Carlo Lauro e Roberto Megna: "La nostra regola è non fare citazionismo" [INTERVISTA]

Carlo Cid Lauro e Roberto Megna, i creatori di Ghostgun, ci guidano alla scoperta del loro avvincente manga western edito da saldaPress

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Autore: Manuel Enrico ,

Un west dal sapore manga, con tempeste devastanti e insoliti banditi. Ma anche eroi improbabili e grandi duelli, in un'alchimia che unisce lo spaghetti western e ai mondi di Akira Toriyama, ecco le componenti essenziali di Ghostgun, serie creata da Carlo Cid Lauro e Roberto Megna pubblicata da saldaPress. 

Con l'uscita del secondo numero della serie, abbiamo avuto l'occasione di incontrare i due autori e farci accompagnare alla scoperta della loro creazione, scoprendone lati ancora nascosti. 

Di cosa Parla Ghostgun?

Il Nuovo West è un mondo arido, desolato e flagellato dagli uragani. L’unico in grado di opporsi a queste terribili calamità è il bandito Corrigan Smith, il più grande pistolero di tutti i tempi! Ma Corrigan non è certo un benefattore: per i suoi servigi, infatti, si fa pagare profumatamente! Inoltre, la pistola più veloce del Nuovo West non ha vita facile: sulle sue tracce, infatti, ci sono Toe, un giovane pistolero determinato a ucciderlo e a prenderne il posto, e Morricoon, un cacciatore di taglie che ha un conto in sospeso con il bandito. Come se non bastasse, è in arrivo un uragano di una potenza mai registrata... e l’arrivo del cataclisma potrebbe essere un’ottima opportunità per i due inseguitori di raggiungere l’uomo che cercano da tanto tempo! I due talentuosi autori italiani Roberto Megna e Carlo “Cid” Lauro firmano il primo volume (di tre) della serie Ghostgun, un moderno western in stile manga ricco di azione, humor e colpi di scena.

Come leggere Ghostgun

saldaPress pubblica Ghostgun all'interno della collana Ramenburger, in cui l'editore presenta, in un formato compatto e dal prezzo decisamente accessibile, una serie di proposte che mostrano una perfetta sintesi tra il fumetto occidentale e le suggestioni tipiche del mondo manga. 

Manuel Enrico
Akira Toriyama incontra Sergio Leone, la prima sensazione che si ha leggendo Ghostgun è di essere a cena con questi due mostri sacri mentre creano una storia assieme. Poi leggendo emerge una cura nel worldbuilding e nei personaggi estremamente personale. Come è nato questo divertente universo? 

Manuel Enrico
Carlo Lauro e Roberto Megna
 Permettici di cominciare con un fragoroso “Ciao, amici di Cultura Pop!” e ringraziarvi per le interessantissime domande.  Ghostgun nasce proprio dalla voglia di mescolare insieme lo spirito di quelle storie e quei mondi fantastici che ci hanno accompagnati e appassionati fin da bambini. Toriyama, su tutti, è stato in grado di ispirare intere generazioni di autori e noi, lo ammettiamo, se abbiamo deciso che da grandi avremmo fatto i fumetti è soprattutto per via delle sensazioni che i suoi lavori ci hanno sempre regalato. Dragon Ball ci ha aperto la strada verso il mondo dei manga e un tipo di narrazione che nel tempo abbiamo imparato ad apprezzare tanto da volerne, rispettosamente, studiare i canoni. 

A questo si unisce la fascinazione che Roberto, lo sceneggiatore, ha da sempre provato verso il cinema western, con particolare attenzione allo spaghetti western all’italiana, dai capolavori di Sergio Leone fino ai più scanzonati film con Bud Spencer e Terrence Hill. Abbiamo citato lo spaghetti western e il mondo manga, due elementi evidenti all’interno di Ghostgun e con dei tratti estremamente identificativi. Come si conciliano queste due ispirazioni dando vita a una storia e un mondo che risulti credibile, tanto sul piano narrativo quando su quello visivo? 

Carlo Lauro e Roberto Megna
Manuel Enrico
Abbiamo citato lo spaghetti western e il mondo manga, due elementi evidenti all’interno di Ghostgun e con dei tratti estremamente identificativi. Come si conciliano queste due ispirazioni dando vita a una storia e un mondo che risulti credibile, tanto sul piano narrativo quando su quello visivo? 

Manuel Enrico
Carlo Lauro e Roberto Megna
Nella nostra testa, il manga shonen e lo spaghetti western erano due universi che, in qualche modo, sembravano andare d’accordo, così ci siamo divertiti a unire gli archetipi dei personaggi dei vari generi e ci siamo ritrovati davanti a un mondo che in poco tempo ha preso forma da solo, dove ogni cosa era al suo posto e mille avventure potevano accadere. 

Anche lo stile e la caratterizzazione dei personaggi sono stati abbastanza immediati. Abbiamo preso l’estetica classica del western, quei mondi sbiaditi e polverosi, popolati da gente logora e consumata, e l’abbiamo ammorbidita quel tanto che bastava per renderla affine allo stile di Carlo, che spazia molto fra il cartoon e il disneyano, ma che trae ispirazione anche da alcuni dei suoi mangaka preferiti, come appunto Toriyama ma anche Mashima e Oda, che si dice sia un grande appassionato di Far West, tanto che uno dei suoi primi lavori è stato Wanted, una storia del tutto riconducibile al genere western. 
Carlo Lauro e Roberto Megna
Manuel Enrico
In Ghostgun avete lasciato il giusto spazio alla vostra formazione di lettori, con un gioco di omaggi e citazioni che si adatta delicatamente alla storia. Come si gestisce, da autori, la tentazione di lasciarsi andare al citazionismo, preservando la personalità della storia? 

Manuel Enrico
Carlo Lauro e Roberto Megna
 Come coppia artistica abbiamo sempre trovato molto divertente inserire nei nostri fumetti dei riferimenti ad altri elementi della cultura pop. Inizialmente era la voglia di omaggiare a modo nostro quello che amiamo e che ci ha ispirato ma nel tempo è diventato anche un gioco che facciamo insieme ai lettori, che si divertono a loro volta a trovare questo o quell’easter egg o la semi-cit. infilata di traverso nel punto più insospettabile. 

Una delle nostre regole, però, è sempre stata quella di non fare citazionismo fine a se stesso, ma che nasca nel modo più naturale possibile, che ci faccia esclamare “ma sai che qui, quasi quasi, ci starebbe…!”  Il più delle volte non fanno parte della pianificazione della storia, così come le gag, ma le inseriamo durante la realizzazione man mano che ci vengono, quasi come fosse una battuta sparata a caso mentre stiamo chiacchierando davanti a una birra. 

Carlo Lauro e Roberto Megna
Manuel Enrico
Ghostgun è pubblicato da saldaPress nella collana Ramenburger, che segna un trait d’union tra il fumetto occidentale e le influenze manga, con autori come Bigio, James Stokoe o Daniel Warren Johnson. Si parla spesso di questa suggestione nipponica, abbiamo un termine come euromanga che identifica questa produzione occidentale dal sapore orientale. Secondo voi, questa distinzione ha ancora senso o l’ibridazione di generi ha dato vita a una diversa interazione tra i due mondi? 

Manuel Enrico
Carlo Lauro e Roberto Megna
Quando il manga si è fatto strada nel mondo occidentale ha influenzato molti di quelli che da lì a qualche tempo sarebbero diventati autori e autrici, ma in fondo il manga per come lo conosciamo oggi, all’epoca della sua codificazione, è stato fortemente influenzato dallo stile Disney e dal fumetto occidentale in generale. È sempre una storia di culture che si incrociano e che tentano di perfezionare il loro modo di esprimersi. Con il termine “manga” oggi ci riferiamo a ciò che proviene dal Giappone ma nella sua terra di origine la parola “manga” significa semplicemente “fumetto”. 

Come abbiamo accennato prima, sono i prodotti che amiamo a influenzare inevitabilmente lo stile e il tipo di fumetto che si finisce per realizzare e i manga ne fanno sicuramente parte. In questo contesto l’unica differenza può farla quanto l’autore decida di avvicinarsi al linguaggio del manga. Nel nostro caso non abbiamo mai definito Ghostgun come un manga o un euromanga, ma piuttosto un fumetto occidentale che non fa nulla per nascondere il fatto che a noi, certi manga, ci piacciono un sacco! 

Carlo Lauro e Roberto Megna
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