The Batman, la recensione: tormentato e oscuro, il nuovo Pipistrello è figlio del presente

Il nuovo Batman riesce a costruirsi un immaginario proprio, senza subire l'influenza dei predecessori, dimostrando carattere qualità. Il film sceglie di mostrare pochissimo il volto di Robert Pattinson, come spiegato nella recensione.

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Autore: Elisa Giudici ,

In The Batman vedrete pochissimo il volto di Robert Pattinson, attore super star ma molto amato anche dai grandi autori e habitué del cinema "impegnato". È un piccolo, cruciale segnale delle scelte distintive del film scritto e diretto da Matt Reeves, che si presenta in sala forte di una raccomandazione per un pubblico adulto e di una durata imponente di 179 minuti, che mette in ombra anche i film più lunghi della concorrenza Marvel.

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Perché arruolare un attore tanto famoso come Robert Pattinson per poi coprirne quasi sempre il volto con la maschera, il trucco nero, le ombre delle notti di Gotham? La risposta è il cuore di The Batman, l'ennesimo tentativo di rifondazione di uno dei supereroi a fumetti più raccontati al cinema. Un tentativo che prende decisioni forti e, sin dal suo avvio, si fa notare per la grande qualità della sua componente cinematografica.

In altre parole The Batman di Matt Reeves è un gran bel film, con aspirazioni cinematografiche quasi autoriali, oltre che a essere un ottimo cinecomics. A conferma del fatto che Marvel è lo studio leader per qualità media e popolarità dei suoi prodotti, ma Warner Bros sembra l'unica capace di raggiungere il tanto agognato traguardo di far entrare nel canone del cinema "serio" un film basato sui comics statunitensi.

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Più Batman che Bruce Wayne

L'aspetto più affascinante del film è come introduca il protagonista evitando la formula della sua iniziazione. Si parla a lungo della morte dei genitori di Bruce, ma non vediamo mai la scena iconica, finora quasi inevitabile, del rapinatore che spara a Thomas e strappa la collana di perle a Martha. Così come non conosciamo davvero gli inizi di questo Batman; gli allenamenti, la decisione di mascherarsi, l'allestimento della Batcaverna. Il vendicatore mascherato di Pattinson ci dà scarne informazioni su di sé attraverso la sua voce fuori campo. Nessuno lo chiama Batman, la sua presenza non è ancora stata canonizzata dalle forze di polizia di Gotham, anche se l'amicizia con Gordon (Jeffrey Wright) è già solida.

Bruce indossa il costume da due anni, si muove nelle ombre della città, tentando di fermare il crimine con i propri interventi diretti ma anche con la paura e la paranoia. Anche i civili che salva sono terrorizzati da lui. Eppure è già pieno di dubbi, tormentato: la sua azione serve davvero a qualcosa? Perché il crimine non fa che aumentare?

The Batman (2022)

01/03/2022 (en)
Crime, Mistero, Thriller,

Quando un killer prende di mira l’élite di Gotham con una serie di malvagi stratagemmi, una scia di indizi criptici spinge il più grande detective del mondo a i...

Il film non ha risposte rassicuranti da dare in merito, anzi, arriva a chiedere al suo protagonista se non sia corresponsabile della situazione in cui versa la città. Perché mascherarsi quando con i suoi averi di famiglia, in qualità di filantropo, Bruce potrebbe fare la differenza attivamente e senza nascondersi? L'eredità spirituale, materiale e psicologica della famiglia Wayne è il vero cuore del film, una sorta di tabù per il suo protagonista, che chiude l'ufficio del padre con un catenaccio, evita il più possibile di farsi vedere in pubblico (pur essendo "il principe di Gotham") e dice di essersi trasformato in "un'animale notturno".

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L'enigmista di Paul Dano e i villain di The Batman

L'analisi più acuta su questo Batman la fa il suo nemico, l'Enigmista (Paul Dano), anche lui mai presentato come un villain da comics, ma come uno di quei criminali di cui si tenta di tracciare un profilo psicologico nei popolarissimi podcast true crime. Potremmo definirlo un incel, un misantropo inserito nel tessuto sociale ma senza relazioni interpersonali, ossessionato dalla versione di sé di successo (ovvero Bruce Wayne), deciso a guidare il suo manipolo di insoddisfatti cospirazionisti a punire una città che non l'ha amato. In questo Batman, non solo l'Uomo Pipistrello è in cerca di vendetta (si va chiamare Mr Vengeance), ma anche l'Enigmista: tracciare un parallelo tra i due è semplice ed è molto indicativo di un presente in cui è la pulsione distruttrice a prevalere, vista come una purificazione.

Warner Bros.
Paul Dano in The Batman
L'enigmista

Chi invece crede nella costruzione e nel capitalismo sono gli antagonisti della generazione precedente, i malavitosi vecchio stampo come il Pinguino di Colin Farrell o il Carmine Falcone di John Turturro. Loro sostengono un sistema che dominano dall'ombra, somigliando più a CEO d'azienda che a malavitosi.

Selina Kyle (Zoë Kravitz) è nata in questo mondo sotterraneo, percorso da droghe, denaro e potere, e ha imparato a sopravviverci da randagia. Oltre ad Alfred (Andy Serkis) è lei l'unica a dimostrare solidarietà ed empatia, finendo per essere quasi la vera eroina del film, tra i pochi ad avere conservato un equilibrio mentale.

Un Batman più oscuro che mai

Bruce invece è quasi sinistro. Il film sottolinea la sua familiarità con la follia, la sua dipendenza da farmaci e sostanze dopanti, il suo sentirsi sé stesso solo nella sua versione notturna e vendicativa. Non solo: è un personaggio quasi represso, voyeuristico, che spia Selina e altri obiettivi, intrufolandosi nella loro intimità.

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La fotografia (curata dal grande Greg Fraser, che quest'anno è nominato all'Oscar per il suo lavoro su Dune) insistono su questo aspetto. Questo film è immerso nell'oscurità, illuminato da sprazzi di oro e di rosso. Le scene sono quasi sempre ambientate di notte, all'alba o al tramonto. I pochi sprazzi diurni sono grigiastri, plumbei.

La regia di Matt Reeves è sorprendente per stile e cura. Manca forse un po' di personalità, guardando a grandi nomi come David Fincher nella parte investigativa, Brian De Palma per la parte thriller e Christopher Nolan stesso per il finale gargantuesco, che cerca direttamente il confronto con la sua trilogia. Tuttavia The Batman si presenta come un noir con tocchi hard boiled molto raffinati, ricolmo di scene concepite e girate per imprimersi nella mente dello spettatore come oscuri dipinti. La scena del fumogeno rosso, quella sottosopra di Batman alla fine dell'inseguimento con Pinguino, i corpo muscoloso e cicatrizzato di Pattinson inquadrato di schiena, come sul punto di far emergere un paio di ali ricordano più gli incubi di Goya che i cinecomics più recenti.

The Batman è un film imponente che - seppur con qualche calo di ritmo e qualche concessione alla febbre da franchise - dà l'impressione di essere importante. Ambizioso, ben realizzato, capace di mettere a fuoco più o meno consciamente certe ossessioni del nostro presente, si candida già ad essere una delle miglior pellicole che vedremo in questa annata.

Commento

Voto di Cpop

94
Uno splendido inizio che riesce a trovare una sua dimensione e personalità nel canone di Batman. Matt Reeves ha fatto un lavoro eccellente, Robert Pattinson è il volto giusto per questo Batman nevrotico, sinistro, consumato dalle sue ossessioni.

Pro

  • Robert Pattinson
  • Il villain di Paul Dano
  • La regia di Matt Reeves

Contro

  • Alcune sottotrame poco sviluppate
  • -
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