Il grosso e il secco, il burbero e il guascone, il braccio e la mente, il bonaccione e lo scaltro. Bud Spencer e Terence Hill sono complementari. Carlo Pedersoli e Mario Girotti sono una delle coppie cinematografiche più amate del grande schermo, osannati da una intera generazione di ragazzi che oggi sono padri e tramandano la tradizione di cazzotti e ceffoni, birra e salsicce ai loro figli e nipoti, che si divertono come allora davanti a quelle avventure così action e comiche che hanno formato il nostro cinema di genere.
"Siamo l'unica coppia a non aver mai litigato", ha detto Terence quando Bud se n'è andato, a 86 anni. Noi gli saremo sempre grati e continuiamo a nutrire il nostro spirito con i loro film superpop: ecco una classifica dei migliori dieci, assolutamente personale e arbitraria e senza tenere conto delle sortite in solitaria.
- Dio perdona... io no!
- ...più forte ragazzi!
- Io sto con gli ippopotami
- Non c'è due senza quattro
- Chi trova un amico trova un tesoro
- Nati con la camicia
- Pari e dispari
- I due superpiedi quasi piatti
- Lo chiamavano Trinità...
- ...altrimenti ci arrabbiamo!
#Dio perdona... io no!
È il primo film della coppia, diretto da Giuseppe Colizzi nel 1967 e capitolo d'apertura di una trilogia completata da I quattro dell'Ave Maria (1968) e La collina degli stivali (1969). I due avevano già fatto altri western, e questo di Colizzi, decisamente cupo e violento nel set rurale di Almeria in Spagna, comincia a incassare come i futuri exploit al botteghino. Hill, nei panni del pistolero gambler Cat Stevens, è un po' più cattivo, freddo e duro del solito, e persino l'Earp di Spencer usa la pistola invece delle mani per sgominare il villain Bill Sant'Antonio, interpretato dal grande Frank Wolff.
Girotti ha rivelato che la parte del gatto era stata scritta per Peter Martell, ma quando lo sfortunato Pietro Martellanzo (questo il vero nome dell'attore, scomparso nel 2010) si ruppe un piede durante una litigata con la fidanzata, il ruolo finì a lui su suggerimento del produttore Manolo Bolognini. È un film da vedere – pure per il doppiaggio straniante di Hill: la sua voce non è quella di Pino Locchi ma di Sergio Graziani – perché fotografa un preciso momento storico: quello che fa nascere la loro figura filmica, la simbiosi e la magica alchimia che verrà con la transizione dagli spaghetti western alle commedie.
Scena cult: la scazzottata appena usciti dall'acqua (la prima che girarono insieme nella loro carriera) con Bud che sfodera il suo famoso colpo "a martello".
...più forte ragazzi!
Siamo nel 1972 e Spencer e Hill sono reduci dallo strepitoso successo di Trinità. Li ritroviamo nelle sperdute foreste dell'Amazzonia a pilotare aerei e ad intascare soldi facili dalle assicurazioni, ma subito pronti a schierarsi dalla parte dei deboli contro l'avido speculatore Mr. Ears, interpretato da René Kolldehoff.
Si dice che Spencer pilotò davvero l'aereo del film senza possedere il brevetto di volo, che ottenne soltanto in un secondo momento. D'altronde volare è sempre stato un suo hobby, come dimostrerà successivamente in Nati con la camicia e Uno sceriffo extraterrestre... poco extra e molto terrestre. Memorabile la colonna sonora degli Oliver Onions, dominata dal brano Flying Through the Air che placa il ritmo scoppiettante della vicenda.
Scena cult: oltre all'infinita scazzottata al tramonto in mezzo alla giungla, quella dei due sull'aereo 619 DBFT che perde quota e precipita nel Marañao, con Bud che "la fa drammatica" con il suo "gnao gnao gnao gnao".
Io sto con gli ippopotami
Bud e Terence sbarcano in Sudafrica e le danno di santa ragione ad un gangster che fa razzia di animali per venderli a ricchi e spregevoli collezionisti e trafficanti d'avorio. La commedia di Italo Zingarelli incassa oltre sette miliardi di lire al box-office e conferma la missione ambientalista della coppia: ecologisti dal cuore d'oro trent'anni prima che il New Green Deal diventasse una moda. Le musiche, stavolta, sono di Walter Rizzati: la canzone Grau grau grau, quella con Terence all'armonica, è stata scritta da Bud in persona.
Da vedere insieme al meno ricordato ma altrettanto adrenalinico e "politico" #Porgi l'altra guancia: brucia dover escludere le avventure di due missionari anarchici che scardinano a botte gerarchie politiche, mafioso-economiche ed ecclesiastiche.
Scena cult: l'abbuffata a tavola da Ormund (l'ex pugile Joe Bugner) con Bud che intorbidisce l'acqua nella caraffa lavandocisi la mano e guardando il caviale del Volga, esclama: "Sai che sembra? Sembra cacca di pecora nana". Hill, da parte sua, bevve davvero l'intruglio delizioso ("come si dice a Parigi") di caviale, burro, sale, pepe e champagne che prepara a tavola. Inevitabile la successiva rissa per digerire il lauto pasto.
#Non c'è due senza quattro
Elliot è uno stuntman e Greg è un sassofonista. Sono due spiantati che ne approfittano quando un'agenzia li assume per una missione delicata: sostituire i ricchi cugini Coimbra de la Coronilla y Azevedo, ai quali somigliano come due gocce d'acqua.
Bud aveva un'autentica passione per il Brasile: da ragazzo aveva lavorato al consolato italiano di Recife. Qui siamo a Rio de Janeiro e Spencer suona di persona il sassofono: nell'esilarante colloquio con lo psicologo Albert Von Eisenburg (Dennis Bourke, con la voce suadente di Nando Gazzolo) parte dallo strumento per finire ad una terapia di cazzotti.
Scena cult: la rissa con Tango – "Il signore cattivo che si fa chiamare così nel paese del samba fa capire immediatamente che razza di stronzo sia", chiosa Elliot – alla locanda del porto. Il boss imbranato ha la faccia di Alessandro Sperlì, glorioso caratterista del nostro cinema bis.
#Chi trova un amico trova un tesoro
Sergio Corbucci dirige la coppia spaccatutto sull'isola Key Biscayne. Alan (Hill) è uno scommettitore incallito a caccia di un fantomatico tesoro (che gli ha suggerito lo zio "con la meningite"): per sfuggire ai suoi creditori, si imbarca da clandestino sul battello del "comante" Charlie (Spencer), il lupo di mare che deve sponsorizzare in solitaria la pessima marmellata Puffin. Dopo l'inevitabile naufragio, i due si ritrovano su un'isola popolata da una tribù di nativi e soprattutto da Kamasuka, l'ex soldato giapponese (John Fujioka) convinto che la Seconda guerra mondiale non sia finita.
Un film pieno di battute al fulmicotone e gag divertentissime, soprattutto nella prima parte con Bud e Terence "corpo a corpo" nella stiva della barca. Questa commedia è così amata in Germania che un'azienda ha commercializzato davvero la marmellata Puffin, con tanto di logo che richiama "Solo Puffin ti darà forza e grinta a volontà". Le musiche dei fratelli La Bionda sono la ciliegina sulla torta: alzi la mano chi non canticchia ancora Movin' Cruisin'.
Scena cult: il "duello" di Bud con "Anulu de mama" (il caratterista Sal Borgese), provocato da Terence ("Omo grosso dice che tue sorelle essere molto bonozze") e steso con un sonoro schiaffazzo.
Nati con la camicia
Spencer-Hill in versione 007 sulle strade di Miami, scambiati come tali dalla CIA e ingaggiati per sgominare il piano di distruzione globale del malvagio K1, interpretato dal cabarettista statunitense Buffy Dee. Se la seconda parte arranca, la prima è un fuoco di fila di spassosissimi sketch, sempre senza un minimo di volgarità: Rosco ventriloquo sui pattini a rotelle, Doug capace di pilotare un elicottero, la ciliegina esplosiva e la scazzottata in hotel con i cinesi. Senza dimenticare la canzone In the Middle of All That Trouble Again di Albert Douglas Meakin (meglio nota come "Round Round Running 'Round") e il capo, il Tigre, un altro volto iconico: David Huddleston, il grande Lebowski del film dei fratelli Coen.
Scena cult: l'incontro tra i due nella tavola calda sulla highway, quando Rosco provoca la rissa tra Doug e tre camionisti. "Te l'ha mai detto nessuno che con le braccia ingessate si guida male?", è la minaccia di Bud. Quando i brutti ceffi vengono "sistemati in fretta", Terence offre birra e hamburger, salvo rimettersi subito i soldi in tasca: idolo.
#Pari e dispari
Il primo film della coppia diretto da Sergio Corbucci. Amiamo tanto Bud e Terence anche per i nomi che hanno i loro personaggi nei film: in questo caso, Charlie e Johnny Firpo. Il primo (Spencer) è un camionista ed ex giocatore d'azzardo ormai pentito, amico di una suora (Marisa Laurito!). Il secondo è un guardiamarina che lo aggancia per farsi aiutare a sgominare il Greco (l'attore e produttore Luciano Catenacci, volto storico del cinema di genere italiano) e i suoi sporchi traffici.
Gli Oliver Onions riciclano le loro migliori canzoni (il tema portante è un classico: Brotherly Love) e nella semplicità delle situazioni spiccano alcuni gag fulminanti: il tormentone del gelato al pistacchio, la partita a poker di Hill con Tappo, Ricciolo, Picchio e Nynfus (per ribadire la questione dei nomi), la rissa alla bisca clandestina ("Un cazzotto a me, uno a te") e quella al porto mentre Bud sta cucinando i suoi adorati fagioli con le cipolle. Guai a chi glieli tocca.
Scena cult: Johnny sta giocando a flipper al bar, quando i brutti ceffi entrano e cominciano a spaccare tutto. Charlie sta gustando il suo hamburger e viene interrotto sul più bello. La replica di Bud è una sentenza: "Non sta bene prendersela con quelli più piccoli, e non sta bene ficcare la faccia della gente dentro le torte, specie quando le torte sono mie".
#I due superpiedi quasi piatti
Dopo una pausa di tre anni, Spencer e Hill tornano assieme nel 1977, diretti dall'amico e mentore Enzo Barboni, in arte E.B. Clucher. Il risultato è fenomenale: Bud e Terence sono in formissima e infilano battute pirotecniche, inseguimenti a rotta di collo, immancabili sganassoni e buoni sentimenti, sulle note dei fratelli De Angelis. La ricetta è elementare: Matt Kirby e Wilbur Walsh sono due perdigiorno e aspiranti criminali, che si ritrovano arruolati per caso in polizia. La divisa non li scoraggia, anzi: grazie al loro fiuto, riescono a risolvere il caso del misterioso omicidio di un cinese (la sorella è Laura Gemser, la sensuale Emanuelle nera) e a sgominare una pericolosa banda di trafficanti.
Le situazioni comiche non si contano: la rapina nell'ufficio reclute della polizia, l'addestramento in accademia (il capitano McBride è ancora David Huddleston, doppiato da Ferruccio Amendola), i chewingum al crisantemo, la rivincita dello zoppo e del sordomuto. Su tutte, però, spicca la scazzottata allo stadio di football con la banda di Geronimo (Luciano Rossi, con la voce di Vittorio Stagni): Hill si intrufola tra di loro e sussurra "32 alto destra!".
Scena cult: la cena a casa di Galina Cocilova. Prima di andare in scena e "appecorarsi alla bellezza", Matt chiede a Wilbur se regge il whisky. La risposta di Bud è epica: "Beh... i primi due galloni sì, al terzo divento nostalgico e ci può scappare la lite".
#Lo chiamavano Trinità...
Vedere alla voce cult movie. Un film immortale, divertente e picaresco, che non ci si stanca mai di vedere, come il sequel #...continuavano a chiamarlo Trinità. Qui dentro c'è tutto: emozioni semplici, stunt ipercinetici, humour brillante e a tratti surreale. E pensare che E.B. Clucher, ha rivelato Sergio Leone, voleva fare un western "adulto" e brillante, non certo comico: si rese conto di aver elaborato un preciso, micidiale ed impeccabile marchio di fabbrica quando alla prima proiezione il pubblico si sbellicava dalle risate.
Come dimenticare la mano destra del Diavolo e il fratello Bambino, l'aiutante Jonathan e il messicano perennemente ubriaco ("La mia esposa stava al fiume, un gringo l'aggredì e la voleva"), Tobia e la comunità di mormoni, Faina e il Timido e i ladroni capitanati da Mezcal e il suo "Questo mi è nuovo, non l'ho mai picchiato prima". Cosa si può aggiungere? Che ci sono in giro tantissime persone che usano la canzone di Franco Micalizzi (e il fischio di Alessandro Alessandroni) come suoneria del cellulare. Pure questo vuol dire entrare nell'immaginario collettivo.
Scena cult: i dettagli nella locanda, quando Trinità mangia i suoi fagioli. Il rumore del pane spezzato e della mascella che lo addenta e mastica, il bicchiere senza fondo e il rutto liberatorio. La raffinatezza è tutta in questi particolari. Ah, per prepararsi a quella scena Terence digiunò un giorno intero: si vede.
#...altrimenti ci arrabbiamo!
L'irruzione di Trinità e Bambino nella contemporaneità, senza perdere un grammo del loro tocco fiabesco e circense. Una delle migliori commedie "d'azione" che vi possa tuttora capitare di vedere: sul tema stracult degli Oliver Onions, gli amici rivali Ben e Kid si giocano la fiammeggiante dune buggy rossa con cappottina gialla della Puma. A disturbarli arrivano gli uomini del Capo ingordo (John Sharp), su ordine del Dottore nazi (Donald Pleasence) che si impunta a non ridargli la "carriola".
Il compendio della comicità di Bud e Terence: fumettistica e iperbolica, spumeggiante e caricaturale, sanamente manichea e divertente. Un evergreen che contiene momenti indimenticabili: la scena del coro, gli sberloni in palestra (a tal proposito, consigliamo questo manuale dei colpi base di Bud per un ripasso), la geniale coreografia al luna park sulle autoscontro, l'inseguimento in moto nel bosco di Manziana (il coordinatore degli stuntman è lo specialista francese Rémy Julienne), l'incontro con il killer "mostro d'astuzia" Paganini. Su questo sito trovate un'accurata e appassionante mappa delle location madrilene.
Scena cult: birra e salsicce, what else? Resta un dubbio: a salsicce stava vincendo Terence 16 a 13, con vantaggio in aumento. Ma… "ti ricordi della tartaruga"? A "posticino tranquillo" completamente devastato, l'impassibile Bud si preoccupa di pagare il conto: "Beh, gli manderemo un assegno, non vorrei che subissero un danno. Dopo tutto, non si mangia mica male qui". "Sì, ma il servizio non è un granché", obietta Terence.
Il team italiano Trinity Team ci ha persino fatto un videogioco, finanziato con una vincente campagna di crowdfunding su Kickstarter: si chiama Slaps and Beans ed è un picchiaduro (ovviamente) con grafica pixel art anni '80 e replica delle mosse del duo.
Continuiamo a vedere, rivedere e far vedere i film con Bud Spencer e Terence Hill: mai come in questo momento, abbiamo bisogno di rimetterci di buonumore.
Qual è la vostra Top 10 di Bud e Terence? Fatecelo sapere nei commenti!
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