Brie Larson racconta come è stata scelta per Capitan Marvel

Il ruolo di Captain Marvel è certo uno dei più ambiti, e sappiamo tutti chi è stato ad ottenerlo. Ma com'è andata esattamente? Come ha fatto Brie Larson a diventare Captain Marvel?

Autore: Laura Silvestri ,

Nel 2019 abbiamo visto per la prima volta in carne e ossa sul grande schermo il personaggio di Carol Danvers a.k.a. Captain Marvel nell'origin movie del MCU con protagonista Brie Larson.

Quello che non sappiamo però, è come l'attrice abbia ottenuto il ruolo della celebre supereroina . E siccome i meccanismi di casting sono tra gli argomenti più interessanti nel campo dell'intrattenimento (dopotutto, si è parlato per mesi di quale attrice avrebbe potuto avere la parte di Captain Marvel), la stessa Larson ci racconta com'è andata in un video realizzato per il suo canale YouTube.

"I ruoli che non ho ottenuto pt. 2", si intitola il video in questione, dove l'attrice parla, come fatto in precedenza nella prima parte, delle sue varie audizioni - tra le quali vi potrebbe sorprendere scoprire che figurano anche altre pellicole del MCU come Iron Man 2 e Thor -, e nel quale Larson si dilunga a raccontare come invece sia avvenuto il processo di casting per la parte che le avrebbe svoltato la carriera (nonostante l'Oscar già vinto per Room).

Per Captain Marvel, ricordo di aver ricevuto una chiamata mentre stavo girando Kong: Skull Island. Mi hanno detto 'Marvel sarebbe interessata a vederti nei panni di Captain Marvel'.

Afferma l'attrice all''incirca verso la metà del video.

Al che io risposi 'No, non se ne parla, non posso farlo. Troppa ansia. Non credo che potrei gestirlo'. Così ho detto al mio team di rifiutare, e loro 'Ok, certo'. 

Ma a quanto pare non è andata così, perché Marvel chiamò altre due volte...

Il fatto è che ogni volta che dicevo 'No, guardate, sono troppo introversa, è qualcosa di troppo grande per me', e credevo che il mio team avesse riferito, in realtà non lo aveva mai fatto. Credo abbiano pensato che invece ne sarei stata in grado".

Larson continua, spiegando di essere "pessima con il multitasking", perciò se in un dato momento sta già lavorando a un film, ed è già calata nel ruolo che sta interpretando, ha difficoltà a fare altro, come registrare da sé degli eventuali provini ("Un lavoro alla volta", ribadisce).

Così alla fine, di comune accordo con i Marvel Sudios, ha deciso di incontrare direttamente Feige e compagnia una volta terminate le riprese del film a cui stava lavorando.

Mi hanno presentato il pitch, fatto vedere una prima versione del costume. Mi ha davvero toccato quello di cui stavano parlando, quello che stavano cercando di fare. Mi è sembrato davvero progressista. 

Osserva l'attrice, e continua:

Ero davvero sorpresa dal modo in cui parlavano di femminismo, dal modo in cui lo stavano trattando. Sceneggiatura al femminile, (parte della) regia al femminile [Anna Boden, co-regista della pellicola assieme a Ryan Fleck]. Ci sarebbero state quante più voci femminili possibili. Così ho chiesto di poterli incontrare, per capire meglio la storia.

Non era la fama che cercava, spiega Larson, ma una storia con un messaggio in cui avrebbe potuto credere. E incontrati gli sceneggiatori, la ragazza si è convinta ad accettare.

È stato fantastico, ho amato tutto ciò che avevano da dirmi. Ero così elettrizzata! E ricordo di essere andata a casa pensando 'Oddio, lo farò davvero!'. E poco dopo, ero lì, nel mio salotto, un'attrice allo sbaraglio e ancora senza un centesimo, e fissavo la mia libreria da due soldi che avevo preso da Salvation Army, mentre mi continuavo a ripetere 'Lo sto facendo!'. E ho accettato.

E così, al San Diego Comic-Con del 2016...

 

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