Vagamondi, recensione: la fantascienza critica arriva dall'oriente

Autore: Manuel Enrico ,

Terra e Marte. La culla dell’umanità e la prima, designata casa della razza umana tra le stelle. Nella narrativa fantascientifica, questi due mondi hanno vissuto un rapporto complesso, sovente declinato nella forma di un contrasto volto all’indipendenza del Pianeta Rosso. Da Atto di Forza, pellicola mutuata dal racconto Total Recall di Dick, alla recente saga di The Expanse, questo contrasto ha visto diverse forme, sancendo questo conflitto tra i due mondi come uno degli assiomi della sci-fi. Una concezione narrativa che viene rinsaldata da Vagamondi, opera prima di Hao Jingfang.

Prima di addentrarsi all’interno di Vagamondi, andrebbe riconosciuto come il dominio anglofono della sci-fi, caposaldo nel mercato mainstream sino a pochi anni fa, abbia ceduto il passo a una maggior internazionalizzazione del genere. Seppure anche nei decenni precedenti non sono mancanti interessanti opere fantascientifiche nate lontane dagli States, la percezione della massa dei lettori era che la sci-fi fosse territorio di grandi autori americani, da Asimov a Dick, passando per Heinlein e Bradbury. Nonostante una sci-fi appassionante di scuola russa, più pragmatica e concreta rispetto alla controparte russa, e anche una nostrana visione della letteratura d’anticipazione.

Vagamondi: due mondi per un'umanità separata

In questa apertura ad altre idee di scifi si è inserito anche il mondo asiatico. Se sul piano cinematografico, fumettistico a e dell’animazione i futuri immaginari provenienti dall’Asia si son imposti in modo indiscutibile (basti pensare ad Akira o Ghost in the Shell), apparentemente la controparte letteraria ha faticato ad uscire da un ristretta cerchia di cultori per mostrare una personalità in grado di affascinare un’ampia fetta di pubblico.

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Ad alimentare questa diffusione della bellezza della sci-fi orientale è Mondadori, che in Oscar Fantastica ha pubblicato Vagamondi, accattivante reinterpretazione del classico dualismo Terra-Marte firmato da Hao Jingfang. Ricercatrice di Macroeconomia, la scrittrice cinese aveva colto l’interesse del settore, seppure qualche ritrosia, con il racconto Pechino pieghevole, vincitore dell’ambito premio Hugo. Vagamondi è il suo primo romanzo, pubblicato nel 2020, e ora giunto grazie a Mondadori nelle librerie italiane.

Nel XXII secolo, dopo un aspro conflitto che aveva contrapposte Terra e Marte, le colonie marziale hanno conquistato l’ambita indipendenza. Questa secessione ha portato alla nascita di un clima di tensione latente, una nuova guerra fredda tra i due mondi. Dopo qualche anno dalla fine conflitto, viene istituito un programma di scambio culturale, che porta alcuni giovani marziani a trasferirsi sulla Terra, mentre dei coetanei terrestri effettueranno il viaggio inverso.

Nella delegazione marziana è presente anche Luoying, giovane donna, nipote del leggendario comandante della rivolta marziana. Il suo ritorno a casa dopo l’esperienza terrestre diventa l’occasione di scoprire la verità dietro la sua selezione per questo programma di scambio, un segreto che è figlio della scomparsa misteriosa dei suoi genitori.

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Vagamondi rappresenta un interessante punto di svolta per la narrativa sci-fi. Se da un lato è innegabile l’ispirazione classica, con la contrapposizione tra Terra e colonie, dall’altro è apprezzabile il taglio moderno offerto dalla Jingfang. La sua formazione le consente di creare due dinamiche sociali antitetiche e costruite su due visioni contrapposte del rapporto tra ricchezza e individuo, fondato in modo organico sui due differenti ambienti. Dove la Terra, più ospitale, si presenta come un mondo dominato da consumismo e da un vago edonismo, il più brullo e spartano Marte ha generato una cultura più coesa, pratica e che mira a una più radicata visione collettiva.

La nuova fantascienza parla cinese?

Intrecciando le esperienze di confronto tra due mentalità radicalmente differenti con la crescita di un individuo in cerca di una risposta sulla propria famiglia, Vagamondi consente di godere di una storia che, pur con pochi slanci di vivacità, costruisce un tessuto emotivo e familiare particolarmente ricco e definito, che vive di dialoghi ispirati e di quotidiana concretezza. Merito di una scrittura che non cerca guizzi per stuzzicare l’immediata curiosità del lettore, ma che si prende ogni spazio, ogni occasione per valorizzare la storia in primis, ricompensando la paziente attesa dei lettori con un’umanità futura magnetica.

Prodotto Consigliato

Vagamondi

Vagamondi , romanzo di Hao Jenfang
 

Nuovamente, dobbiamo riconoscere il valore di avere un adattamento all’altezza della storia. Affidato a Silvia Pozzi, il racconto di Jingfang preserva una personalità narrativa impeccabile, fatta di momenti di grande fascino sul piano personale e di accurato world building. Pregevole anche l’aver parafrasato il titolo originale, Vagabonds, avvicinandolo al senso stesso del racconto, presentando al pubblico italiano il più coinvolgente Vagamondi.

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Con Vagamondi, Oscar Fantastica prosegue la sua apertura a una fantascienza diversa, tanto contemporanea quanto legata alla radice critica della narrativa d’anticipazione.

Commento

cpop.it

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XXII SECOLO. AL TERMINE DI UN LUNGO CONFLITTO le colonie marziane si separano dalla Terra, dando inizio a una nuova guerra fredda, con una cortina di ferro interplanetaria. Decenni dopo una delegazione di giovani marziani, tra cui Luoying, la nipote del governatore di Marte, viene inviata a vivere sulla Terra, nella speranza di ricostruire un dialogo. Cinque anni più tardi Luoying e gli altri delegati tornano a casa, ma sentono di non appartenere più né al loro pianeta né alla Terra. Mentre la prospettiva di un conflitto spaziale diventa ogni giorno più realistica, Luoying tenta di comprendere il progetto di suo nonno per Marte e quale ruolo avrà lei stessa nel futuro che vede dispiegarsi davanti a sé.

Pro

  • Visione lucida di due società antitetiche
  • Opera di world building pregevole
  • Adattamento italiano ammirevole

Contro

  • Adatta a un pubblico paziente
  • -
  • -
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