Zeroventi - Nadine e Davide, recensione: innamorarsi a Venezia

Autore: Manuel Enrico ,

Secondo la scienza, per innamorarsi bastano 0.20 secondi. Una frazione di tempo infinitesimale rispetto a un’intera esistenza, ma se vogliamo credere a questa teoria tutto si decide in quello che nei nostri ricordi spesso diventa l’infinito momento perfetto. Tralasciando per un attimo la scienza e rientrando nel mondo della narrativa a fumetti, 0.20 diventa Zeroventi, fumetto realizzato da Matteo Bussola e Emilio Pilliu che Einaudi Editore ha scelto per tenere arricchire la sua linea editoria Stile Libero.

Per Einaudi, Matteo Bussola è stato sinora uno scrittore, grazie alla pubblicazione  di libri che hanno portato alla conoscenza del pubblico tanto scorci personali della vita di Matteo, quanto la sua visione su temi di quotidiana importanza, sino alla nascita di romanzi. Zeroventi mantiene la cifra emotiva della narrativa di Bussola, portandola in un contesto in cui l’autore veronese ha una certa esperienza: il fumetto. O meglio, il manga, genere caro a Bussola, considerato che Zeroventi ha una matrice stilistica volutamente vicini al mondo dei fumetti asiatici.

Zeroventi: colpo di fulmine a Venezia

Una scelta stilistica che ha posto Zeroventi al centro dell’attenzione. Nella percezione comune, il manga ha dei tratti stilistici specifici, in primis il tradizionale senso di lettura, speculare rispetto a quella occidentale. Tralasciando la classificazione di generi e sottogeneri della produzione manga, da shonen a yosei e simili, la ricchezza della nona arte nipponica è portatrice anche di una specificità visiva e tematica, che ha avuto un’influenza evidente in autori occidentali contemporanei, che hanno adattato alcuni degli stilemi tipici del manga all’interno del proprio stile. A parere di chi scrive, manga non è più solamente una categorizzazione editoriale, quanto un approccio autoriale, specialmente emotivo, che consente di cogliere essenze e peculiarità del genere per renderle centrali nel racconto di una storia. Sotto questo aspetto, Zeroventi è un manga a tutti gli effetti.

Einaudi Editore
Zeroventi

Se è vero che ci si innamora in 0.20 secondi, più lunga pare essere l’elaborazione della fine di un amore. Davide lo scopre quando viene lasciato da Giulia, dopo che la speranza di una vita assieme viene nuovamente sacrificata in nome di un piano perfetto che l’uomo segue con una maniacale dedizione. Un’osservanza talmente ferrea che diventa una prigione per Giulia, che decide di terminare la relazione alla soglia di un viaggio a Venezia, dono della madre di Davide, paziente oncologica che vede nella felicità del figlio e della compagna la sua forza vitale.

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Nel timore di dare un dolore alla madre, Davide nasconde la fine della sua relazione e parte ugualmente per Venezia, con un obiettivo: trovare il modo di costruire una felicità di coppia posticcia. Un compito arduo, che lo spinge a rivolgersi a una ragazza incontrata casualmente a Venezia, che per la sua somiglianza a Giulia potrebbe essere perfetta per uno scatto ingannevole da inviare alla madre. E qui, tornano quei 0.20 secondi, quel fulmine improvviso che può cambiare la rotta di un’esistenza.

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Quando Davide chiede a Nadine di partecipare a questo inganno a fin di bene ignora che anche la ragazza sia partita con il suo stesso intento, sopravvivere alla fine di un amore sbagliato. Venezia dovrebbe essere nella sua idea un punto di ripartenza, vissuto inizialmente come una ripicca nei confronti dell’uomo che la ha lasciata, bruscamente, adducendo come scusa il fatto che Nadine deve ‘imparare a salvarsi da sola’. Nonostante un’esuberanza travolgente, Nadine patisce il distacco, l’indifferenza dell’ex che è un’ennesima coltellata al cuore.

Due anime in ambasce, Davide e Nadine, che nello scenario di Venezia, città romantica per eccellenza, si incrociano in quello che sembra un caso, ma che potrebbe invece rivelarsi il punto di svolta della loro vita.

Due anime in cerca di una nuova occasione

Zeroventi non si limita a intessere la storia di un amore, ma si focalizza anche su aspetti intimi dei personaggi che rispecchiano difficoltà quotidiane. L’ossessione di Davide per il suo piano perfetto e il senso di protezione per la madre malata non sono semplici spunti narrativi, ma echeggiano situazioni concrete, si fondano su un realismo percepibile, nei dialoghi e nelle motivazioni intime che animano il personaggio. Un tratto di veridicità che si ritrova anche in Nadine, che risulta ancora più concreta nella sua ossessione per l’apparenza e l’immagine, quasi che la propria identità nasca come riflesso della percezione altrui. La sua volontà di costruire una felicità digitale, artificiosa è segno di questa sua fragilità intima, contrapposta alla spavalda intraprendenza con cui si muove per le calli veneziane.

Prodotto Consigliato

Zeroventi. Nadine e Davide (Vol. 1)

Zeroventi. Nadine e Davide (Vol. 1)

Due finzioni, a ben vedere, radicalmente differenti nella motivazione, ma ugualmente corazze con cui Davide e Nadine cercano di proteggersi dall’accettazione di una realtà che esula dalle loro speranze, incapaci, all’apparenza, di trovare una nuova rotta. L’impostazione della storia, che presenta i due protagonisti separatamente arrivando al loro primo incontro sul ponte di Rialto, consente di assimilare questi due mondi separati che entrano in contatto, passando dall’aspetto di romantica malinconia a una più vivace narrazione, in cui la città lagunare diventa il teatro di una dinamica caccia all’uomo.

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E qui, il senso di manga assume una valenza ancora più intensa. Non solo per la trattazione umorale dei personaggi, ma grazie alla creazione di situazioni che risentono della tradizione del genere, con la presenza di momenti esilaranti contrapposti ad altri più pacati e introspettivi, che offrono a Pilliu l’occasione di inserire elementi tipici del fumetto nipponico. Leviamoci subito il dubbio: non si tratta di forzature che creano un semplice effetto di citazionismo sterile.

Se Bussola interpreta con sensibilità e umorismo la presenza di personaggi secondari come i gondolieri e l’inconsapevole piccolo Cupido della storia, non meno attenta è la cura con cui Pilliu ritrae queste figure come un mangaka, giocando con espressioni esagerate e ritraendoli in pose tipiche del manga. La sinergia tra racconto e interpretazione visiva è immediata, percepibile, consentendo a Bussola e Pilliu di utilizzare la grammatica visiva del manga per raccontare questa avventurare lagunare in modo spontaneo e autentico. Ed è estremamente divertente vedere un gondoliere dal look manga invocare lo spirito di Elvis in dialetto veneto, un tratto ricorrente all’interno di Zeroventi che esalta la naturalezza con cui i due autori hanno reso questa storia appassionante.

Einaudi Editore
Zeroventi

Nadine e Davide, primo volume di Zeroventi, è un esperimento per Einaudi, che accoglie nella sua linea Stile Libero la narrativa manga, firmata da due autori nostrani. Un primo passo incoraggiante, che mostra una padronanza dei linguaggi coinvolti e che si presta a essere sia una punto di approdo per cultori del genere che un invito a neofiti del fumetto e del manga a esplorare un diverso contesto emotivo, grazie a una storia che è essenzialmente un racconto di vita autentica.

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Commento

cpop.it

80

Nadine e Davide, primo volume di Zeroventi, è un esperimento per Einaudi, che accoglie nella sua linea Stile Libero la narrativa manga, firmata da due autori nostrani. Un primo passo incoraggiante, che mostra una padronanza dei linguaggi coinvolti e che si presta a essere sia una punto di approdo per cultori del genere che un invito a neofiti del fumetto e del manga a esplorare un diverso contesto emotivo, grazie a una storia che è essenzialmente un racconto di vita autentica.

Pro

  • Storia emotivamente ben calibrata
  • Racconto visivo personale e appassionante
  • Personaggi ben ideati

Contro

  • Rifilatura delle pagine non ottimale
  • -
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