Alien Romulus: il regista spiega l'importanza di Rook

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Autore: Manuel Enrico ,

Tenendo fede alla tradizione di Alien, anche in Alien: Romulus la figura dell'androide, o persona artificiale come direbbe Bishop, riveste un ruolo centrale. Il regista del film, Fede Alvarez, ha voluto spiegare come il sintetico Rook abbia legami più stretti di quanto il pubblico possa inizialmente aspettarsi con gli eventi del film originale del 1979.

Ambientato tra gli eventi del primo Alien e Aliens - Scontro Finale, il nuovo capitolo della saga racconta la storia di un gruppo di giovani ambiziosi residenti di un mondo coloniale che sperano che una rapina su una stazione spaziale abbandonata possa dare loro la possibilità di fuggire verso una vita migliore. Tuttavia, ciò che li attende a bordo è uno dei segreti più oscuri della Weyland-Yutani, dormiente ma mortale come sempre.

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Cosa unisce Rook e Ash?

Durante un'intervista con Entertainment Weekly, Alvarez ha approfondito la storia della stazione spaziale abbandonata per spiegare come l'androide trovato dai giovani protagonisti si ricolleghi al passato della saga.

Partendo dall'evidente somiglianza di Rook con il subdolo androide Ash, interpretato da Ian Holm nel primo Alien, per stabilire che appartengono allo stesso modello, il regista ha dichiarato che, sebbene la sua personalità possa differire, la sua connessione con il mainframe Mother gli conferisce la stessa conoscenza e le stesse priorità del precedente androide.

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Ha lo stesso aspetto, ma un atteggiamento diverso. Rook e Ash hanno le stesse conoscenze perché tutto proviene da Mother. È un androide diverso, ma è la stessa coscienza di Mother che si è trasferita da un androide all'altro.

Il ruolo degli androidi in Alien

Sebbene al centro della saga di Alien la prima minaccia siano gli xenomorfi, è innegabile che in diversi capitoli del franchise gli androidi siano stati ugualmente pericolosi per gli umani. Nel film originale, Ash si trasforma da un normale membro dell'equipaggio della Nostromo in un freddo e insensibile esecutore della volontà della compagnia, a prescindere dalla sicurezza dei suoi "colleghi". Non meno letale è stato David, il sintetico interpretato da Michael Fassbeneder in Prometheus e Alien: Covenant, che è considerabile uno dei creatori degli xenomorfi affrontati in seguito dall'umanità.

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Tuttavia non tutti gli androidi della saga sono da considerarsi dei pericoli, come dimostrato in Alien: Romulus da Andy (David Jonsson), che lotta contro le direttive predominanti della Weyland-Yutani. Anche Bishop (Lance Henriksen), che ha l'aspetto del fondatore dell'azienda, segue le priorità della compagnia, ma, pur essendo soggetto alla comprensibile diffidenza di Ripley, antepone la priorità alla sicurezza dei suoi compagni umani alla missione insita nella sua programmazione. Allo stesso modo, Call (Winona Ryder) in Alien: La clonazione ha condotto una campagna contro i tentativi dell'USM di far rivivere lo Xenomorfo, persino in un'epoca in cui i sintetici erano ampiamente emarginati a causa di un devastante conflitto.

L’aggiunta di Rook è una piacevole sorpresa, al di là della sua somiglianza un po' controversa con Holm, poiché il suo scopo rappresenta un ottimo contraltare al ruolo di Andy nella storia di Alien: Romulus. Inoltre, con Rook legato a Ash non solo per l’aspetto, la sua inclusione rappresenta ancora una volta la personificazione perfetta della minaccia schiacciante della Weyland-Yutani, sempre in agguato sullo sfondo e determinata a trarre profitto, indipendentemente dal numero di vittime.

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