battaglia da cui trarranno il coraggio per aprirsi e cambiare.

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La recensione del film che riporta i Power Rangers al cinema
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Nobilitato dall'impegno dei veterani - su tutti una Elizabeth Banks che si diverte un mondo e sembra abbracciare con grande sincerità e trasporto la sua terribile villain da B Movie Rita Repulsa - Power Rangers deve molto anche al suo regista Dean Israelite. Alla prova del fuoco del budget da grandi numeri, Israelite s'impegna al massimo per donare dinamismo e concretezza al franchise, contribuendo in misura determinante a quell'opera di ammodernamento nei registri (ma non nei contenuti o nello spirito) delle battaglie dei giovani allievi di Zordon e Alpha 5 contro i nemici della Terra. 

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Certo, poi ci sono i jingle storici che fanno fremere i nostalgici in sala, i robottoni a forma di dinosauro, le tute rivedute e corrette e gli immancabili accenni al sequel, ma quello che conta è che arriva tutto dopo il film vero e proprio, che stavolta c'è ed è davvero godibile per il suo pubblico di riferimento. Date le premesse di partenza estremamente rischiose, è davvero un grande risultato.

Power Rangers sarà nelle sale dal 6 aprile 2017.

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