Caso Rossella Corazzin: Izzo crea un collegamento con il Mostro di Firenze

Autore: Rina Zamarra ,

L’Ansa rivela un nuovo importante dettaglio sulla scomparsa della povera Rossella Corazzin. Nelle sue dichiarazioni Angelo Izzo avrebbe tirato in ballo il medico Francesco Narducci, coinvolto nella vicenda del Mostro di Firenze. I due branchi più spietati della storia criminale italiana si incrociano nel racconto reso da Izzo a Francesco Saverio Pavone, ex procuratore di Belluno.

I nuovi dettagli contenuti nelle dichiarazioni di Izzo

Secondo quanto pubblicato dall’Ansa, il rapimento nei boschi di Tai Cadore il 21 agosto del 1975 avviene per mano di Andrea Ghira, Gianni Guido e altri due giovani. La povera Rossella sarebbe stata trasferita a bordo di una Land Rover fino alla villa sul Lago Trasimeno di proprietà del medico Francesco Narducci, morto in circostanze misteriose nel 1985.

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Nella villa, il branco avrebbe inscenato un rito satanico con la vittima vestita completamente di bianco. Izzo racconta che Rossella fu legata a un tavolo e violentata da dieci persone incappucciate. Tra i dieci brutali violentatori c’era anche lui. Pur dichiarandosi parte attiva nello stupro, Izzo nega di aver partecipato all’assassinio sostenendo di non essere a conoscenza della decisione di sopprimere la ragazza.

Narducci avrebbe partecipato al rito come membro degli incappucciati. È la prima volta che il nome dell'uomo viene accostato al branco del massacro del Circeo. L’Ansa ha appreso da fonti vicine all’inchiesta sulla morte del medico che i giudici hanno escluso il suo coinvolgimento nei fatti del mostro di Firenze e non hanno trovato collegamenti con Izzo e i suoi complici. La morte del medico nelle acque del Lago Trasimeno, infatti, è stata archiviata come suicidio.

Resta il dubbio sulla veridicità delle dichiarazioni di Izzo. Secondo il procuratore Pavone, bisognerebbe analizzare gli arredi della villa di Narducci per fare luce sulla vicenda. Il tavolo dove fu legata la povera Rossella potrebbe conservare tracce organiche, sempre se fosse ancora analizzabile.

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La Procura di Perugia ha comunque diverso materiale su cui indagare per ricostruire la vicenda di Rossella e restituire la verità ai suoi familiari.

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