Save the date: 1° giugno.
9-1-1: Lone Star arriva in prima visione assoluta su FOX a partire dal 1° giugno. Ed è uno di quegli appuntamenti a cui gli appassionati di serie TV davvero non dovrebbero mancare.
Lo spin-off di #9-1-1 porta la firma di Ryan Murphy, Brad Falchuk e Tim Minear, già creatori della serie originale, e non è incentrato su un personaggio che già conosciamo, bensì sulla stessa formula. Siamo di fronte a una sorta di franchise in stile C.S.I., e vi basterà l'episodio pilota per capire che l'allievo rischia di superare il maestro...
9-1-1: Lone Star, un approccio differente
L'impianto narrativo non cambia: il numero d'emergenza unico degli Stati Uniti, 911, riceve una chiamata d'emergenza, e invia le squadre di vigili del fuoco, paramedici e polizia sul luogo in cui qualcuno si trova in difficoltà.
Stavolta, però, è il punto di vista a cambiare: se nella serie originale era la voce di Abby Clark (Connie Britton, pronta a tornare per la stagione 3) ad aprire la narrazione e a raccontarci l'emergenza dall'inizio fino al momento in cui intervenivano i soccorsi, il ruolo di nostra guida nello spin-off è stato affidato al Capitano Owen Strand (Rob Lowe), a capo della squadra 126 di Austin, Texas.
Se non v’innamorate istantaneamente di lui - istantaneamente - non avete riconosciuto al volo un vero "personaggione". Poco male. Ci arriverete comunque in seguito, garantito.
Non voglio anticiparvi nulla, se non che il Capitano Strand ha una vita personale complicata, un passato drammatico (New York, 11 settembre) e un'invidiabile routine per la skincare. Basta. Mi fermo qui.
Sappiate però che la sua guida nel nuovo universo narrativo di 9-1-1 farà la differenza. Perché vi conquisterà al punto che sarete pronti a seguirlo in qualsiasi avventura.
La squadra del riscatto
Il resto della squadra è appositamente costruito per rappresentare tutto ciò che l'America di oggi fa rientrare nell'odioso concetto di politically correct: un gruppo di outsider, di emarginati, di agenti "problematici" che Strand si va personalmente a cercare in tutto il Paese per costruire la migliore squadra possibile. Ovvero, l'unica squadra in cui ogni singolo elemento è pronto a morire per salvare uno sconosciuto.
Anche in questo caso non voglio anticiparvi troppo, perciò mi limito a presentarveli: Judd Ryder (l'ex Hoyt di True Blood, Jim Parrack) è sposato con Grace (Sierra Aylina McClain), operatrice del 911; Marjan Marwani (Natacha Karam) è campionessa indiscussa di insubordinazione: segue il suo istinto, anziché gli ordini... E Strand l'ha voluta proprio per questo; Paul Strickland (Brian Michael Smith) sa meglio di chiunque altro cosa sia la discriminazione e T.K. (Ronen Rubinstein) è l'agente con il modello più impegnativo nella storia: è il figlio di Strand.
E poi, naturalmente, c'è lei. Il capo dei paramedici della cittadina in cui opera la squadra 126. Michelle Blake (una straordinaria Liv Tyler), che salva vite, lavora nel volontariato nel tempo libero e conduce una battaglia personale che la porta spesso a farsi arrestare.
Per il momento vi dovrà bastare: li conoscerete meglio con i vostri occhi all'arrivo di 9-1-1: Lone Star, e so già che vi spingeranno a seguirli. Ancora e ancora.
L'America degli eroi quotidiani
In 9-1-1: Lone Star (stella solitaria, non a caso: il punto di vista nel nostro eroe, Owen Strand, è il nostro stesso punto di vista) c'è tutto il mondo di oggi.
Ci sono le ferite aperte di un'America che si confronta con un passato doloroso, con un presente ancora troppo ancorato a una discriminazione che sarebbe dovuta sparire da tempo, e con un futuro incerto, per tutti. Soprattutto di questi tempi.
Gli eroi quotidiani di questa America non sono supereroi, sono persone eccezionali... E piene di difetti. Bevono, prendono pillole, perseguitano i loro nemici, si lasciano andare agli eccessi d'ira e hanno un punto di vista non oggettivo su ogni cosa. Per fortuna, aggiungo io. Perché è questo che 9-1-1: Lone Star vuole dirci fin dal primo istante: per fare la scelta migliore non bisogna necessariamente essere qualcuno che fa sempre e solo le scelte migliori, per sé, in ogni momento della vita.
Come in 9-1-1, quello di vigile del fuoco, paramedico, poliziotto od operatore del 911 è un lavoro. E questo dev'essere sempre ben chiaro. Un lavoro che, a differenza di molti altri, determina il futuro di molte persone.
In Lone Star - così come in 9-1-1 - questo non li rende ancora più eroici, al contrario: li rende ancora più imperfettamente, straordinariamente, incredibilmente umani.
Date loro una chance: non ve ne pentirete.
Dal 1° giugno ogni lunedì alle 21.00 su FOX.
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