Prendi il volo, recensione: un viaggio diretto al pubblico

Autore: Nicholas Massa ,

Prendi il Volo (titolo originale, Migration), il nuovo film d'animazione diretto da Benjamin Renner e co-diretto da Guylo Homsy, e prodotto da Illumination Entertainment, sviluppa il suo intero potenziale narrativo partendo da dinamiche familiari estremamente classiche e già viste, per poi intraprendere un vero e proprio viaggio di crescita in cui i rapporti tra i singoli protagonisti diventano una costante fondamentale dall'inizio alla fine, il tutto supportato da un'attenzione tecnica calibrata al meglio.

Quando si parla di Illumination, comunque, ci si trova a fare i conti con una casa di produzione che si impegna sempre al massimo nel delineare i propri valori dal punto di vista formale, cercando di alternare una cura incisiva a storie dai tratti semplici ma comunque memorabili, se non iconiche in alcuni frangenti. È questo il caso di Cattivissimo me e di tutto ciò che ne è derivato, alternando un tocco al mezzo cinematografico sempre fresco e dai tratti scanzonati, che con Prendi il volo assume un'identità creativo-narrativa molto più marcata rispetto al passato, e, in un certo senso, adulta, capace di toccare le corde del proprio pubblico non soltanto umoristicamente ma anche umanamente.

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È l’intreccio narrativo, in questo caso, ha lasciare un segno importante negli spettatori, insieme alla cura formale generale, ed è un passo importante in questo senso, specialmente in relazione a quello che i fan di Illumination sono abituati ad aspettarsi dai suoi lavori. In ogni caso Prendi il volo uscirà nei cinema italiani il 7 dicembre 2023, anticipato da alcune anteprime il 2 e il 3 dicembre.

Prendi il Volo: la famiglia prima di tutto

Il racconto di Prendi il Volo si sviluppa intorno a una famiglia di anatre (nello specifico dei germani reali), impegnate a vivere pacificamente la loro vita di tutti i giorni seguendo le consuete abitudini di uno stagno che sembra offrire ogni comfort possibile e immaginabilie proteggendoli anche dai potenziali pericoli del "mondo esterno". Papà Mack, in particolare, è terrorizzato da tutto ciò che potrebbe accader loro nel caso tentassero di oltrepassare i limiti della loro comfort zone familiare, cercando in ogni modo di proteggerli e proteggersi in questo senso. Anche se con le migliori intenzioni possibili, mamma Pam, Dax e Gwen non condividono la sua stessa opinione e, ispirati da una visita improvvisa di altre anatre, cominciano a fantasticare su tutte le grandi avventure che stanno perdendo a causa di alcune paure apparentemente immotivate.

È proprio da una dinamica/scontro del genere che si sviluppa l'incredibile viaggio di Prendi il Volo, con questa famiglia che decide di migrare verso una fantomatica Giamaica, cercando di superare le paure del caso. L’iper-protezione iniziale, quindi, lascia il passo a un salto nel vuoto e a un'avventura a tutti gli effetti in cui tutto pare essere veramente possibile.

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Prendi il Volo e il suo particolare valore formativo

Prendi il Volo origina tutte le sue possibilità dalle singole attitudini dei suoi personaggi. Andando oltre il nucleo familiare, centralissimo ovviamente, la pellicola sviluppa un ragionamento che coinvolge nello specifico tutti i protagonisti in gioco, presentandoceli in un modo, per poi rielaborarne completamente la lettura, sfaccettandone le ragioni personali. Il ruolo dei genitori rispetto ai propri bambini, per fare un esempio, non si limita ai cliché più conosciuti, lavorando su un percorso che spinge ciò che conosciamo verso l'oblio di un'avventura dalle molteplici possibilità.

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Così, a mettersi in gioco, in modi ovviamente differenti, sono sia gli adulti che i più piccoli, incorniciando un'esperienza visiva che espande ulteriormente le proprie possibilità linguistiche attraverso una caratterizzazione estetica perfettamente calzante e parecchio espressiva. Con Prendi il Volo ci si ritrova a fare i conti con il mondo che tutti noi conosciamo, il piglio realistico della storia va di pari passo con una certa antropomorfizzazione dei protagonisti mai totale, restituendo un'esperienza di semplice lettura e fruizione, capace di avvolgere col suo spirito sia critico che estremamente leggero. In questo senso, l'accessibilità del film è assoluta, capace di restituire sensazioni immediate e memorabili attraverso trovate fulminee anche in termini di personaggi non fondamentali.

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Prendi il Volo: il gioco narrativo oltre quello ironico

Nel delineare il viaggio di questa particolare famiglia di anatre, Prendi il Volo riesce a incuriosire anche dal punto di vista tematico-ambientale. Quello che i protagonisti vivono durante il loro migrare, anche in termini di antagonista principale, si fa carico di una serie di critiche molto soft nei confronti della società umana e del loro rapporto consumistico col cibo animale (i rimandi a Galline in fuga sono palesi). Nel ragionare sulla crescita dei suoi protagonisti, quindi, la pellicola gioca anche con il lato meno ecologico e più superficiale dell’umanità in questo senso, intessendo una critica alla crudeltà culinaria e capitalista tipica dei nostri giorni. I lati più inquietanti del rapporto con il cibo, pur se dovutamente edulcorati, plasmano un coraggio narrativo curioso e inaspettato, insieme a una storia con un’autorialità sicuramente marcata.

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Prendi il Volo, quindi, resta un’esperienza curiosa da vivere al cinema, un lavoro che, pur sviluppandosi da una storia estremamente classica nelle sue dinamiche originarie, sviluppa una serie di ragionamenti che impattano direttamente sia sul target più infantile che su quello adulto, costruendo un dialogo leggero e al tempo stesso contemporaneo. Fuso a tutto ciò troviamo una cura tecnica invidiabile in termini di regia, montaggio e costruzione animata, capace di avvolgere e stupire in modo relativamente memorabile, e una serie di gag che, in questo caso, non prevaricano su tutto il resto, con l’unico fine di divertire servendosi di uno spirito proveniente dalla commedia slapstick, con trovate memori dell'umorismo tipico dei Looney Tunes e cartoni sulla stessa lunghezza d’onda.

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Commento

cpop.it

80

Con Prendi il volo Illumination si è impegnata a tratteggiare una pellicola animata che sfrutta una qualità tecnica invidiabile, fondendola con una storia dai tratti autentici, e un piglio piuttosto critico. Il risultato è un'esperienza per immagini in grado di ammaliare sul grande schermo, servendosi di trovate narrative sia serie che divertenti, coadiuvate a un tocco formale memorabile e curato.

Pro

  • La cura formale in termini di regia e costruzione estetica e animata.
  • La caratterizzazione dei personaggi principali e secondari.
  • La critica al nostro mondo oltre il grande schermo.

Contro

  • Alcune gag non funzionano troppo bene in relazione al quadro generale.
  • L'occhio di riguardo verso i più piccoli, ovviamente potrebbe escludere un pubblico meno attento.
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