La lunga storia della serialità italiana è iniziata negli anni ’50, proprio quando gli apparecchi televisivi sono cominciati ad entrare nelle case con il cineteatro in diretta trasformatosi poi, grazie alla possibilità di registrare su nastro magnetico, in sceneggiato.
La prima grande svolta del racconto televisivo è arrivata sul finire degli anni ’60, nel momento in cui la televisione pubblica ha iniziato ad accordarsi con produzioni cinematografiche esterne e reti televisive straniere per portare in TV veri e propri kolossal internazionali, atti a trasporre soprattutto importanti opere narrative.
Ma è alla fine degli anni ’80, in seguito alla nascita di canali privati e al massiccio arrivo dagli Stati Uniti di serie TV, che sugli schermi italiani sono spuntate le prime vere e proprie fiction che ancora oggi prolificano con buon successo sulle televisioni generaliste.
Un altro passaggio fondamentale della storia della TV italiana è stato quando, agli inizi del 2000, a decidere di dedicarsi alla produzione di serie originali sono state le cosiddette payTV: è a prodotti come #Boris, Quo Vadis, Baby? e Romanzo Criminale - La Serie, infatti, che dobbiamo la “golden age” della nostra serialità.
In questi lunghi anni di storia del piccolo schermo sono stati tantissimi gli sceneggiati, le fiction e serie TV degne di nota ma ecco quali sono le 10 migliori.
10) Dov’è Mario?
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Uno degli ultimi grandi successi italiani di questi anni è stato Dov’è Mario?, mini serie TV scritta, creata e interpretata da Corrado Guzzanti, che è andata in onda su Sky Atlantic tra maggio e giugno 2016.
Nello show lo stesso istrione Guzzanti interpreta Mario Bombea, noto intellettuale dei salotti televisivi in grave crisi esistenziale.
In seguito a un incidente stradale, Mario inizia ad essere affetto da un disturbo di personalità multipla e ogni volta che si addormenta finisce con il trasformarsi in Fabrizio "Bizio" Capoccetti, un comico da cabaret, sguaiatamente romanaccio, ignorante e razzista.
La doppia vita di Mario/Bizio, oltre a prestarsi a una serie di esilaranti equivoci, diventa anche spunto di riflessione che suggerisce quanto sia in realtà labile, oramai, il confine tra la moralità forzata degli intellettuali di oggi e l’amoralità genuina e sincera del “popolino”.
9) In Treatment
In Treatment è una serie che segue le sedute dello psicoterapeuta Giovanni Mari (Sergio Castellitto) e, di puntata in puntata, esplora la vita dei suoi pazienti incentrandosi anche sui problemi personali del protagonista.
Quasi tutta fatta di campi e controcampi, gestiti con maestria dal regista Saverio Costanzo, In Treatment è stato un grande successo di pubblico la cui terza e ultima stagione ha esordito su Sky Atlantic lo scorso 25 marzo.
Lo show è la trasposizione del format israeliano BeTipul la cui più famosa versione è quella americana targata HBO che ha visto l’attore Gabriel Byrne interpretare l’ater ego del nostro Giovanni Mari, ovvero lo psicoterapeuta Paul Weston.
8) Sandokan
Andato in onda per la prima volta nel 1976, Sandokan è forse il più famoso kolossal da piccolo schermo della storia della TV italiana. Figlio legittimo di quegli anni in cui la televisione pubblica incominciò ad avvalersi, anche, di coproduzioni straniere per portare sul piccolo schermo prodotti qualitativamente eccellenti, capaci di far visitare agli spettatori mondi “sconosciuti” attraverso narrazioni di grande spessore letterario.
Trasposizione dei romanzi del ciclo indo-malese di Emilio Salgari, in particolare Le Tigri di Mompracem e I pirati della Malesia, le sei puntate di Sandokan sono state tutte dirette dal regista Sergio Sollima e interpretate dall’indimenticato Kabir Bedi, primo attore di Bollywood uscito dai confini del cinema indiano. Lo stesso Bedi, infatti, ha più volte ammesso:
Sandokan mi ha dato il mondo.
7) La Piovra
Un’altra serie di italica matrice famosissima in tutto il mondo è La Piovra. Andata in onda sui canali Rai, dal 1984 al 2001, la fiction è stata esportata in 80 paesi e, cosa più importante, è stato il primo “sceneggiato” ad aver toccato tematiche sociali molto forti.
Durante le sue 10 stagioni, infatti, La Piovra ha raccontato in che modo “i tentacoli” della mafia sono riusciti - partendo dal narcotraffico in Sicilia - ad invadere la politica italiana e il mondo della finanza internazionale. Tutto questo negli anni in cui la violenza di “cosa nostra” era più attiva che mai sul territorio.
Le polemiche riguardo i realistici fatti raccontati ne La Piovra sono state fortissime, tanto che la stagione 8 e la stagione 9 sono state ambientate durante gli anni ’50 e ’60 per evitare un confronto diretto con la realtà contemporanea.
Fortunatamente, però, il decimo e ultimo atto della fiction ha permesso che la tragica “epopea sociale” de La Piovra avesse un degno finale incentrandosi su una potente riflessione sul significato di “mafia” agli albori del XXI secolo.
6) Le Avventure di Pinocchio
Le Avventure di Pinocchio, trasposizione dell’omonimo romanzo di Carlo Collodi, è l’ultimo sceneggiato prodotto negli anni in cui la televisione pubblica aveva anche il compito di svolgere una funzione educativa.
Andato in onda su Rai 1 nell'aprile 1972, la serie è divisa in 5 puntate tutte dirette dal regista Luigi Comencini e il cast, tra gli altri, è composto da anche da straordinari interpreti del cinema tra i quali spiccano Nino Manfredi (Geppetto), Gina Lollobrigida (la Fata), Vittorio De Sica (giudice), Franco Franchi e Ciccio Ingrassia (il Gatto e la Volpe).
5) 1992 - La Serie
Che il cinema e la serialità siano ormai due facce della stessa medaglia lo dimostra il fatto che ultimamente ai festival dedicati alla settima arte molto spesso vengono presentate anche alcune serie TV.
Un esempio su tutti è 1992 - La Serie, le cui prime due puntate sono state mostrate al pubblico del Festival di Berlino del 2015.
Nata da un’idea di uno dei protagonisti, Stefano Accorsi, 1992 - La Serie narra - attraverso le vicende di alcuni personaggi simbolo - un momento fondamentale per il cambiamento politico e sociale dell’Italia. Il 1992, infatti, è l’anno di Tangentopoli, della consacrazione della Lega Nord e della figura mediatica di Silvio Berlusconi che da lì a pochissimo sarebbe sceso in politica.
Il successo dello show andato in onda a marzo del 2015 su Sky Atlantic è stato enorme, tanto che sono stati confermati quasi subito due sequel - 1993 e 1994 - il primo dei quali esordirà il prossimo 13 maggio, sempre su Sky Atlantic.
4) Romanzo Criminale - La Serie
Insieme a 1992, Romanzo Criminale - La Serie è un altro grandissimo esponente della “golden age” della serialità italiana.
Lo show, il secondo prodotto direttamente da Sky - dopo Quo Vadis, Baby? di Gabriele Salvatores - è la trasposizione televisiva dell’omonimo film di Michele Placido a sua volta basato sul romanzo di Giancarlo De Cataldo.
Andata in onda, a partire dal 2008, per due stagioni su Sky Cinema 1, la storia di Romanzo Criminale ripercorre - in maniera romanzata, come annuncia lo stesso titolo - l’ascesa al potere e la conseguente discesa negli inferi della Banda della Magliana, nota gang criminale romana degli anni ’70.
Diretta da Stefano Sollima, figlio del regista di Sandokan, Romanzo Criminale - La Serie ha ottenuto il placet unanime del pubblico e della critica, soprattutto per il modo in cui sono state gestite le due stagioni nettamente divise tra loro da un tragico evento.
Se il “capitolo 1” della storia de La Banda della Magliana, infatti, è più incentrato sull’azione dei protagonisti - tutti interpretati da attori all’epoca esordienti - nella seconda viene dato più spazio all’introspezione dei personaggi e al dietro le quinte della gestione di un’associazione criminale che si ritrova d’improvviso orfana del suo capo e, in parte, anche delle sue certezze.
3) Boris
È "la fuori serie italiana” Boris quella che ha dato inizio nel 2007 alla golden age della serialità nostrana mettendo in scena una vero e proprio show satirico atto a prendere in giro le fiction, i suoi affollati luoghi comuni e le sue banalità narrative.
Boris, infatti, altro non è che l’esilarante retroscena di quel che succede sul set della fantomatica serie Gli Occhi del Cuore 2. Perché, come lo stesso regista #René Ferretti (#Francesco Pannofino) ammette, spesso e volentieri quello che vediamo in TV è frutto di una regia particolare, detta anche
A cazzo di cane!
Punto di forza maggiore della serie è il variopinto caleidoscopio di personaggi che ruotano intorno e dietro alla macchina da presa di René: figure come l’elettricista #Biascica (#Paolo Calabresi), il direttore della fotografia #Duccio (#Ninni Bruschetta), e la svampita attrice #Corinna (#Carolina Crescentini) resteranno a lungo nell’immaginario collettivo del pubblico.
2) Gomorra - La Serie
Il buon successo di Romanzo Criminale - La Serie ha portato Sky Atlantic ad affidare un altro importante progetto televisivo al figlio d’arte Stefano Sollima il quale è regista - insieme ad altri suoi colleghi come Francesca Comencini, Claudio Cupellini e Claudio Giovannesi - e direttore artistico di Gomorra - La Serie.
Nata da un’idea di Roberto Saviano, Gomorra - La Serie, di cui l’omonimo libro/inchiesta è stato in precedenza trasposto sul grande schermo nel film di Matteo Garrone, racconta la vita e le reali dinamiche che ci sono dietro alle malefatte e al potere di una tipica famiglia di camorristi di Scampia, i Savastano.
Arrivata alla terza stagione, che andrà in onda prossimamente su Sky Atlantic, Gomorra - La Serie, come fu per La Piovra e Romanzo Criminale - La Serie, è stata un successo mondiale distribuito in ben 50 paesi.
The Young Pope
Dopo Gabriele Salvatores con Quo Vadis, Baby?, anche il Premio Oscar Paolo Sorrentino ha deciso di mettersi in gioco sul piccolo schermo e lo ha fatto con The Young Pope, serie TV da lui scritta e diretta.
Lo show - la cui seconda stagione è già in cantiere - è andata in onda a ottobre scorso su Sky Atlantic e ha visto Jude Law vestire gli abiti talari di Lenny Belardo, il Giovane Papa Pio XIII.
Abbandonato dai suoi genitori da bambino, Lenny è un Papa e un personaggio controverso, bigotto, affatto gestibile. Un affabulatore che manipola a suo piacimento chi gli sta intorno ma che nasconde, con il suo fare dittatoriale e machiavellico, la grave crisi di fede che lui stesso sta attraversando.
Sorrentino con il suo The Young Pope, produzione internazionale di Sky, Canal+ e HBO, ha donato al pubblico un grande racconto che ha tutte le caratteristiche per essere definito il primo vero ibrido tra prodotto cinematografico e televisivo Made in Italy.
Siete d’accordo con la nostra top 10? Qual è la vostra serie TV italiana preferita? Fatecelo sapere nei commenti!
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