Bryan Singer accusato di altre violenze su minori: 'Vogliono sfruttare il successo di Bohemian Rhapsody'

Autore: Rina Zamarra ,

Bryan Singer è finito nuovamente nell’occhio del ciclone. Questa volta il regista dovrà rispondere alle accuse di molestie pubblicate da The Atlantic. Come forse sapete, Singer ha già dovuto affrontare due accusatori. Nel 2014, l’attore e modello Michael Egan intentò una causa civile contro Singer, dichiarando di essere stato costretto a fare sesso con lui durante dei party in California e alle Hawaii. La causa è finita in un nulla di fatto e lo stesso Egan ha abbandonato la questione.

Tre anni più tardi, la storia si è ripetuta. Questa volta ad accusarlo è stato Cesar Sanchez-Guzman, che ha presentato una denuncia a pochi giorni dall’annuncio del licenziamento di Singer come regista di Bohemian Rhapsody. Secondo l’accusa, Singer avrebbe costretto il ragazzo ad avere un rapporto sessuale con lui nel 2003. All’epoca dei fatti, la presunta vittima aveva 17 anni.

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Singer ha sempre negato tutte le accuse e secondo Deadline il processo Singer- Guzman potrebbe ancora andare in porto.

Le nuove accuse contro Singer

Proprio nel momento del successo del biopic sui Queen (Singer compare come regista del film nonostante il licenziamento), parlano nuove presunte vittime. I due autori dell’articolo contro il regista sostengono di averci lavorato per un anno e di aver sentito più di 50 fonti informate sui fatti.

Nell’articolo alcuni uomini hanno descritto dei rapporti non esattamente consensuali. Tre di questi hanno preferito rimanere anonimi. All’epoca dei fatti erano tutti minorenni e tratteggiano un ritratto di Singer come di un uomo che amava organizzare party e festini e circondarsi di ragazzi molto giovani. Secondo la ricostruzione, il regista non agiva da solo ma aveva una rete di amici disposti a presentargli nuovi ragazzi.

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Alcuni hanno raccontato di essere stati sedotti altri di essere stati stuprati. Tutti gli intervistati hanno comunque fatto riferimento a uno stato di malessere (depressione e abuso di sostanze stupefacenti) dopo gli episodi.

Uno solo degli intervistati ha deciso di metterci la faccia. Si tratta di Victor Valdovinos. L’uomo ha dichiarato di essere stato abusato da Singer sul set del film L’allievo. Siamo nel 1997, il regista era al suo terzo film e secondo il racconto avrebbe molestato l’allora 13enne Valdovinos sul set:

Ero un pezzo di ghiaccio… È tornato tutto il giorno nello spogliatoio per molestarmi.

Singer ha rigettato tutte le nuove accuse e ha rilasciato una dichiarazione, affermando che l’articolo di The Atlantic rientra nella categoria del “giornalismo vendetta”. Il regista ha fatto riferimento a quanto già accaduto con Esquire che bloccò la pubblicazione di un articolo dello stesso tono dopo un suo post. Secondo Singer, l’articolo era opera di un giornalista omofobo ossessionato da lui:

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Ciò [la decisione di Esquire di non pubblicare il pezzo] non ha impedito a questo giornalista di vendere l’articolo a The Atlantic. È triste che The Atlantic si pieghi a questo basso livello di integrità giornalistica. Ancora una volta, sono costretto a ribadire che questa storia rievoca accuse fasulle lanciate da individui disposti a mentire per denaro o per fama.

L’attore sostiene con forza che il pezzo sia stato pubblicato proprio in questo momento per approfittare del successo di Bohemian Rhapsody. E voi cosa ne pensate? Credete a Singer?

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