Sandopaper, recensione: la rilettura disneyana delle avventure di Salgari

Non si può che ammirare il lavoro di recupero e valorizzazione messo in atto da Panini Comics per dare alla sconfinata produzione Disneyana una nuova vita, presentandola a una nuova generazione di lettori. Non tutte le storie hanno superato la prova del tempo, tuttavia grazie a questo intenso lavorio dell’editore è possibile recuperare chicche delle avventure di paperi e topi pressoché introvabili, come nel caso di Sandopaper.

Nell'animo della Disney italiana, il parodiare è sempre stato ben presente. Mai con intento farsesco, ma sempre mossi da una volontà celebrativa, che preservi lo spirito autentico dell’opera originale, un mantra che in tempi recenti si è manifestato nuovamente con What if…? Paperino diventa Wolverine. Se quest’ultimo rientra all’interno di una più operazione celebrativa che onora il centenario disneyano con i personaggi di Marvel Comics, una storia come Sandopaper e la perla di Labuan ha una matrice più complessa.

• L'avventura di Salgari incontra i paperi
• Sandopaper e la perla di Labuan
• Sandopaper e le Due Tigri
• Come leggere Sandopaper

L'avventura di Salgari incontra i paperi

È superfluo ricordare come il corpus letterario salgariano sia stato formativo per il concetto di avventura nella cultura italiano. Pur non essendo mai stato nel sud-est asiatico, Salgari ne ha fornito un ritratto affascinante e misterioso, rendendolo il perfetto teatro delle sue avventure, imponendosi come l’autore di riferimento italiano del genere, instillando nell’immaginario collettivo nostrano che l’Asia fosse l’ultima frontiera dell’avventura.

Concetto che attecchì a tal punto che sin dagli anni Cinquanta del secolo scorso autori disneyani diedero vita a storie avventurose ambientato proprio nell’affascinante oriente. A questo, andrebbe evidenziato il fatto che all’interno del canone disneyano d’oltreoceano i paperi erano divenuti l’emblema stesso dell’avventura. Zio Paperone era stato concepito da Carl Barks come incarnazione di questo spirito temerario, con cui trascinava il nipotame in imprese incredibili, come in Zio Paperone e le Sette Città di Cibola o Zio Paperone e il Tesoro di Pizzarro,  storie così intense da essere riconosciute da George Luca come essenziali nella creazione di Indiana Jones.

Era quindi destino che in Italia gli avventurieri disneyani per eccellenza incontrassero il romanziere per eccellenza del genere. Curiosamente, come nel caso della nascita di Paperinik (1969) figlio illegittimo di Diabolik (e ancor più del parodistico Dorellik), anche per Sandopaper coincise un importante cult nostrano: l’uscita della celebre serie TV Sandokan.

Difficile stabilire se lo sceneggiato televisivo abbia spronato Carpi alla realizzazione di questa prima incursione salgariana, ma quel che conta davvero è il perfetto, encomiabile rispetto del materiale originale, declinato all’interno del canone disneyano con rara delicatezza.

Sandopaper e la perla di Labuan

Sandopaper e la perla di Labuan (1976) non tuttavia è la prima incursione dichiaratamente salgariana del mondo disney nostrano, che già aveva lambito l’Asia come teatro di diverse avventure, e si era lasciato suggestionare dall’opera del romanziere veronese nella figura del Corsaro Nero, dando vita a il Corsaro Paperinero, protagonista di un duo di storie ( Il Corsaro Paperinero e i borsari dei Caraibi, Il Corsaro Paperinero e il Leone di Castiglia).

Questa prima impresa di Sandopaper viene ricordata in quanto rappresenta uno dei picchi artistici di Carpi, autore mai troppo celebrato. Non solo autore della sceneggiatura insieme a Gazzari, ma vero e proprio interprete grafico di una storia in cui l’avventura si sposa alla perfezione con l’umorsimo disneyano.

Punto di partenza è il fortuito naufragio di Paperino, Paperone e nipoti su un isolotto del Borneo, dove incontrano Yanez, vecchio compagno di avventure del leggendario Sandopaper. L’oramai attempato pirata scambia Paperino, casualmente vestito come un pirata, per il suo perduto amico, che ricorda raccontando agli sventurati paperi la leggenda della Tigre della Malesia.

Per non privarvi del gusto della lettura di questo divertente omaggio, è sufficiente dire come la trama si basi su una spassosa e funzionale rielaborazione dei dogmi della figura di Sandokan. Carpi e Gazzari giocano coi personaggi salgariani trovando punti di contatto con i paperi, compiendo un lavoro particolarmente riuscito su Paperino, che in questa veste diventa eroico e temerario, mentre Paperone, solitamente il più vivace, viene rilegato in ruolo di contorno e meramente funzionale.

Il tutto in una storia in cui gli elementi tipici della produzione salgariana trovano spazio in una chiave comica di grande personalità, capace di scherzare con Salgari non mancando mai di rispetto alle sue creature. Ne risultano dialoghi spassosi, batture e gag di comicità impeccabile che sanno anche lasciare campo a momenti di avventura a tutto tondo, con trovate geniali e situazioni in cui ironia e azione vanno di pari passo.

Merito anche della sontuosa interpretazione di Carpi, che al pari di Salgari ritrae queste ambientazioni con una dovizia di particolari impressionante. Sandopaper e la perla di Labuan è un susseguirsi di scorci esotici di rara bellezza, iper-dettagliati e ammalianti, in cui si muovono personaggi che sono graziati da una ritrattistica che assume i toni della summa artistica di Carpi. L’intento parodistico si rispecchia in espressioni vivide, inserite in vignette in cui il disegnatore genovese costruisce mosaici di personaggi.

Sandopaper e le Due Tigri

Sandopaper e la perla di Labuan vive di questa incredibile vitalità, così intensa e palpabile che rende rischia di soffocare il suo seguito, Sandopaper e le Due Tigri (1988). Interamente realizzata da Carpi, storia e disegni, questo secondo capitolo delle (dis)avventure della Tigre della Malesia risente di un diverso approccio di Carpi.

Se nella prima storia l’intento era l’ovvio omaggio a Salgari, con Le Due Tigri Carpi si concede un approccio più libero dai caposaldi salgariani, trasformando Mompracem in un’attrazione turistica, con tanto di villaggio turistico! Esperimento che sul piano narrativo perde gran parte del fascino della precedente avventura, ma che sul piano visivo consente a Carpi di lanciarsi in tavole di grande vivacità, compresa una doppia assolutamente spettacolare!

Non mancano evidenti richiami al precedente racconto, ma con Sandopaper e le Due Tigri resta la sensazione che il corpus letterario salgariano non abbia più quell'attinenza centrale vissuta in precedenza, ma che assume più il tono di sfondo poco valorizzato. 

Come leggere Sandopaper

Il volume di Sandopaper raccoglie queste due storie in un’edizione che rende merito all’opera di Carpi. Nonostante Sandopaper e le Due Tigri lasci il dubbio sulla qualità della stampa, spesso sfocata e con una colorazione che tende in alcuni passaggi a un’eccessiva saturazione (forse dovuta alla non perfetta condizione del materiale originale recuperato?), nel suo complesso il volume è un piccolo gioiello, soprattutto per la presenza di un eccellente comparto redazionale che fornisce un’esaustiva e ricca disamina sul rapporto tra la Disney nostrana e Salgari.

Il prezzo di copertina (€ 24.00) è più che commisurato al valore artistico e culturale di questa pubblicazione, adatta non solamente agli aficionados disneyani in cerca di eccellenti recuperi, ma anche a lettori neofiti, specie più giovani, alle prime esperienze con le avventure disneyane.