Aspettando Domino: i film di spionaggio da rivedere, da 007 a I tre giorni del Condor

Autore: Emanuele Zambon ,

Da sempre al cinema danno forma al concetto di azione, lavorando sugli intrighi politici, traggono linfa vitale dalle fitte trame del doppiogioco, dalle schermaglie psicologiche e dalla tensione nervosa, presente sempre in dose più che generosa. Il filone degli spy movie si caratterizza per alcuni inconfondibili attributi: protagonisti di cui sappiamo poco o nulla, immancabili colpi di scena, continui switch di location e l'impressione che niente sia davvero come sembra.

Non fa eccezione Domino, l'atteso nuovo film diretto da Brian de Palma (autore, tra gli altri, del primo Mission: Impossible) che vede protagonista Nikolaj Coster-Waldau, il Jaime Lannister della serie TV ​Game Of Thrones.

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La pellicola, attesa nelle sale italiane l'11 luglio, è segnata da un clima di terrore e sospetti. Le vicende seguono Christian, un poliziotto di Copenaghen, impegnato a far luce sull'omicidio di un collega per mano di Imran, braccio armato dell'ISIS. A caccia del killer, Christian e una collega poliziotta finiscono travolti in un frenetico inseguimento in cui è coinvolto anche un agente doppiogiochista della CIA, intenzionato a manovrare Imran come pedina per incastrare altri membri dell'ISIS. Presto il protagonista si ritroverà in una corsa contro il tempo per sopravvivere e fare giustizia.

Eagle Pictures
Una scena del film Domino

Aspettando Domino: i migliori film di spionaggio del cinema

Basterà aspettare davvero poco per vedere che conseguenze avrà in sala l'effetto Domino di De Palma, film che mette in relazione eventi e personaggi (solo) apparentemente senza connessione, in cui i confini tra bene e male appaiono sfumati da zone d'ombra.

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Aspettando la pellicola che annovera nel cast anche Carice van Houten e Guy Pearce, ecco una rassegna dei migliori film di spionaggio della storia del cinema. La lista ruota attorno a uomini che sapevano troppo, spie colte da amnesia, talpe insospettabili, metodici agenti e doppiozero con licenza di tombeur de femmes, oltre che d'uccidere. 

Spy movie: i classici, da Notorious a I tre giorni del Condor

Paramount Pictures
Robert Redford nel film

Se si parla di thriller spionistici, è impossibile non citare due grandi maestri del passato come Alfred Hitchcock e Fritz Lang. Il re del brivido ci ha regalato un classico spy come Intrigo internazionale, in cui l'everyman Cary Grant si ritrova risucchiato per errore in un mortale gioco di agenti segreti e criminali, tra biplani killer e fughe mozzafiato sul monte Rushmore. Il capolavoro del genere a firma Hitchcock resta però Notorious - L'amante perduta, in cui il feticcio Cary Grant è logorato dalla dolorosa scelta di sacrificare il grande amore per il dovere. Andrà a caccia di nazisti in Brasile, aiutato da un'affascinante Ingrid Bergman. Qui Hitchcock dosa la tensione con maestria, stringe in modo vertiginoso la macchina da presa sui volti degli antagonisti e confeziona un'indimenticabile parabola amorosa mascherata da spy movie.

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Due anni prima di uno dei must di Hitchcock uscì nelle sale Il prigioniero del terrore, splendida messa in scena della paranoia firmata Fritz Lang, geniale nel mescolare sedute spiritiche, uccisioni e lo spauracchio della Grande Guerra. Il film, tratto dall'omonimo libro di Graham Greene (pubblicato in Italia con il titolo "Quinta colonna"), vede un uomo affetto da turbe psichiche al centro di un'intricata spy story.

Va' e uccidi, del 1962, ci consegna invece un Frank Sinatra nell'inedito ruolo di un maggiore di ritorno dalla Guerra in Corea implicato in una torbida vicenda che ruota attorno alla tecnica del lavaggio del cervello. Dello straordinario film diretto da John Frankenheimer esiste anche il remake, The Manchurian Candidate, con alla regia Jonathan Demme e interpretato da Denzel Washington.

Se di capolavori del genere parliamo, allora è impossibile non citare una delle vette dello spionaggio anni '70: I tre giorni del Condor. Più che uno spy movie classico, il film diretto da Sydney Pollack si distingue come thriller politico teso, sorretto da un fenomenale Robert Redford, il quale veste i panni di un operativo della CIA che scampa al massacro della propria sezione ad opera di un commando. Solo, in preda alla paranoia, l'uomo scoprirà un complotto all'interno dell'intelligence statunitense mirato a far scoppiare un conflitto in Medio Oriente.

Dal romanzo al film: da John Le Carré a Ian Fleming

MGM
Sean Connery in Licenza di uccidere

Il filone spionistico, prima che sul grande schermo, riscuote un clamoroso successo su carta. Merito dei best seller di alcuni dei più apprezzati romanzieri d'azione del Novecento come Ian Fleming, il papà di James Bond. A lui si deve quell'idea dell'agente segreto come sinonimo di avventura, esotismo e lusso sfrenato. Tra le pellicole più celebrate di 007 - la classifica dal film peggiore al migliore la trovate QUI - vi sono titoli come Agente 007 - Missione Goldfinger, La spia che mi amava, Casino Royale e Skyfall. All'opposto dello stile spumeggiante di Fleming troviamo invece Len Deighton, la cui spia Harry Palmer è assai meno agitata (e non mescolata) del collega dell'MI6, e per questo decisamente più aderente alla realtà. Ipcress, il film del 1965 con Michael Caine, è lo splendido adattamento cinematografico delle avventure dell'agente segreto del SIS.

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Nel novero degli scrittori spy meritano poi un posto lo "sciacallo" Robert Ludlum, autore di una trilogia letteraria da cui è stata poi tratta la saga di Jason Bourne, il killer smemorato col volto di Matt Damon. Col primo film, The Bourne Identity, il filone spionistico si è completamente rinnovato, adeguandosi definitivamente agli stilemi dell'action moderno (montaggio serrato, ritmo impressionante, combattimenti iperrealistici), con conseguenza del definitivo tramonto del patinato e fumettistico James Bond, che non a caso di lì a poco verrà completamente rivisitato e affidato alle cure di Daniel Craig.

Tra gli esperti del genere vanno menzionati anche Clive Cussler (la serie di successo sul maggiore Dirk Pitt mescola di fatto Indiana Jones e 007), Craig Thomas e Tom Clancy, dalla cui immaginazione e rilettura della Guerra Fredda sono nati cult come Caccia a Ottobre Rosso (John McTiernan in regia e Sean Connery protagonista), Giochi di potere e Sotto il segno del pericolo, entrambi interpretati da Harrison Ford nel ruolo dell'analista della CIA Jack Ryan.

Il romanziere più prolifico sia in campo letterario che cinematografico è senza dubbio John Le Carré, il last but not least di questa carrellata. Dalle sue celebrate opere sono stati tratti titoli come La spia che venne dal freddo (Richard Burton nei panni di un agente dei servizi segreti britannici inviato in missione in Germania con l'obiettivo di eliminare un pericoloso avversario, l'uomo scoprirà però di essere stato tradito dalla sua stessa sezione), Il sarto di Panama, La talpa - ottima prova di Gary Oldman - e La spia - A Most Wanted Man, l'ultimo film girato dal compianto Philip Seymour Hoffman.

Spie moderne: Nikita, Argo, Kingsman

A partire dagli anni '80 il genere spy ha conosciuto alti e bassi, alternando parentesi iperboliche (la rivelazione Nikita, girl power ante litteram a firma Luc Besson) a qualche - pochi per fortuna - passaggi a vuoto, vedi il recente Allied - Un'ombra nascosta.

Tra le pellicole da riscoprire, Senza via di scampo rappresenta davvero un must per come riesce a condensare la tensione fino allo spasmodico finale che costringe lo spettatore a tenere il fiato sospeso per seguire l'odissea di un Kevin Costner - affascinante nella divisa della Marina degli Stati Uniti - incastrato in un triangolo amoroso che rischia di trasformarsi in una questione di Stato, nel pieno clima della Guerra Fredda. Finale a sorpresa per questo remake del 1987 diretto con maestria da Roger Donaldson, in cui un giovane Luca Ward presta per la prima volta la voce a Costner.

Su lune di miele, valigie e Mossad si concentra invece Frantic di Roman Polański, mentre Leonardo DiCaprio opera in Medio Oriente nel verboso (e per nulla eccezionale) Nessuna Verità. Gli anni Duemila ci consegnano due pellicole di spessore, entrambe ambientate negli anni '70: se Munich di Steven Spielberg ripercorre ciò che avvenne dopo la strage alle Olimpiadi di Monaco del '72 per mano di una cellula di Settembre Nero, Argo di Ben Affleck è una snervante corsa contro il tempo nel mezzo della rivoluzione iraniana guidata dall'Ayatollah Khomeyni, in un clima di terrore e ostilità verso il nemico numero uno, ovvero gli USA.

Giocano alle spie anche Brad Pitt e Robert Redford nell'intrigante Spy Game, si divertono come matti Henry Cavill, Armie Hammer e Alicia Vikander nella frizzante avventura all'italiana Operazione U.N.C.L.E. di Guy Ritchie, è una dura a morire Charlize Theron nel rocambolesco e pop Atomica Bionda. Tra le pellicole a tema più riuscite degli ultimi anni troviamo i due capitoli di Kingsman, parodia sul secret service con protagonisti Taron Egerton, Colin Firth e Mark Strong. Un concentrato di riferimenti alla Tavola Rotonda e strizzate d'occhio a 007 dal taglio semiserio.

Spie come il vino: il caso di Mission: Impossible

Paramount Pictures
Tom Cruise nel primo film del '96

Più invecchia, più Ethan Hunt affascina: un primo capitolo raffinato e avvincente, un sequel pirotecnico, un terzo film così così. Poi la rinascita, Con Protocollo fantasma e quella scalata mozzafiato al Burj Khalifa, superata dall'Airbus al volo (un po' come Fantozzi ma con un cargo in decollo al posto del bus) di Rogue Nation. Infine l'ultimo, esaltante, Fallout, che alterna azione e riflessione, pesca dal privato di Hunt e si avvale di un ex Superman baffuto (Cavill) mai così odioso sul grande schermo. 

Tom Cruise è il re di un genere, a cui ha dato e continua a dare molto, con quelle spericolate acrobazie effettuate senza l'ausilio degli stuntman, alzando continuamente l'asticella del rischio. La sua prossima missione, se deciderà di accettarla, sarà quella di regalarci un film più completo e perfetto del sesto capitolo della saga di Mission: Impossible. Questo speciale spy si autodistruggerà entro 5 secondi...

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