Chippendales, l’incredibile storia vera alla base della serie

Autore: Elisa Giudici ,

Kumail Nanjiani, il protagonista di Ecco a voi i Chippendales, ha definito quello di Somen Banerjee detto Steve il ruolo più difficile e impegnativo che abbia mai affrontato. L’attore, il cui volto è familiare al grande pubblico per i ruoli in The Big Sick ed Eternals, si è infatti trovato per la prima volta a immergersi in un personaggio davvero sinistro. Quella di Somen infatti è la storia di una persona che concentra tutta la sua ambizione nella realizzazione del proprio sogno americano, salvo poi precipitare in un vortice di avidità, invidia e desiderio omicida di vendetta.

Ecco a voi i Chippendales, serie da otto episodi tra le novità di gennaio 2023 su Disney+ più chiacchierate, originariamente è stata prodotta per Hulu, emittente che ha un target molto più adulto di quello medio della Casa del Topo. Questo ha permesso al creatore dello show Robert Siegel, già noto per la miniserie Pam & Tommy, di esplorare fino in fondo una storia nerissima di sesso, affari e omicidi.

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Non si tratta però di una storia frutto della sua immaginazione: quella di Banerjee è una vera storia imprenditoriale di successo degli anni ‘80, tramutatasi poi in un orrendo caso di cronaca giudiziaria. Per conoscere la vera storia criminale e processuale su cui è basata Ecco a voi i Chippendales, poco nota in Italia ma famigerata negli Stati Uniti, continuate a leggere questo approfondimento:

Chi è Somen Steve Banerjee

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Il protagonista di Ecco a voi i Chippendales è Somen Banerjee, noto con il soprannome di Steve. Originario di Bombay, nel 1979 Somen immigrò dall’India negli Stati Uniti con un sogno: fare fortuna e realizzare il sogno americano da straniero. Dopo una serie di lavoretti che gli permisero di mettere da parte un po’ di denaro, Steve ha un’intuizione imprenditoriale geniale. Con i suoi risparmi acquista un locale notturno di Los Angeles chiamato Destiny II, lo rimette a nuovo e lo chiama Chippendales.

L’idea di Steve è semplice: creare un locale di spogliarellisti sulla falsa riga di quelli a luci rosse dedicati al pubblico maschile, ma pensato per una clientela femminile. A differenza di quanto ritenevano gli imprenditori dell’epoca, Steve capisce che anche per le donne potrebbe essere interessante un locale in cui appagare gli occhi osservando splendidi performer che ballano in vesti succinte. La sua previsione si rivelerà corretta.

Nella serie Ecco a voi i Chippendales gioca un ruolo importante la moglie del protagonista Somen Banerjee, Irene. Nella realtà però l'attrice che la interpreta, Annaleigh Ashford, ha ricevuto solo una foto della donna che doveva interpretare come materiale. A differenza del collega Kumail Nanjiani, Ashford ha interpretato un personaggio della cui vita si sa pochissimo. Nonostante le tante speculazioni di un suo possibile coinvolgimento nei crimini del marito, la donna non è mai stata accusata formalmente né, per quello che si sa, indagata. 

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Nella serie vediamo un altro personaggio basato sulla vera storia di Steve, che nasconde un epilogo violento e drammatico. Dan Stevens interpreta infatti Paul Snider, noto imprenditore di locali notturni e protettore, rivale d'affari di Steve. Il suo nome è noto alla cronaca nera perché nel 1980 ha ucciso sua moglie, la modella 20enne di Playboy Dorothy Stratten, suicidandosi subito dopo.

L’ascesa dei Chippendales

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L’ascesa del Chippendale è inarrestabile: ben presto Banerjee si trova ad aprire locali simili in altre città statunitensi. A cambiare il passo dell’impresa è però l’arrivo di un nuovo collaboratore: Nick De Noia (interpretato da Murray Bartlett), produttore televisivo vincitore di premi prestigiosi come gli Emmy, con una profonda conoscenza del mondo dello spettacolo.

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Con lui a bordo, il Chippendales si muove verso una direzione più spettacolare, cominciando una lucrativa tournéeprima nazionale, poi internazionale. Gli spettacoli itineranti si rivelano molto più profittevoli dei locali, anche perché ben presto il Chippendales subisce la concorrenza di locali simili aperti da altri imprenditori.

Steve, ossessionato dai guadagni e da quanti “rubano” le sue idee, comincia ad avere dissapori con De Noia. Da sempre concentrato sull’avvenenza dei maschi che si esibiscono negli spettacoli, Steve mal sopporta la direzione artistica di De Noia, che invece per gli spettacoli si concentra sull’assumere ballerini e performer esperti, che possano garantire una certa professionalità.

I dissapori divennero tali che, dopo lunghi litigi, De Noia e Steve ruppero il loro sodalizio. Il primo se ne andò con i diritti riguardanti le tournée, lasciando al secondo la gestione dei locali. Steve però era convinto che De Noia avesse rubato la sua idea, non riconoscendogli alcuni contributo o apporto sostanziale e quindi ritenendo che stesse sottraendo dei profitti che considerava propri.

Gli omicidi su commissione e il processo

Nel 1987, qualche tempo dopo la rottura con Steve, De Noia viene ritrovato morto. L’omicida gli ha sparato un colpo in pieno volto nel suo ufficio. Inizialmente nessuno viene accusato dell’omicidio, ma i collaboratori della vittima pensano subito a Steve come sospetto.

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Nei mesi successivi l’FBI si mette in contatto con tre persone che avevano lavorato con lui: un ballerino, un produttore e un performer e collaboratore. Ai tre viene detto che sono state scoperte delle taglie sulle loro teste nel giro dei sicari. Qualcuno ha commissionato la loro morte, da impartire tramite iniezione di cianuro. Uno dei tre, Read Scot, viene avvisato nel bel mezzo di uno spettacolo, richiamato giù dal palco da un agente dell’FBI.

Dopo settimane d’indagini, Steve viene arrestato e accusato formalmente dell’omicidio dell’ex socio e del tentato omicidio via sicari dei tre collaboratori. Nel processo del 1991 venne accusato anche di reati finanziari. Si proclamò colpevole e venne condannato a una pena di 20 anni, ma ne scontò solo un paio: si uccise in carcere nel 1994.

Una delle vittime designate da Steve, il ballerino Read Scot, ancora oggi lavora nel giro dei locali notturni, ma dopo aver vissuto il terrore di sapere di avere un cecchino alle proprie calcagna, non ha mai più calcato le scene direttamente.

Per chi fosse interessato ad approfondire e sentirsi raccontare la vera storia dai diretti protagonisti, segnalo che nel 2021 è stata realizzata una serie documentaristica con le voci dei diretti interessati sullo stesso caso, dal titolo Curse of the Chippendales.

L’immagine di copertina di questo articolo è tratta da Ecco a voi i Chippendales di Disney+.

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